Recensione dello spettacolo Aggiungi un posto a tavola, in scena al Teatro Brancaccio dal 7 al 30 aprile 2022
C’era una volta, anzi c’è, o meglio ancora potrebbe esserci un piccolo paese di montagna, che sta qui, lì, dovunque piaccia a chi sta ascoltando. Don Silvestro, giovane curato, riceve la telefonata più importante della sua vita. Il suo interlocutore si presenta come Dio. Lui, incredulo, sbatte giù la cornetta. Quando una voce tonante inizia a parlargli direttamente, si rende conto che è davvero il suo onnipotente datore di lavoro a essersi messo in contatto con lui per un secondo diluvio universale. Per Suo volere gli abitanti del paese sono stati scelti per costruire la nuova arca, sopravvivere al disastro e ripopolare il mondo. Da qui fraintendimenti, colpi di scena, fulmini e saette.
Aggiungi un posto a tavola, liberamente ispirato a “After Me The Deluge” di David Forrest, è il musical classico per eccellenza: storia divertente, canzoni orecchiabili, coreografie mozzafiato, una splendida fotografia, dialoghi spiritosi e una regia vivace. Proprio grazie alla sua freschezza ed alla sua ironia non comune (oltre a qualche tocco malizioso: gli scambi tra Don Silvestro e Clementina, Toto e Consolazione) il protagonista indiscusso è Gianluca Guidi, erede del padre Johnny Dorelli protagonista della prima edizione del 1974, a curare la messa in scena di questo spettacolo ed a vestire i panni di Don Silvestro. La padronanza del palco è evidente: tra il personaggio e l’attore vi è un feeling profondo tanto che va dato atto a Guidi che, grazie alla sua ripresa teatrale, lo spettacolo non ha perso smalto e continua a tenere incollata la platea teatrale: lui è perfetto nell’incarnare la satira irriverente e spassosa che prende a bersaglio la religione, i dogmi, la vita nelle piccole comunità e l’ottusità della politica.
“Il paese che io da quassù ho scelto per questa favola” sono le parole solenni che arrivano da Dio appunto, con la voce inconfondibile di Enzo Garinei, 95 anni di garbo e simpatia, a cui il pubblico ha regalato una standing ovation.
La scena (progetto originale di Giulio Coltellacci, adattamento scenografico Gabriele Moreschi) si presenta in tutta la sua imponenza e, parallelamente, richiama le scenografie di un tempo (nell’accezione più positiva del termine), quasi rassicuranti, ma in grado di stupirti grazie al doppio girevole concentrico, che nasconde anche l’arca.
Tre ore di spettacolo volano con le coreografie di Gino Landi, ed un eccellente cast artistico, straordinari attori e ballerini, che portano in scena quella atmosfera del varietà.
Inevitabile la tentazione di mettere a confronto il cast con il passato, ma il bello è proprio trovare tante personalità in grado di rinnovarsi. Persino Guidi, la cui voce, le movenze e anche la presenza fisica (soprattutto se osservato di profilo) richiamano quelle del padre, sa dare una nuova straordinaria identità al personaggio, che diventa un Silvestro ancor più divertito e audace. Il ruolo di Clementina spicca, interpretato dalla talentuosa Camilla Nigro: sa cantare, recitare e ballare, ha una voce piena e melodiosa, capace di conquistarsi subito il favore del pubblico. Tutto da ridere il personaggio di Renato Crudo, Marco Simeoli e Francesca Nunzi, bravi a divertirsi e a divertire. Lorenza Mario nel ruolo di Consolazione è a tutti gli effetti una straordinaria cantante e ballerina. Curate le scelte musicali: il brano memorabile Aggiungi un posto a Tavola è eseguito magistralmente così come Concerto per preti e campane dall’ incastro musicale Din Don Dan difficilissimo. L’amore secondo me, interpretato a quattro voci da Silvestro con Toto e da Consolazione con Clementina, è l’espressione più alta ed emozionante della vocalità dei quattro, talmente bravi da non avere nemmeno necessità di guardarsi in faccia mentre cantano. I momenti corali sono quanto di più coinvolgente ci possa essere in questo spettacolo.
Sul finale, quando Garinei e Giovannini e Iaia Fiastri pensarono al volo della colomba, sulla sedia, forse non immaginavano che il pubblico sarebbe rimasto sorpreso dalla scena cinquanta anni dopo. Una chiosa poetica che, per dirla come la figlia del sindaco, conferma di essere “un’idea leggendaria”.
Aggiungi un posto a tavola è, appunto, una storia d’amore: c’è il sentimento puro e impossibile (o quasi) tra Silvestro e Clementina, ma anche quello divertente tra Toto e Consolazione. E non finisce qui. C’è anche un altro tipo d’amore: è quello salvifico, proprio come l’amore incondizionato provato da Don Silvestro per la sua gente. Invita le persone a riscoprire la propria umanità negli occhi degli altri.
Si tratta di una favola moderna che parla di accoglienza e apertura. “Sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via” è un inno gioioso alla cultura della solidarietà.
Alessandra Perrone Fodaro
12 aprile 2022
Informazioni
Teatro Brancaccio
Aggiungi un posto a tavola
Commedia musicale in due Atti di Garinei e Giovannini
Scritta con Jaja Fiastri
Liberamente ispirata a “After Me The Deluge” di David Forrest
Regia originale di Garinei e Giovannini
Ripresa teatrale di Gianluca Guidi
Musiche di Armando Trovajoli
Coreografia: Gino Landi
Cast: Gianluca Guidi - Don Silvestro
Lorenza Mario - Consolazione
Marco Simeoli - Sindaco Crispino
Renato Crudo - Toto
Camilla Nigro - Clementina
Francesca Nunzi - Ortensia
“La voce di Lassù” è di Enzo Garinei
Produzione Alessandro Longobardi per Viola Produzioni in collaborazione con Le Officine del Teatro Italiano
In scena dal 7 al 30 aprile 2022