Recensione dello spettacolo Meteoropatiko in scena dal 18 al 21 giugno 2015 al Teatro Kopó
La meteoropatia non è assolutamente una malattia: non si attacca come un raffreddore o un'influenza. In realtà è una patologia piuttosto comune, colpisce infatti un italiano su quattro e si manifesta attraverso una serie di disturbi sia fisici che mentali. Sarà propria questa paura dei cambiamenti meteorologici del tempo la protagonista di questa brillante commedia. Con questa delicata messa in scena Stefano Santomauro ci racconta la storia di un meteoropatico, perseguitato dall'ansia continua per l'arrivo di un temporale non previsto o per una nevicata fuori dal comune.
Nel percorso contro le sue paure troveremo altri personaggi bizzarri e pittoreschi, come ad esempio: la bimba che non piangeva mai, nemmeno appena nata (perché bisogna piangere, siamo vivi, non morti), oppure Jorge il tassista, furioso per il fresco abbandono della moglie, che lo aveva anche cacciato di casa sotto consiglio del padre, il trasformista del circo locale, che per vendicarsi decide di rubare un variopinto e gigantesco pappagallo Ara dell'America del Sud, la star indiscussa dell'attività circense del suocero; ed infine, ma non meno importante, troviamo Claudio, bimbo prodigio, eroe all'età di diciassette anni, nato con una serie di incredibili poteri paranormali (o forse solamente la persona giusta al momento giusto, spesso accompagnata da una buona dose di fortuna). Le storie di questi personaggi si incontrano e si intrecciano l'una con lìaltra, prendono forma e vigore attraverso le parole di Santomauro che ci racconta uno stupenda storia surreale,d'avventura e d'amore. L'intreccio è incredibilmente creativo e fuori dal comune e grazie all'abilità mimica e le parole di Stefano tutto ci appare nitido ai nostri occhi e veniamo teletrasportati in un mondo colorato, divertente, soleggiato e piovoso subito dopo. Veniamo catapultati all'interno dei ricordi dei due protagonisti, partendo dalla loro nascita, avvenuta lo stesso giorno, passando per la loro fanciullezza, fino ad arrivare ai giorni nostri. La meteoropatia del personaggio principale ha sempre ostacolato, in un modo o nell'altro, l'incontro amoroso con la bimba che non piangeva mai, ma è passato del tempo, sono entrambi cresciuti, e la voglia di vederla supera ogni ostacolo ed ogni avversità. Il tempo scorre con leggerezza e alla fine dello spettacolo l’unico desiderio è quello di rivederlo sin dall'inizio. Decisamente impedibile.
Veronica Mancino
20 giugno 2015