Recensione dello Spettacolo Fly me to the moon in scena al Teatro Belli dal 29 al 31 ottobre 2019 – Trend nuove frontiere della scena britannica XVIII edizione a cura di Rodolfo di Giammarco
Rieccoci a Trend in compagnia di Francis (Alice Arcuri) e Loretta (Eva Cambiale) due donne semplici dalle vite ordinarie, assistenti sociali di Davy.
La commedia dell’autrice irlandese Marie Jones si apre quasi subito con un colpo di scena: la morte dell’anziano in seguito a una brutta caduta.
C’è un cadavere di un ottantenne riverso sul pavimento del bagno e due donne in preda al panico.
Cosa è necessario fare in questi casi? Chiamare i parenti? Si, ma il vecchio Davy è rimasto solo. Chiamare il pronto soccorso? No, non è possibile l’uomo è già morto. La polizia, allora? Rischierebbero di essere accusate di omicidio!
Francis e Loretta hanno due figli di cui occuparsi, non possono rischiare di finire nei guai. Forse, vivrebbero meglio in carcere, non dovrebbero fare i conti con un lavoro odiato e mal pagato, con relazioni sentimentali prive di amore che offrono stabilità economica e famigliare. La passione è solo un miraggio, è stata soppiantata dal dovere e dalle circostanze della vita quotidiana. Francis e Loretta vivono per sopravvivere. Le due donne sognano di partecipare a un addio al nubilato a Barcellona, loro che l’addio al nubilato non l’hanno mai fatto. Ma poi un lampo! C’è una pensione da ritirare, una schedina con tanto di vincita che Francis giocava per Davy tutti i lunedì. Lavorano duro per avere vite infelici, in fondo li meritano questi soldi. La loro morale viene messa a dura prova. La commedia di Marie Jones è il ritratto di una condizione riconoscibile. Non sarebbe la prima volta che sgraniamo gli occhi nell’udire la scioccante notizia di cronaca che racconta di un’infermiera accusata di aver ucciso il malato in cura per denaro. È una trama probabilmente scontata, con un finale prevedibile. Eppure, tra gli orditi di quell’ovvio umorismo si nascondono note amarissime. Sono due donne rassegnate che, nonostante le avversità, inseguono intimamente una rivalsa, scorgono nella tragica sfortuna una lieve ebrezza. Sembrerebbe uno scherzo del destino ma la sfortuna si abbatte anche sull’attrice Alice Arcuri che subisce un infortunio al piede a pochi giorni dalla prima. La regia di Carlo Sciaccaluga risente inevitabilmente dell’inatteso riadattamento. Eppure, l’essenza registica non smarrisce lucentezza tanto nell’atmosfera quanto nell’interpretazione delle abilissime attrici, obbligate a recitare sedute. Peccato…perché diversamente la regia avrebbe potuto impreziosire un testo senz'altro stereotipato. Tuttavia, nonostante l’imprevisto, la pièce ha saputo restituire ilarità e disillusione, scatenando molte risate tra il pubblico. Il risultato è confermato sia delle protagoniste Alice Arcuri ed Eva Cambiale che, malgrado l’immobilità, sono state capaci di brillante alternanza e vivida mimica; sia dal suggestivo disegno luci che ricompone con affusolata densità la performance.
Cosa rimane di una vita spesa ad arrancare? E nell’inerzia esasperante vince l’inerzia.
Francis e Loretta non conoscono veramente Davy. Le due donne colte dal rimorso s’interrogano. Cosa rimane? Disattenzione, non curanza? Fatalità, rammarico? È l’inizio o la fine?
Devono trovare un escamotage per evitare l’accusa di omicidio.
La soluzione è dentro un piccolo scrigno, scovato sotto il letto dell’anziano, colmo di ricordi e foto e contenente le sue ultime volontà: Francis e Loretta sono uniche eredi. La situazione si complica. Le due donne temendo di essere incriminate scelgono la più estrema tra le ipotesi considerate.
Decidono di avverare quantomeno il più importante tra i desideri di Davy, ovvero che tutti i presenti al suo funerale cantino Fly me to the moon di Frank Sinatra.
Nel finale beffardo le due protagoniste intonano il bellissimo brano e istantaneamente la versione originale prende il sopravvento e pervade la platea. Francis e Loretta, adesso, sono sicure dell’azione da compiere…
Caterina Matera
1 novembre 2019
Informazioni
FLY ME TO THE MOON di Marie Jones
con Alice Arcuri ed Eva Cambiale
regia Carlo Sciaccaluga
produzione ariaTeatro