Lunedì, 25 Novembre 2024
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La Guerra Grande: storie di gente comune al teatro India

Recensione de La Guerra Grande- storie di gente comune in scena al teatro India il 23 e 24 maggio 2015

Non avete mai l’impressione che ormai ci siamo abituati a guardare la storia con occhi dogmatici e asettici, come se si trattasse di un arido susseguirsi di date e numeri senza volto?

Ebbene forse ci siamo accontentati della superficie.

Forse ci siamo dimenticati che dietro ogni avvenimento storico si cela una realtà che va ben aldilà delle cifre, che dietro ogni guerra analiticamente descritta nelle pagine dei libri di testo l’unico vero  protagonista è l’uomo, burattino e burattinaio al contempo.

 

La rappresentazione teatrale de La Guerra Grande - storie di gente comune (il cui testo, ad opera di Paolo di Maio, è liberamente tratto dall’omonimo libro di Antonio Gibelli) porta in scena in anteprima nazionale al teatro India  non solo le dinamiche belliche del primo conflitto mondiale, ma anche le emozioni e i pensieri di coloro che quella Grande Guerra l’hanno realmente vissuta.

Innegabilmente efficace si è rivelata la scelta del giovane regista Roberto Di Maio di giocare sulla suggestione visiva creata dal video-mapping e sulla schietta sinteticità delle musiche elettroniche per rappresentare gli scontri bellici.

Partendo da un ufficio militare a Bologna, dedicato al controllo delle lettere da e per le trincee, attraverso il filtro dell’ironia pungente del tenente Rossetti (nonché Stefano Fresi), il pubblico inizia a conoscere la quotidianità di alcuni personaggi, brutalmente stravolta dalla guerra.

Ed è per  merito dell’espediente scenografico che vede il palcoscenico separato in quattro diverse postazioni che è possibile incontrare, con una fluidità dal retrogusto cinematografico, ogni personaggio nel suo contesto.

Gli spettatori patiranno insieme a Gemma, contadina bolognese, l’assenza del marito Amedeo; soffriranno le angustie della trincea insieme a Amedeo e Giovanni; si inteneriranno a veder sbocciare l’amore tra la crocerossina Rosa e Giovanni; e si stupiranno per i colorati dialoghi tra Don Alfonso e il tenente Rossetti.

Sette diversi personaggi provenienti da ogni zona d’Italia e collegati tra di loro da un particolare elemento comune: le lettere.

Tutti conosciamo città, cifre, fazioni e date della Prima Guerra Mondiale, ma in quanti si sono realmente  interrogati sulle ripercussioni che un conflitto di tali dimensioni può aver avuto sui civili, sulle persone che la guerra, seppure in contesti diversi, l’hanno vissuta ogni giorno.

Forse per capire tutto ciò bisogna cominciare dalle storie di persone qualsiasi, persone che in questa Guerra tanto Grande ci sono finite solo per caso.

                                                                                                            

Francesca Scanavino                                                                         

27 maggio 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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