Si nasce soli, si muore soli.
E nel mezzo?
Ci si aggrappa.
Disperati. Di slancio. Senza calcoli. Forte. Tanto forte. Troppo forte, a volte, e non esiste nient'altro, nessun altro e tutto il resto è minaccia al frammento di universo al quale ci si è aggrappati; tutto il resto è l'abisso e fa paura.
Madre adottiva e figlia adottata sono inseparabili, ma per i motivi sbagliati. L'abisso le circonda e l'unico modo per respingerlo è restare aggrappate l'una all'altra, anche se il rapporto, corrotto sin dall'inizio, è ormai irrimediabilmente insalubre, cosa di cui sono perfettamente consapevoli.
Ma il loro cancello rimane chiuso.
In questo ingranaggio di tortura mascherato da sollievo s'inserisce John Cusack - o, comunque, qualcuno che pare gli somigli. Viandante della vita, lui ha un modo tutto suo di aggrapparsi. Più gentile, meno ossessivo.
L'abisso circonda anche lui, ma a quanto pare è in grado di attraversarlo.
L'importante è aprire il cancello e andare avanti.
In discesa, in salita, ma avanti.
Un piede davanti all'altro.
Redazione
27 gennaio 2019
Informazioni
LA VITA SECONDO JOHN CUSACK
di Paola Moretti
regia Pietro Dattola
con Flavia Germana De Lipsis, Natalìa Magni e Leonardo Santini
Orario spettacolo: da giovedì a sabato ore 21:00, domenica ore 17:30
Teatro Trastevere
via Jacopa de'Settesoli 3, 00153 Roma
prevista tessera associativa
contatti: 065814004 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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