Recensione dello spettacolo My brilliant divorce in streaming al Teatro Belli il 14 e 15 dicembre 2020 nell’ambito della rassegna Trend-nuove frontiere della scena britannica.
Cosa accade ad una donna cinquantenne alle prese con una separazione inaspettata? Ce lo racconta Francesca Bianco nella brillante commedia di Geraldine Aron, tradotta e diretta da Carlo Emilio Lerici.
Lo schermo sul fondale illumina la scena con fragorosi fuochi d’artificio e al centro Angela, in bilico tra rabbia e sconcerto, inizia a raccontarci della notte in cui suo marito Max la lasciò.
È il 5 novembre e a Londra si festeggia la Guy Fawkes Night, mentre “Palla da biliardo” (così soprannominato da sua moglie) è impegnato a fare le valigie, andrà a vivere con la venticinquenne Rose.
Pochi elementi (un baule e una sedia) sono necessari all’ambientazione, poiché Francesca Bianco permea la scena con molteplici sfumature. Il ritmo ben sostenuto è avvicendato da momenti di estrema euforia (“la separazione è una grazia divina”) a fasi terribilmente sconfortanti in cui la solitudine e l’ipocondria prendono il sopravvento. Angela inizia a sviscerare la sua relazione con Max e intanto instaura un’insolita amicizia con l’operatore del Telefono Amico; tenta la strada degli appuntamenti al buio; fugge da un imbarazzante e sfavorevole momento d’intimità; su suggerimento della ginecologa si reca, titubante, in un sexy shop per l’acquisto di un vibratore.
La regia di Lerici condisce il tutto con ironia e quel tanto di durezza sufficiente a stimolare spontanea empatia con la protagonista e nondimeno moltissime risate. Bianco veste con verve i panni di Angela, restituendo tutte le esilaranti nuance del personaggio. Angela Kennedy, un po’ impacciata e un po’ nevrotica, si destreggia a fatica con la nuova vita da single. Il mondo in cui viveva è svanito in un batter d’occhio, ora appare surreale e alterato. Tant’è che i suoi interlocutori sono virtuali: sullo schermo appaiono i primi piani dei personaggi con cui dialoga, verso cui inveisce e con cui realizza la sua condizione: Max (Germano Rubbi) con la sua “palla da biliardo”, ripreso di spalle; la madre (Susy Sergiacomo) ossessionata da “Chi vuol esser milionario” e poco indulgente con la figlia; Vikram (Fabrizio Bordignon) e Eileen (Martina Gatto) i due operatori di Telefono Amico; e Warren (Antonio Palumbo) il medico del pronto soccorso che smentisce puntualmente le numerose malattie incurabili autodiagnosticate.
La regia video, affidata ad Enzo Aronica, si fonde pienamente al ritmo e al contempo conferisce ampiezza alla performance. My brilliant divorce, con umorismo e con l’aggiunta di un pizzico di sarcasmo, diverte moltissimo. Tuttavia, pone lo sguardo sulle complicazioni che porta con sé il divorzio: la solitudine, il cambiamento che subisce una relazione quando i figli sono ormai adulti, le difficoltà nel rimettersi in gioco, l’inibizione emotiva e sessuale. Angela ha provato tutto questo, ma ha avuto la sua rivalsa quando finalmente ha ricominciato ad amare sé stessa.
Caterina Matera
16 dicembre 2020
Informazioni
di Geraldine Aron
traduzione Carlo Emilio Lerici
con Francesca Bianco
e con (video)
Susy Sergiacomo (la Madre)
Fabrizio Bordignon (Vikram)
Martina Gatto (Eileen)
Germano Rubbi (Max / Palla-da-biliardo)
Antonio Palumbo (Warren)
regia video Enzo Aronica
regia Carlo Emilio Lerici
produzione Teatro Belli