Recensione di Atti Unici all’interno della Rassegna Pirandelliana in scena presso la basilica dei Santi Alessio e Bonifacio all’Aventino dal 9 luglio al 4 agosto 2019
C’è un male di esistere che accomuna i cinque Atti Unici della Rassegna Pirandelliana, un male di vivere che scalpita dentro ogni personaggio e fa sentire il suo dolore sul palcoscenico allestito nel cortile della basilica dei Santi Alessio e Bonifacio all’Aventino.
Gli Atti Unici, scelti dal regista Marcello Amici, ovvero L’altro figlio, Male di luna, Notte (questi ultimi due rappresentati per la prima volta a teatro con Pirandelliana), L’uomo dal fiore in bocca, All’Uscita, presi singolarmente narrano vicende drammatiche, per certi aspetti anche grottesche; si sorride poco dove più che sorridere si pensa.
I dialoghi sono un ruscello di pensieri, sillogismi, fantasticherie, immaginazioni, quasi dei vaneggiamenti ma dentro c’è tutto un mondo. Uno spaccato di vita comune che rappresenta la Sicilia degli anni ’20 ma anche profondamente attuale. I temi trattati sono la morte (L’Uomo dal fiore in bocca e All’Uscita), lo stupro (L’altro figlio), la paura di ciò che non conosciamo o dell’altro (Male di luna), il ricordo, il passato e il presente (Notte). Ogni personaggio fa il suo ingresso raccontando una storia, che sia bugia o verità non è dato saperlo, la sua verità non sarà mai quella per gli altri, e mai agli occhi degli altri (o del pubblico) sarà quel che è. L’attore, che è colui che incarna il personaggio, si confonde in esso; preso come da un raptus anche lui cerca di urlare la propria verità sul palcoscenico.
In silenzio si assiste a queste novelle, neanche le cicale si odono frinire in cima all’Aventino per non spezzare la solitudine che va consumandosi nei personaggi di Maragrazia, Batà o ne Il Filosofo. Quest’ultimo sembra presente in ogni atto, ne l’intro de L’altro figlio fa il suo ingresso lanciando una riflessione sulla verità e la menzogna (che altro non è poi ciò che accade a teatro) e sull’importanza dei sogni che trovano una loro coerenza nell’ars teatrale. Tuttavia questo suo pensiero lo si respira nell’aria, in ogni vicenda, in ogni personaggio, chiudendosi a cerchio sul finale de All’Uscita.
Sarà la profondità della vita e del suo far male, inevitabilmente che caratterizza gli Atti Unici a far restare ammutoliti gli spettatori e a captare tra i sussurri e i commenti a fine spettacolo note di sgomento. Il pubblico forse si aspettava di sorridere di più, ma il profumo che si respira quest’anno in Pirandelliana è un sentore di malinconia, di drammaticità, un dramma che scaturisce dal toccare con mano ferma questo dolore che vivono i personaggi di Pirandello e che lo spettatore, grazie alla bravura degli interpreti, a sua volta vive con loro. Gli attori, persino i personaggi “secondari”, non passano inosservati: la loro interpretazione permette a chi assiste di sentirsi parte della vita e di tutte le emozioni in cui essa ci trascina.
Anche quest’anno, insomma, la compagnia di Marcello Amici non delude. Con una scenografia povera ma essenziale – tre sgabelli su un fondale nero, rosso e blu – ancora una volta riesce a portare la magia del teatro nelle case del pubblico, capita difatti che ogniqualvolta si assiste a Pirandelliana si torni con la mente a quanto visto pochi minuti prima, un po’ per l’eco del pensiero dell’autore di Girgenti racchiuso nei suoi testi, un po’ per le grandi doti artistiche dei componenti de La Bottega delle Maschere che sanno bene come catturare l’attenzione dello spettatore sulla scena.
Sono tante le componenti che decretano la riuscita di questa rassegna che ci accompagna ogni anno nell’estate romana: ottimi interpreti, l’immortalità dei testi pirandelliani (potremmo definirlo forse il nostro Shakespeare italiano) e un’aura suggestiva, segreta e raffinata che circonda uno dei sette colli di Roma che ospita un grande teatro d’autore.
Costanza Carla Iannacone
18 luglio 2019
Informazioni
L’altro figlio (personaggi e interpreti)
Maragrazia Tiziana Narciso
Ninfarosa Anna Varlese
Rocco Trupìa Valerio Rosati
Un medico Maurizio Sparano
Jaco Spina Marco Vincenzetti
Tino Ligreci Emanuel Pascale
La Gialluzza Romina Delmonte
La Z’a Marassunta Lucilla Di Pasquale
La gna’ Tuzza Aba Cividini
Male di luna (personaggi e interpreti)
Batà Valerio Rosati
Sidora Romina Delmonte
La comare Marassunta Lucilla Di Paquale
Saro Emanuele Pascale
Notte (personaggi e interpreti)
Professor Noli Maurizio Sparano
Signora Nina Tiziana Narciso
L’uomo dal fiore in bocca (personaggi e interpreti)
L’uomo dal fiore in bocca Marcello Amici
Un pacifico avventore Maurizio Sparano
Una donna Lucilla Di Pasquale
La donna con la melagrana Aba Cividini
All’Uscita (personaggi e intepreti)
Il Filosofo Marcello Amici
L’uomo grasso Marco Vincenzetti
La donna uccisa Anna Varlese
Il bambino dalla melagrana una marionetta
Scene: Marcello de Lu Vrau
Direttore tecnico: Roberto Di Carlo
Assistente alla regia: Aba Cividini
Direttore di scena: Marco Vincenzetti
Costumi: Gianfranco Giannandrea, Anna Varlese, Lucilla Di Pasquale
Trucco e parrucco: Anna Varlese
Video/Foto: Roberto Di Carlo, Enzo Maniccia
Disegno luci e fonica: Paolo Fortini
Progetto grafico: Paola Amici
Assistenza tecnica: Mauro Ciuco
Regia: Marcello Amici