Lunedì, 16 Settembre 2024
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Adamo & Eva: il nuovo mito della prima coppia

Recensione de Adamo & Eva in scena al teatro dell’Orologio dal 7 al 19 aprile

Il giardino dell’Eden,  il frutto proibito, il peccato originale, la condanna alla vita terrena: è una storia risaputa, parte ormai imprescindibile del  bagaglio culturale dell’uomo occidentale.

 Eppure Mauro Santopietro, al quale si deve la drammaturgia, nonché l’interpretazione teatrale e la regia de “Adamo & Eva”,  ha saputo attualizzare la figura dei nostri obsoleti progenitori, ricollocandoli, come all’origine, in una dimensione terrena.

Simili ad adolescenti ribelli, attirati dalle lusinghe del mondo contingente, scappano dalla loro paradisiaca casa alla ricerca di ideali che a malapena sanno definire: vogliono conoscere, costruire, conquistare, amare, vogliono vivere. Ma le  promettenti aspettative dei due ingenui complici non possono che scontrarsi con la brutalità degli istinti umani e con  la precarietà dell’equilibrio nel rapporto uomo-donna.

 

Mauro Santopietro , spalleggiato dalla travolgente interpretazione di Alessia Giangiuliani, porta in scena, nel corso di sette quadri, corrispondenti ad altrettante epoche della storia dell’uomo, in parte il percorso formativo del singolo individuo, in continua lotta su più fronti: quello interiore e quello esteriore; in parte la dimensione e l’evoluzione (o meglio la devoluzione) della vita di coppia.

Altalenanti tra il drammatico e il comico, i monologhi arguti e i dialoghi serrati scambiati dai due più antichi amanti obbligano il pubblico all’immedesimazione: chi con il bisogno di amare e vivere di Eva, chi con il desiderio di conoscere e conquistare di Adamo.

I nostri più lontani ascendenti si destreggiano in un suggestivo gioco visivo di corde, metafora del legame con Dio. La scenografia viene inoltre arricchita dagli elementi naturali della terra e dell’acqua, sopra i quali è posizionata una moltitudine indefinita di mele rosse, emblema del peccato originale.

Ed è così che il pubblico, involto in un  mistico complesso di  luci, fumi e musiche viene trasportato in uno spazio atemporale in cui liti, passioni, tradimenti, desideri, violenze assumono la loro più conforme dimensione, in quanto  coeve allo spettatore, indifferentemente dal sesso, di qualsivoglia epoca.

 

Francesca Scanavino

20 aprile 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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