Recensione dello Spettacolo Picasso in scena al Teatro degli Eroi il 25-27 gennaio e 1-3 febbraio 2019
La sala del Teatro degli Eroi è adibita a galleria, colma di riproduzioni dei quadri dell’artista. Fremiamo dalla curiosità. Vogliamo immergerci nell’atelier per godere dell’impeto sfrontato e penetrante dell’indomabile Picasso. Le sue opere sono materia nota, l’arte e la vita scandagliate da innumerevoli mostre, eventi e documentari. Per la prima volta abbiamo l’opportunità di scoprire l’artista attraverso il teatro. Picasso di Sonia Nifosi e della Motion Dance Group è la prima produzione italiana dedicata all’artista.
È audace l’intento e la ricerca scrupolosa. La coreografa Nifosi compie una rigorosa analisi delle tecniche pittoriche, della potenza espressiva dei soggetti, del vissuto celato nei colori e nelle tele dell’artista.
Picasso è uno spettacolo che fonde la danza alla pittura e alla parola. La narrazione dal vivo è affidata a Paolo Ricchi che conduce il viaggio tra le opere di Picasso. Voci femminili fuori campo sono le testimonianze delle donne che, muse e vittime, sono state presenze imprescindibili della vita dell’artista. La ballerina Vanessa Costabile interpreta con grande intensità e passione Fernande, la danzatrice Olga Kokhlova e infine Dora Maar. Valeria Bertoni con leggiadria e devozione è Marie-Thérèse Walter e Françoise Gilot. Il primo ballerino Davide Nardi è Picasso e molti soggetti dei quadri. Armonia e equilibrio delle linee, come vuole il classicismo, guidano la danza del Periodo blu e del Periodo rosa. Gli assoli e i duetti sono accordo di misura e proporzione. I quadri prendono vita attraverso i corpi dei ballerini e del mimo Luigi Rosano che impersona Vecchio con chitarra e il Buffone. La scenografia e i costumi, fedeli alle tele, saldano la suggestione estetica.
È noto il conflitto inscindibile tra passione e distruzione in Picasso. Purtroppo, l’aspetto più intrigante dell’artista ha esile rilievo. È confinato al momento in cui irrompe il Minotauro e la furia di Picasso risorge. L’eros, la forza istintiva sprigionate dai danzatori evocano il legame vorticoso tra l’artista e le donne. Proprio quella tensione esploderà nel Periodo cubista. Picasso lavorerà disintegrando e ricomponendo le forme, il soggetto sarà ritratto da diverse angolazioni in un gioco di sovrapposizioni, la visione sarà simultanea da differenti punti di vista.
Les demoiselles d’Avignon, opera che diede origine al cubismo, ispira Sonia Nifosi a creare un’ipnotica coreografia. I tre solisti, muniti di maschere in una danza dal sapore tribale densa di segmentazioni e ritmi scomposti, sublimano il dipinto.
L’opera di Sonia Nifosi, ripercorrendo gli stili pittorici, racconta Picasso attraverso le sue donne. Tramite i loro sguardi, i loro vissuti, le loro sofferenze mostra l’incantesimo rovente e inebriante da loro subito. È innegabile che la danza sia elemento dominante dello spettacolo.
Sebbene Paolo Ricchi abbia saputo trasportare lo spettatore in maniera ineccepibile, la narrazione conferisce alla performance uno stile documentaristico; tant’è che la rivelazione nell’epilogo (il narratore è in verità il figlio di Picasso) non ha la portata emotiva e di sorpresa auspicata.
L’emozione è tutta affidata alla danza che, per quanto preziosa e suggestiva, non può da sola coinvolgere un’ampia platea; tanto più se si considera la meticolosa operazione di ricerca coreografica che potrebbe non essere condivisa dal grande pubblico e che, in ogni caso, non osa oltre la poesia. L’aspetto maggiormente conflittuale e impetuoso dell’artista è spesso celato dall’eleganza e dalla grazia delle linee. Benché quest’aspetto venga a mancare, Picasso di Sonia Nifosi è pregiata operazione, accordo di tecnica e spessore.
Caterina Matera
23 febbraio 2019
Informazioni
Sonia Nifosi Motion Dance Group
“PICASSO” Evento-Spettacolo ispirato alla vita e alle opere di Picasso
Regia e coreografie Sonia Nifosi
Interpreti Davide Nardi, Vanessa Costabile, Valeria Bertoni e Luigi Rosano
con la Partecipazione di Paolo Ricchi