Recensione dello spettacolo Mouthpiece, in scena in streaming dal palco del teatro Belli dal 2 al 8 novembre 2020 all’interno del festival Trend - nuove frontiere dalla scena britannica
Fresco e in grado di far riflettere sulle distanze che oggi vanno a rendere ancora più pesanti le differenze sociali e comportamentali di due generazioni. Il testo di Kieran Hurley è un pugno allo stomaco che, dopo i primi minuti di estraniamento dati dal fatto di dover guardare lo spettacolo in streaming, riesce a farti dimenticare il grande rammarico di non poterlo vedere a teatro.
I protagonisti di questa pièce sono due disadattati, appartenenti a generazioni differenti, Libby è una scrittrice in decadimento che sta pensando al suicidio, anzi è sull’orlo di compire il folle gesto, Declan è un ragazzo buono, artista di talento che non crede in sè stesso poiché segnato dalle tante sconfitte che i suoi cari hanno fatto ricadere su di lui. Declan salva Libby e da lì i due cominciano ad aver bisogno l’uno dell’altra per appagare le mancanze che si portano dentro.
La scena vede rappresentare sul palco il testo dell’opera teatrale rappresentata, con i due attori che riescono a dare il loro meglio anche se praticamente fermi sul posto, immedesimandosi molto bene nei loro personaggi. La grande mimica facciale ed espressiva di Edoardo Purgatori e il gran controllo nella modulazione della voce di Cecilia di Giuli, riescono a tenere viva l’attenzione dello spettatore nonostante i frequenti blocchi del video in riproduzione.
La loro è una storia come tante, in cui le cose più significative non avvengono né all’inizio né alla fine, ma all’improvviso mentre intorno tutto continua a scorrere. Proprio come viene ricordato da Declan, anima fragile ma piena di speranza che si scontra con quella di Libby donna ormai matura che non ha ancora acquisito quel controllo su di sé in grado di farla sentire realizzata a prescindere dell’idea che gli altri hanno di lei. Leitmotiv ricorrente per tutto lo spettacolo è quel “andrà tutto bene” che Declan spesso ripete come fosse un mantra e che per lo spettatore assume un sapore che qualche mese fa avrebbe avuto tutt’altro impatto in bocca.
Mouthpiece è un grido d’allarme e allo stesso tempo un’istantanea di una stasi sentimentale che col tempo finisce per inaridire gli animi e rendere anche l’azione sempre più egocentrica… una condizione che colpisce persone di età ed estrazioni sociali differenti in Inghilterra così come in Italia. Alla fine una domanda sorge spontanea: la ricerca e la presenza dell'altro e della sua storia sono sufficienti a colmare le proprie mancanze?
Nello spettacolo i temi trattati sono molti ed eterogenei, dal senso della vita, all’importanza dell’arte, fino all’accettazione dei propri sentimenti e degli spazi altrui. Uno spettacolo riuscito, che impiega del tempo per ingranare le marce, ma che poi riesce farci sentire parte della storia, lasciandoci infine con l’amaro in bocca e con la voglia di continuare a riflettere e discutere su quanto visto. Ciò vuol dire che la missione è compiuta.
Enrico Ferdinandi
5 novembre 2020
informazioni
TREND
nuove frontiere della scena britannica - XIX edizione
festival a cura di Rodolfo di Giammarco
23 ottobre – 21 dicembre 2020
Teatro Belli – piazza Sant'Apollonia 11/a- 06 5894875
spettacoli ore 21,00 in streaming – biglietto unico 3 €
dal 2 all’8 novembre
MOUTHPIECE
di Kieran Hurley
traduzione Natalia di Giammarco
con Cecilia Di Giuli e Edoardo Purgatori
scene e costumi Nicola Civinini
sound design Lorenzo Benassi
foto di scena e video Manuela Giusto
mise en espace a cura di Maurizio Mario Pepe
produzione Khora.Teatro / Compagnia Mauri-Sturno
in collaborazione con La Forma dell’Acqua