Recensione dello spettacolo ‘E… se il tempo fosse un gambero?’ in scena al Teatro Brancaccio dal 15 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017
Era il 23 dicembre 1986 quando sul palco del Teatro Sistina di Roma Enrico Montesano e Nancy Brilli portavano in scena per la prima volta in Italia lo spettacolo “E... se il tempo fosse un gambero?”: scritto da Jaja Fiastri e Bernardino Zapponi, questa commedia musicale riscosse grande successo negli anni ’80, tanto che la Rai riprese una delle molteplici repliche del tour e la mandò in onda sul suo primo canale. Montesano e l’esordiente Nancy Brilli si esibirono sulle musiche scritte da Armando Trovajoli, già noto per le musiche di ‘Rugantino’ e ‘Aggiungi un posto a tavola’, il cui tocco familiare si ravvisa facilmente nella colonna sonora di “E... se il tempo fosse un gambero?”.
Dopo il debutto, il pubblico italiano ha potuto nuovamente godere nel tempo delle musiche di quest’allegra commedia dato che altre coppie si sono cimentate con Adelina e Max, e non senza successo, però lo spettacolo che il Brancaccio presenta in prima nazionale fino al 15 gennaio ha il pregio di un nuovo adattamento in chiave un po’ più moderna della commedia. Più moderna perchè l’azione si svolge ai giorni nostri per poi fare un balzo indietro fino agli anni 60: la storia è quella di Adelina, una signora di 80 anni il cui unico desiderio è quello di poter tornare indietro nel tempo per non farsi scappare l’occasione di sposare quel suo bel principe polacco. A intercettare questo desiderio è il signore delle tenebre, il Diavolo, che incarica un suo emissario, un po’ imbranato, di corrompere l’anima pura di Adelina facendola tornare indietro per farle accettare la proposta di matrimonio del principe Poniatowski cui lei rinunciò. Prese le sembianze di Max, lo chauffeur del principe, il goffo diavoletto seguirà Adelina passo per passo per accertarsi che i suoi piani malefici vadano per il verso giusto, per accorgersi nel finale di essere catturato irrimediabilmente dall’amore della ragazza.
Frizzante e leggera, questa commedia musicale non pretende altro che di far divertire il pubblico nell’ora e mezza circa di spettacolo: l’animo goliardico e lo spirito romano che anima i suoi personaggi riesce subito a conquistare la platea, che esce dal teatro con un sorriso sulle labbra e la mente immersa nel bel sogno di tornare indietro nel tempo.
Inutile sottolineare che a dar nuova vita alla commedia degli anni 80 sono soprattutto i bravissimi protagonisti, diretti con uno spirito decisamente rinnovato dal regista Saverio Marconi, che si era confrontato già con un testo del repertorio di Garinei e Giovannini quale ‘Il giorno della tartaruga’. Francesco Pannofino ed Emy Bergamo sul palco appaiono molto affiatati e in sintonia e sono riusciti a entrare pienamente nello spirito della commedia ma, soprattutto, a trasmetterlo al pubblico: Pannofino si è dimostrato straordinario nei panni del diavolo Max e la sua poliedricità come attore e cantante risulta qui esaltata ancora di più, tanto da risultare lui il vero motore dell’azione e grande protagonista dello spettacolo. La Bergamo, da parte sua, riesce senza apparente difficoltà a tener testa alla presenza scenica di Pannofino e offre al pubblico una Adelina ora sensuale, ora coatta e ora adorabile, ma risulta molto efficace anche nei panni della Adelina anziana riuscendo a restituire al pubblico una perfomance canora convincente anche con la voce ‘camuffata’.
Plauso va anche a Rita Pivano, responsabile delle coreografie, che ha giocato e orchestrato i ragazzi del cast in modo incredibile, da vero musical americano, coordinando tempi e ritmo in modo magistrale.
Infine, “E... se il tempo fosse un gambero?” risulta una piacevole fiaba moderna in cui il Bene prevale, nonostante i goffi tentativi di inganni e i vari trasformismi, per regalare un lieto fine in cui l’amore trionfa.
Diana Della Mura
28 dicembre 2016