Romeo e Giulietta non è solo una delle tragedie più famose ed emozionanti dei nostri tempi, negli anni è diventata il simbolo dell'amore che riesce a vincere, anche se la vittoria è amara, i vizi e le finte virtù degli uomini. Quando poi questa fantastica 'storia', scritta lo ricordiamo da William Shakespeare tra il 1594 e il 1596, torna a vivere in un teatro magico come il Globe Theatre di Roma, e con la regia di Gigi Proietti, le emozioni e gli spunti di riflessione si amplificano.
Come afferma lo stesso Gigi Proietti nel preambolo, questa è una storia, come tutte quelle scritte da Shakespeare, che sembra essere infinita in quanto ogni volta che la rileggi puoi cogliere qualcosa che prima non avevi percepito.
Questo è difatti l'effetto che solo le grandi opere d'arte sanno dare, un effetto di immortalità nei confronti di un tempo che tutto divora, che rende la trama ed i sentimenti che da essa scaturiscono di estrema attualità in ogni epoca.
Il tempo che tutto divora e che si piega solo alla volontà della morte è la chiave che la messa in scena di Proietti propone agli astanti. A rendere più crudo e piacevole questo spaccato è la giovane età degli attori che con la loro voglia di 'fare', di amare e recitare, sono riusciti a far vivere alla platea autentici attimi di una rappresentazione dal gusto antico ma proiettata verso un futuro mai banale o scontato. Una fusione fra passato e presente, fra austerità e venature pop, che fanno capire quanto quel bene superiore, l'amore, non conosca confini. Quando lo si prova di fatti a confinare entro quelli costruiti dall'uomo l'epilogo non può che esser tragico. In questo caso la tragedia è anche dolce perché, come ogni sacrificio, l'effetto che subito ne consegue e benevolo per chi ancora può cambiare le cose in quel lasso di tempo che chiamiamo vita.
Giulietta (Mimosa Campironi) e Romeo (Matteo Vignati) sono il fiore di questa messa in scena, il loro amore ed il loro scontro è delicato e fragile. Intorno a loro un campo di amare spine, verità e virilità. Su tutti spicca l'indole di Mercuzio (Sebastian Morosini) il cui animo, più degli altri, sembra appartenere al carattere ribelle dei giovani del nostro tempo. Frate Lorenzo (magistralmente interpretato da Gianluigi Fogacci) è invece quell'impercettibile ago della bilancia che con le sue decisioni potrebbe relegare il finale verso aspre o dolci sponde, fato permettendo.
Tutto questo unito alla splendida cornice del Silvano Toti Globe Theatre, al sapiente lavoro di Umile Vainieri (luci) ed Alberto Bellandi (movimenti di scena) rende questo spettacolo un'esperienza da non perdere.
Enrico Ferdinandi
(@FerdinandiE)
23 luglio 2014
Informazioni:
Romeo e Giulietta 2014
Dall’8 luglio al 3 agosto 2014 ore 21.15, lunedì riposo
regia di Gigi Proietti
traduzione di Angelo Dallagiacoma
Prodotto da Politeama Sr
Interpreti
MERCUZIO _ FAUSTO CABRA
GIULIETTA _ MIMOSA CAMPIRONI
BALIA _ FRANCESCA CIOCCHETTI
CAPULETI _ MARTINO DUANE
PARIDE _ DIEGO FACCIOTTI
FRATE LORENZO _ GIANLUIGI FOGACCI
MONTECCHI _ ROBERTO MANTOVANI
TEBALDO _ MATTEO MILANI
DONNA CAPULETI _ LOREDANA PIEDIMONTE
BENVOLIO _ GUGLIEMO POGGI
PRINCIPE _ RAFFAELE PROIETTI
ROMEO _ MATTEO VIGNATI
Gregorio, Clown NICOLA ADOBATI, Sarta LARA BALBO, Sarta CARLOTTA GRAVERINI, Sansone LORENZO GRILLI, Abramo, Speziale LORENZO LUCCHETTI, Guardia Principe FRANCESCO MASTROIANNI, Paggio Mercuzio SEBASTIAN MOROSINI, Donna Montecchi VALERIA PALMA, Baldassarre STEFANO PATTI, Frate Giovanni MATTEO PROSPERI, Guardia Principe SIMONE RUGGIERO, Antonio, Speziale FRANCESCO SFERRAZZA PAPA.
REGIA
Gigi Proietti
TRADUZIONE
Angelo Dallagiacoma
REGISTA ASSISTENTE
Loredana Scaramella
COSTUMI
Maria Filippi
assistente ai costumi Anna Fischer
SCENE
Fabiana Di Marco
CONTRIBUTI MUSICALI
Roberto Giglio
DISEGNO LUCI
Umile Vainieri
PROGETTO FONICO
Franco Patimo
MOVIMENTI DI SCENA
Alberto Bellandi
CASTING
Loredana Scaramella