In quel tragico e irrisolvibile gioco delle parti che è il Teatro Pirandelliano, un ruolo non trascurabile tocca al protagonista del “Il berretto a sonagli” che Eduardo De Filippo, con l’intelligente ardire che animava ogni sua impresa, ha tradotto in lingua napoletana.
Beatrice, donna gelosissima, sospetta che il marito sia l’amante della bella moglie di Ciampa, commesso del loro negozio. La donna fa denuncia al commissariato. Il marito viene effettivamente trovato in compagnia della donna, ma il verbale non lo definisce delitto flagrante e il delegato è pronto a rilasciare i due.
Ma per Ciampa la giustificazione legale non basta. Davanti a tutto il paese passa per essere un “cornuto”. Non gli resta che ammazzare i due o chiedere a Beatrice di dichiararsi pazza. La pazzia della donna infatti aggiusterebbe tutto, poiché, secondo Ciampa “è facile simulare la pazzia, basta gridare in faccia a tutti la verità”. E Beatrice, costretta anche dai propri parenti, si fa passare per pazza, convincendo tutti dell’innocenza di Ciampa e di sua moglie.
Un prestigioso traguardo. Una grande prova d’attore per Luigi De Filippo che di questa edizione della commedia è regista ed applaudito protagonista.
redazione
11 marzo 2014