Venerdì, 18 Ottobre 2024
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L’onesto fantasma: al Sala Umberto applausi e commozione con Gianmarco Tognazzi

Recensione dello spettacolo L’onesto fantasma in scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 2 al 7 maggio 2023

 

Come fa un gruppo di amici, affiatato nella vita così come sul palcoscenico, a ritrovare tale affinità dopo essersi perso? Attraverso la condivisione dei ricordi comuni legati a un amico e collega che è venuto a mancare. È da questo incipit che prende il via lo spettacolo al Teatro Sala Umberto di Roma, scritto e diretto da Edoardo Erba e interpretato da Gianmarco Tognazzi, Renato Marchetti e Fausto Sciarappa, sebbene la loro possa definirsi un’interpretazione realmente vissuta.

I tre attori vestono i panni di Gallo, Costa e Tito, e ricordano l’amico Nobru, anagramma di Bruno (Armando), prematuramente scomparso e che rappresentava il trait d’union del loro sodalizio artistico. Alla morte di Nobru la loro compagnia si è sciolta e ognuno è andato per la sua strada, chi mietendo successi e chi stentando ad arrivare a fine mese. È proprio per il disperato bisogno di lavorare che Costa e Tito decidono di coinvolgere Gallo, il più famoso dei tre, a portare in scena l’Amleto. Dapprima l’amico rifiuterà di tornare sul palco senza Nobru, finché non sarà proprio il suo “onesto fantasma” a convincerlo.

Delicato ed empatico si dimostra il testo scritto da Erba: il drammaturgo e regista dimostra di saper toccare un tema che è da sempre tabù nella nostra società, quello della morte. L’unico modo per affrontare la morte di una persona cara è vivere il doppio: sembra questo il messaggio che lo spettacolo intende trasmettere. E non solo. A una lettura più superficiale, la messinscena può apparire semplicemente come un doveroso omaggio all’amico scomparso, ma è molto di più. Resa con una passione rara dal trio Tognazzi-Sciarappa-Marchetti insieme a uno speciale cameo dello stesso Armando, la performance ambisce a diventare uno spettacolo dai toni universali. Si parte dal tema del lutto per esplorare la storia di un’amicizia profonda e radicata che passa attraverso la passione per il palcoscenico. Proprio per evocare lo spirito del teatro si sceglie un testo del maestro per eccellenza, Shakespeare, e il suo Amleto, che mai come in questo caso diventa la perfetta trasposizione della follia, dell’irrequietezza, della rabbia e del tormento che divora i tre personaggi.

A dare ancora più spessore e profondità a tali sentimenti contribuiscono le musiche originali di Massimiliano Gagliardi: quasi a rappresentare una sorta di punteggiatura dello spettacolo, permettono al pubblico di immedesimarsi tanto da sprofondare in quelle stesse emozioni vissute dai protagonisti. Grazie a un uso efficace delle tonalità musicali, il fantasma si trasforma da assenza in presenza e viceversa, al punto da lasciar intendere alla platea l’esistenza di quattro persone sul palco.

La figura di Bruno Armando, inoltre, è resa non solo dal racconto degli amici ma anche da videoproiezioni e da una struggente performance dello stesso Tognazzi. La sua vivida e folle interazione con il fantasma rispecchia lo sfogo di quanti, avendo perso una persona cara, non desiderano altro che tornare a parlare con lei come se fosse ancora viva. Innumerevoli e diverse sono le sensazioni che vengono a galla in quella che è una messinscena dalla significativa funzione catartica. Parafrasare la vita reale è più forte ed efficace del vivere la realtà stessa e “L’onesto fantasma” si rende una rara occasione di condivisione di emozioni, sensazioni e suggestioni tra attori e pubblico.

Dando vita a una storia dai temi universali quali l’amicizia, la morte e il teatro, Erba dimostra come il racconto di un’esperienza personale tra realtà e finzione paghi da entrambe le parti: gli attori rendono omaggio al proprio amico e al proprio lavoro, e il pubblico si gode il proprio momento catartico. La sua direzione artistica, inoltre, ha il pregio di aver saputo sfruttare l’ambientazione, la bravura attoriale e i tagli di luce per restituire un’esperienza teatrale avvolgente e coinvolgente. L’uso dell’Amleto è funzionale alla ricerca e alla descrizione psicologica dei personaggi che diventa tanto più viva grazie alle atmosfere buie di David Barittoni: proprio il gioco di luci e ombre è fondamentale per creare l’ambientazione ideale per l’apparizione del fantasma. Le tonalità luminose più naturali vengono scelte per illuminare i dialoghi tra gli amici, e diventano via via più intense e prepotenti quando si declama Shakespeare. Aiutano le scenografie di Alessandro Chiti che, essenzialissime, riescono meglio a rievocare quelle suggestioni intense bisbigliate dal testo, recitato con passione e coraggio da tre attori che si rivelano ben equilibrati sul palco. È la scansione ritmica del tempo attraverso le pause e i movimenti e le loro diverse fisicità che rende la messinscena elegante e sofisticata.

La pièce riesce nel suo intento di essere un racconto di vita e di teatro attraverso lo sviluppo in contemporanea di più storie, in cui l’assoluto protagonista resta sempre “l’onesto fantasma” con la sua pesante assenza.

 

Diana Della Mura

5 maggio 2023

 

informazioni

L'ONESTO FANTASMA
con Gian Marco Tognazzi, Renato Marchetti, Fausto Sciarappa
e con la partecipazione in video di Bruno Armando
drammaturgia e regia Edoardo Erba
musiche originali Massimiliano Gagliardi
scene Alessandro Chiti
aiuto regia Francesca Pentasuglia
disegno luci e fonico David Barittoni
produzione AltraScena | Viola Produzioni
durata: un atto unico di circa 90 minuti

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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