Recensione de Scintille in scena al teatro Due Roma dal 10 al 15 febbraio 2015
"Alle cinque della sera.
le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera."
(Llanto por Ignacio Sanchez Mejia, Federico Garcia Lorca,1935)
L'America degli anni '10 del 1900, l'America del grande sogno...l'America dove si andava per sfuggire alla fame che si faceva in Europa, per iniziare una nuova vita e per ritrovarsi il più delle volte con lo stomaco più vuoto che altrove, perché dai due lati della barricata la situazione era comunque la stessa, solo che chi partiva non lo sapeva .
New York, era il 25 marzo 1911, erano stati settimane di fermento, il sindacato preparava lo strike che avrebbe fatto incrociare le braccia a tutte le operaie della T.W.C, fabbrica produttrice di camicette dove, tra italiane e donne dell'allora Mitteleuropa, erano al lavoro ben 600 persone in quel fatidico giorno.
Era il 25 marzo, un quarto d'ora alla chiusura, giorno di paga, il Boss passa tra le file di donne che lavorano a cottimo per distribuire la busta e in quella di alcune (attiviste al sindacato) un foglietto che gli annuncia il licenziamento.
La rabbia che sale davanti alla sottomissione delle compagne di lavoro che devono pur contribuire alla sopravvivenza delle proprie famiglie...Lucia a prende un paio di forbici e le punta alla gola del Boss...i rancori familiari...la frustrazione di classe sociale...alla fine si arrende delusa ma le forbici colpiscono una lampada ad olio che cade e in un attimo si propaga un incendio epocale.
Alcuni/e si salveranno utilizzando il montacarichi, altre si salveranno utilizzando la scala antincendi (l'unica dello stabile) che le porterà sul tetto dell'edificio,altre come Lucia e Rosa bruceranno come tante piccole ma significative "scintille".
Un monologo dalle tante voci che, partendo dall'antefatto della partenza dall'Italia, racconta le vite di Caterina (la madre) Lucia e Rosa (le figlie) Maltese nella fabbrica e fuori dalla fabbrica prima del grande incendio.
A riportarci alla memoria i fatti è Caterina che, sopravvissuta perché salita sul tetto, con amarezza ci dirà anche che i "padroni" al processo furono assolti e risarciti per i danni subiti e che a lei e al marito in luogo della morte della figlie furono dati 75 dollari ciascuna... Lucia e Rosa questo sono valse, 150 dollari in due.
Fabio Montemurro
13 febbraio 2015