Recensione La mia futura ex in scena al Teatro Roma dal 20 ottobre all'1 novembre 2015
La fine di un amore, la preservazione di quello che un tempo era stato il più idilliaco di tutti i sentimenti, la voglia di rimettersi in gioco e rivivere la vita, i desideri, le passioni, anche se si è giunti alla fatidica età di cinquant’anni.
Ed eccoci giunti all’ennesimo spettacolo in cui si dipanano le vicende di una coppia non più giovane che decide di separarsi per il bene di entrambi e dei propri figli, soprattutto per Paolo che diventa maggiorenne il giorno stesso della separazione dei genitori con cui convive, situazione un po’ meno traumatica per sua sorella invece che vive all’estero lontano dalla famiglia.
Ad incarnare i due cinquantenni in crisi sono Simona D’Angelo (Ginevra) e Franco Oppini (Xavier). Conosciutisi sui banchi di scuola del liceo e convolati a nozze giovanissimi, dopo trent’anni un bel giorno prendono coscienza che la vita di moglie e marito sta stretta a tutt’e due, che hanno bisogno dei propri spazi, della propria individualità, della propria identità, insomma in una parola sola desiderano ritornare quel che erano stati un tempo, soprattutto Xavier che ama tanto comporre musica ed esibirsi nei locali (hobby questo che avevo messo da parte perché ostacolato da Ginevra). Una volta presa la decisione di separarsi convengono di comune accordo di comunicarla al figlio Paolo che, al contrario di loro, vive un amore sereno e appagato con la sua fidanzata.
Dopo svariate vicende, nuovi incontri, nuovi amori e dopo mille peripezie del compagno e vicino di casa di Xavier, Vittorio (personaggio bislacco e separato anche lui, costretto a vendere oggetti erotici porta a porta per pagare gli alimenti alla ex moglie) alla fine sarà proprio lui, Xavier a ritrovare, a cinquant’anni compiuti, il vero senso dell’amore, fatto di leggerezza, passione, abbracci, carezze e frasi sussurrate al telefono. A fargli cambiare idea sarà Eva (Antonella Elia), una fotografa che gli piomba a sorpresa in casa una sera, ricercata dalla polizia per aver scattato delle foto compromettenti ad un senatore in un locale di scambisti. Questo nuovo rapporto riuscirà così a far comprendere al protagonista che l’amore è un sentimento che occupa un posto fondamentale nella vita anche se, come tutte le cose importanti, anche l’amore a volte richiede sacrifici, sofferenze e persino distacchi.
La mia futura ex, per la regia di Luca Pizzurro, non è una commedia semplice così come il pubblico è abituato a concepirla, ma è una storia composita che si articola in maniera un po’ bizzarra con le vicende dei protagonisti. Buoni i dialoghi e i costumi, eccellenti le musiche e l’interpretazione dei personaggi, anche se si ha spesso la sensazione di seguire una storia già vista, di ascoltare battute già sentite e di avere a che fare con una trama che non porta a nessuna conclusione (per la durata di due ore e venti minuti). Lo spettacolo insomma inizia così come finisce, lo spettatore si ritrova catapultato nella storia di Xavier e Ginevra (in realtà sono due se si considera anche quella del figlio, tre con quella di Vittorio e quattro con l’entrata in scena di Antonella Elia) senza sapere come è cominciata né quando finisce. Forse l’intento del regista era quello di mettere in scena il valore profondo dell’amore che, al giorno d’oggi, s’è andato man mano affievolendo e non è più posto nella giusta considerazione.
Una commedia che spesso perde i tratti di quella comicità che le è propria per cedere il passo a spunti di riflessione che, nel prosieguo della rappresentazione, vista la durata, si trasforma in mancanza di attenzione.
Costanza Carla Iannacone
26 ottobre 2015