Recensione dello spettacolo E non rimase nessuno di Agatha Christie, in scena al Teatro Sala Umberto dal 25 al 30 gennaio 2022
“Il lato sud dell’isola era tutto diverso, scendeva dolce declivio fino al mare. C’era qualcosa di magico in un’isola: bastava quella parola ad eccitare la fantasia. Si perdeva contatto col resto del mondo, perché un’isola era un piccolo mondo a sé. Un mondo, forse, dal quale non si poteva tornare indietro”.
Dieci piccoli indiani è considerato il capolavoro letterario di Agatha Christie. Il plot: siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci persone estranee l’una all’altra vengono invitate a soggiornare in una splendida villa, a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite. Gli invitati trovano affissa, su uno specchio, la filastrocca “Dieci piccoli indiani”, che racconta una serie di decessi misteriosi e getta in un profondo terrore gli ospiti dell’isola. Piena di intrigo, la vicenda trova il suo apice in un finale tra i più spiazzanti mai scritti. Un finale che, contrariamente da quello pasticciato, a lieto fine, elaborato dalla Christie per l’adattamento teatrale del 1943 (che rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche), ricalca fedelmente – grazie all’accordo con la Agatha Christie Ltd. – quello mozzafiato del romanzo.
Durante la cena, una voce registrata accusa tutti e dieci gli ospiti di essere stati degli assassini mai puniti e, dopo la fine della registrazione, tutti cercano di scagionarsi in qualche modo. Il meccanismo narrativo che si avvia dopo la prima morte è una voce misteriosa che accusa ogni singolo presente di aver compiuto l’omicidio e li avvisa che moriranno uno dietro l’altro, come i dieci soldatini della filastrocca. A poco a poco, gli ospiti iniziano realmente a morire nei modi descritti.
E non rimase Nessuno, con la traduzione di Edoardo Erba, è uno spettacolo mai banale, molto ricco di suspense e colpi di scena. Il narratore è esterno e parla in terza persona. La regia di Anna Masullo immagina l’assenza del detective dalla scena del crimine e fa emergere, con una forza dirompente ancora maggiore, il leitmotiv, che è poi il rapporto fra il male e il bene, tra la falsità e la colpevolezza degli invitati e l’implacabile giustizia che toglie loro la vita, uno per volta. L’espediente del “giallo della camera chiusa” è basato sul mistero del delitto commesso in un luogo sigillato dall’interno, in cui non vi è traccia dell’assassino e spesso neppure dell’arma omicida. Un delitto impossibile, inesplicabile, dove lo spettatore cerca di capire, da vari indizi, chi è l’assassino per tutte le due ore, e ogni volta che si ha l’impressione di aver scoperto finalmente il colpevole e aver risolto l’enigma, puntualmente continuando la visione, si viene smentiti.
Una pièce, quella del Teatro Sala Umberto, che lascia lo spettatore attento, incuriosito e sulle spine per tutta la messinscena, una regia che riesce nell’intento di far vivere agli spettatori l’ansia di chi è sul palcoscenico, l’ansia di quei personaggi che sanno di dover morire già dalle prime battute, e lo spettatore è subito lanciato nella storia, grazie a una prima scena di presentazione dei singoli personaggi, e soprattutto grazie a delle scelte scenografiche semplici, ma accurate. Ha un finale inaspettato e sconvolgente e a cui nessuno avrebbe mai potuto nemmeno pensare lontanamente. Dietro questo grandissimo noir, c’è un grande lavoro da parte della scrittrice che la porta ad analizzare la psiche umana e tutti gli aspetti psicologici sono ben analizzati dalla pièce teatrale. Infatti, emergono le storie precedenti che hanno portato i protagonisti sull’isola e il peso che le loro “colpe” hanno sulla loro anima, sul loro comportamento, sulle loro paure. I meccanismi del potere e della giustizia divina emergono con una forza prorompente, snocciolando la catena di delitti fino alla soluzione finale.
Alessandra Perrone Fodaro
30 gennaio 2022
Informazioni
Teatro Sala Umberto
E non rimase nessuno
di Agatha Christie
Traduzione di Edoardo Erba
Regia di Anna Masullo
con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini.
E con Massimo Reale, Linda Manganelli, Mario Scaletta,
Ruben Rigillo, Fabrizio Bordignon, Enrico Ottaviano,
Francesco Maccarinelli, Giuditta Cambieri.
Ubik Produzioni e Teatro stabile del giallo