Recensione di Edipo... seh di e con Andrea Tidona, regia di Carla Cassola. In scena al Teatro Brancaccino dal 7 al 17 novembre 2019
L’Edipo re rappresenta una delle tragedie greche antiche più significative e influenti per la civiltà occidentale. L’opera di Sofocle racconta il dramma di Edipo che cerca di sfuggire i tutti i modi alla profezia che lo vede l’assassino del padre e marito della madre, ma ciononostante si ritroverà nella totale inconsapevolezza, a realizzare il nefasto responso datogli alla nascita. Nella fantasia di Andrea Tidona, a mettere in scena la tragedia è Giorgio Strehler in un Aldilà non ben definito in cui è impegnato a dirigere un cast d’eccezione con Vittorio Gassman nei panni di Edipo, Ugo Tognazzi in quelli di Creonte, Tina Pica nelle vesti di Giocasta, Turi Ferro in quelle di Tiresia, Aldo Fabrizi è invece il pastore di Corinto, Renzo Ricci il sacerdote e infine Edoardo De Filippo è il messo.
Quale sarà il risultato? Il testo di Tidona prova a realizzare questo originale e alquanto surreale tentativo di rappresentazione del classico in esame. Unico interprete in scena sempre Tidona che da solo dà vita a tutti i personaggi in scena. Egli riesce ad entrare e ad uscire dai singoli personaggi centrando un doppio obiettivo: quello di caratterizzare in modo preciso ed esilarante i singoli attori del cast e quello di riuscire non tradire lo spirito del personaggio della tragedia. Eccezionali le sue doti di interpretazione e di imitazione che rappresentano in modo credibile ogni singolo attore ed evidenziandone con ironia e comicità le proprie manie, nevrosi, atteggiamenti consueti, suscitando ilarità e divertimento di un pubblico, a sua volta coprotagonista. Numerosi infatti i momenti di metateatro in cui Strehler morto parla ed interagisce con un pubblico vivente.
Si sospende a tratti la rappresentazione dell’Edipo per commentare e svelare le scelte registiche del regista, anch’egli perfettamente caratterizzato mentre urla, si arrabbia e inveisce contro gli attori e il tecnico luci. Tidona che ha conosciuto da vicino Strehler all’inizio della sua carriera, ne ripropone i tratti autoritari e in modo esilarante svela le sue ossessioni, le sue nevrosi e il ricorso alla cocaina. Come in vita per Strehler il disegno luci ha avuto un’importanza speciale nelle sue regie, con risultati strepitosi, anche in Edipo…seh il gioco di luci risulta un elemento fondamentale, chiamando in causa componenti del pubblico che, in alcuni passaggi, partecipano nella creazione delle atmosfere con delle torce fornitegli dal personaggio di Strehler. Tutto il contorno allestito attorno alla tragedia greca, non ne ha svilito e disperso il senso originario di cui vengono conservati e riproposti i passaggi essenziali. Il nostro Strehler dell’Aldilà commenta questi momenti “come alcune delle più belle pagine del teatro”. La bellezza dei versi e il damma interiore di personaggi dalla spiazzante modernità è evidenziata dallo stesso Strehler che definisce Edipo come un uomo speciale che ha avuto il coraggio di vincere la paura di sapere, che attraverso la conoscenza della sua vera identità di figlio di Laio e Giocasta e di conseguenza d’incestuoso marito di Giocasta, giunge alla fine alla verità e alla sua vera essenza, rendendo giustizia alla morte di Laio e al popolo di Tebe.
Nonostante siano trascorsi 16 anni dal debutto nazionale, la pièce conserva ancora intatta la sua mordacia, la sua potente ironia e originalità. Grazie alla regia di Carla Cassola, i molti elementi mescolati hanno creato un risultato vincente e duraturo. La riproposizione di un classico di tale spessore e significato è stato reso fruibile da uno stile ironico e divertente, inserendo elementi della storia del cinema e del teatro del 1900. Superlativo e ben diretto Andrea Tidona.
Mena Zarrelli
18 novembre 2019