Sabato, 23 Novembre 2024
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Nel Laboratorio di Madame Curie, il 4 e 5 febbraio 2015 al Teatro Vascello

Spettacolo per la divulgazione e l'approfondimento della cultura storico-scientifica e tecnico-scientifica attraverso lo strumento teatrale.

Con il Progetto "Il Laboratorio di Madame Curie", si intende avvicinare gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado alla cultura scientifica con un mezzo straordinario qual è il Teatro; che oltre a fornire le informazioni necessarie ad una conoscenza della materia trattata li possa coinvolgere a livello emotivo facendo nascere passioni ed interessi al di là della pura didattica.

Rivisitare le tappe biografiche di una scienziata, Marie Curie, unica donna ad aver ricevuto due premi nobel in due diverse discipline scientifiche, considerata una vera e propria pioniera nell'avventura storica del progresso scientifico, ci è parso un ottimo spunto per parlare di scienza come passione e ragione di vita. Far emergere tutti i campi di applicazione che dalle sue scoperte hanno trovato sviluppo contribuendo decisamente al progresso dell'umanità. La vita di Maria Sklodowska Curie (Varsavia 7 Nov.1867- Passy 4 luglio1934) e quella di suo marito Pierre, fu dedicata all'isolamento ed alla concentrazione del radio e del plutonio. La scoperta del radio e le sue successive applicazioni attraverso apparecchiature radiografiche, rese possibili e aprì nuove strade alla conoscenza e al progresso scientifico. Si propone uno spettacolo incentrato sulla vicenda dei Curie, ove si parlerà di elettricità, radioattività, chimica, fisica, radio, pechblenda, e si affronteranno temi come il rapporto tra scienza e potere, accademia e ricerca, ricerca e industria.

Note di regia

Segretaluce è uno spettacolo sulla storia di una donna straordinaria, Marie Curie. Scienziata polacca naturalizzata francese, che ha ricevuto per la sua grande opera di ricerca scientifica,  due premi Nobel : uno nel 1903 per la fisica, insieme al marito Pierre Curie, per gli studi sulle radiazioni, e il secondo, per la chimica, nel 1911, per la scoperta del polonio e del radio. Lo spettacolo, intende ripercorrere le tappe più importanti della sua esistenza, di donna e scienziata, attraverso le voci di tre attrici, Marie Curie stessa, la figlia Irene, e Blanche una delle sue assistenti. La scelta di raccontare una storia al femminile, nasce dall’esigenza di sottolineare la straordinarietà di una vicenda che vede protagonista una donna, nei primi anni del novecento, in un mondo, quello scientifico, dominato dal pensiero maschile; che porterà da li a poco ad un vero e proprio movimento per la liberazione della condizione subalterna della donna rispetto al pensiero dominante. Tutto lo spettacolo si svolge nel laboratorio di Madame Curie, quel laboratorio malandato e ricavato da un vecchio magazzino, che l’accompagnerà fedele per gran parte della sua esistenza e che sarà il luogo che vedrà gioie e dolori di un percorso accidentato e faticoso ma non privo di grandi successi. La nostra storia inizia si potrebbe dire dalla fine, o meglio, da quando dopo il secondo Nobel arriva fama e notorietà, e qualche credito in più per la possibilità di continuare le ricerche con strumenti e luoghi più idonei. Madame Curie, torna per l’ultima volta a visitare il suo vecchio laboratorio prima che venga abbattuto, e in quel luogo, quel piccolo grande mondo, rivive i momenti emotivamente più importanti della sua vita, dal ruolo di giovane istitutrice presso ricche famiglie polacche, per permettere alla sorella maggiore i suoi studi in medicina, al trasferimento a Parigi, studente alla Sorbona con eccellenti risultati didattici; dall’incontro con il suo futuro marito Pierre Curie, famoso scienziato e insegnante alla Sorbona, al suo percorso di ricercatrice e di madre, le sue due figlie diventeranno, una scienziata, raccogliendo l’eredità familiare e giungendo ad aggiudicarsi un premio Nobel nel  1935, e l’altra, Eve scrittrice di successo; dai primi importanti riconoscimenti in ambito scientifico, alla tragica perdita del marito in un incidente cittadino, il lutto e la determinazione, il perseguire con caparbietà e ostinazione obbiettivi  di grandezze incommensurabili, tutti volti al progresso e a beneficio dell’umanità.  Segretaluce è il titolo che contiene tutta la forza e l’energia che si sprigiona dal buio dell’ignoto quando qualcuno si avventura con sacrificio e dedizione a far emergere verità nascoste, orizzonti sconosciuti che alimentano il progresso del futuro bene comune.

Riccardo Diana

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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