Recensione dello spettacolo HOME, I’M DARLING in scena al Teatro Belli dal30 ottobre al 1° novembre 2020, Trend nuove frontiere della scena britannica – XIX edizione a cura di Rodolfo di Giammarco
Non v’è dubbio assistere ad uno spettacolo teatrale in streaming è un’esperienza nuova e assai diversa rispetto ad uno spettacolo dal vivo. Quel piccolo gioiellino che è il Teatro Belli ci è mancato. È una questione epidermica. Ma tant’è e siamo grati di poter condividere anche quest’anno la XIX edizione di Trend.
Il terzo appuntamento della rassegna ci catapulta negli anni ‘50. Judy (Valentina Valsania) e Johnny (Roberto Turchetta) vivono una realtà parallela. I protagonisti ricostruiscono con meticolosa ossessione lo stile di vita del secondo dopoguerra, una sinistra messinscena che rivendica il totale rifiuto dell’era contemporanea alla quale appartengono. Se la scenografia, perfetta ricostruzione di un focolaio retrò, guarnisce con toni pastello e gonne a ruota e boccoli impeccabili adornano Judy, un’imperscrutabile inquietudine avvolge la scena.
Ed ecco materializzarsi il malessere: Fran (Laura Nardi), madre di Judy, insinua l’atmosfera patinata rievocando lotte femministe e autodeterminazione. Eppure, sua figlia era una manager qualificata. Perché rinunciare alla sudata carriera nel mondo della finanza? Ma Judy conferma di essere ancora femminista, sebbene abbia incarnato la casalinga perfetta anni ’50: «è un patto quello con Johnny, una scelta, non un’imposizione». Risuonano avvilenti le parole di sua madre: «Femminista per cosa? per portare un grembiule addosso mentre danzi con lo scopettino della polvere di una femminista?»
La fioca luce del frigorifero retrò, colmo di graziosissimi e squisiti dolci fatti in casa, illumina il profilo irrequieto di Judy e il buio piomba nelle vite dei due protagonisti.
È qui che la regia curata da Luchino Giordana ed Ester Tatangelo cambia registro. Gli elettrodomestici, introvabili pezzi di design, si rivelano non poi così durevoli rispetto ai nuovi più tecnologici come Judy vantava. Le gonne a ruota perdono vigore. Johnny non riconosce sé stesso, il suo ruolo nella coppia, nel mondo. Lui che rivuole indietro sua moglie, colei che non eseguiva le istruzioni di un libro, quel ridicolo decalogo della massaia perfetta: «Judy sei sott’acqua!». Tutto inizia a sgretolarsi.
Sotto la lucidissima glassa dell’eden domestico, Judy e Johnny replicano l'apparenza di un passato perfetto, dimenticano la realtà del dopoguerra: il razzismo, la povertà, il divario di genere; respingono il futuro, illudendosi di compiere una piccola rivoluzione. Non servirà prendere coscienza della vera natura dell’amico Marcus (Luchino Giordana), accusato di molestie dalla segretaria. Non servirà confrontarsi con l’amica Sylvia (Elena Callegari), accusata dal compagno Marcus di dare più valore al lavoro che alla casa. Judy ostinata continuerà a praticare i suoi categorici usi e costumi degli anni ’50 fino a sbiadire la sua esistenza.
Home, I’m Darling cela autodistruzione, indeterminatezza, incertezza del futuro; ma palesa quanto la disuguaglianza di genere ancora oggi perduri irrisolta.
Caterina Matera
2 novembre 2020
Informazioni
HOME, I’M DARLING
di Laura Wade
traduzione Andrea Peghinelli
con Valentina Valsania (Judy), Roberto Turchetta (Johnny), Laura Nardi (Fran), Luchino Giordana (Marcus), Elena Callegari (Sylvia), Roberta Mattei (Alex)
assistente alla regia Elena Lunghi
musiche Marco Vidino
coreografie jive Marco Pitorri
light designer Diego Labonia
scene Francesco Ghisu
costumi Ilaria Capanna
video e postproduzione Michele Bevilacqua
comunicazione Francesca Melucci
regia Luchino Giordana ed Ester Tatangelo
compagnia pupilunari / produzione Hermit Crab
coprodotto con Teatro del Carro e Compagnia Dracma
prodotto grazie al contributo del Nuovo Imaie
testo Vincitore del Laurence Olivier Award 2019