Recensione dello spettacolo Napoli-Buenos Aires andata e ritorno, andato in scena il 26 luglio 2018 al teatro Marconi di Roma
La bravura di Fatima Scialdone nell’interpretazione e nel conseguente coinvolgimento emotivo del numeroso e attento pubblico in ogni rappresentazione artistica emerge sempre più chiaramente e nitidamente, per la forte esperienza riportata dalla stessa nei numerosi viaggi per i suoi spettacoli in tutto il mondo e soprattutto in Sudamerica. Così è stato lo scorso giovedì 26 luglio 2018, a Roma, al Teatro Marconi, per lo spettacolo in prosa, musica e tango: “Napoli-Buenos Aires andata e ritorno”, nato da un’idea della stessa Scialdone e con la sua regia insieme con Fernando Pannullo; con la partecipazione, tra le altre coppie tanghere del gruppo Los Viajeros de l'abrazos, tra cui Anna Amelia e Mario Giacobone, di due grandi artisti e ballerini di tango, Eduardo Moyano (in versione anche di attore, cantante e coreografo) e Simona Giarratano Visenti, con l’accompagnamento al pianoforte del maestro Francesco Bancalari, che ha elaborato anche l’arrangiamento delle musiche.
Lo spettacolo, dedicato a quell’universo di musica e ballo di tango argentino che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’Umanità, ha tratto ispirazione dal fenomeno della nostra seconda emigrazione verso l’Argentina, con riferimenti al tango ed alla sorte degli artisti dopo la caduta di Peron, con Tita Merello, interprete indiscussa di Filumena Marturano di De Filippo a Buenos Aires, e con un riferimento storico attento anche alla grande difficoltà degli italiani a rientrare in patria. Un evento che vide un Console italiano, Enrico Calamai, nelle vesti di un grande benefattore che aiutò molti a fuggire imbarcandoli come poteva per farli tornare in patria.
“Strano… sento nostalgia… di… di cosa? È un sentimento strano; sono qui a Napoli, nella mia patria natale e sento nostalgia… di Buenos Aires… strano”. Sono state le battute finali della protagonista, a cui ha dato voce, mirabilmente appunto, l’artista Fatima Scialdone, costretta a lasciare l’Argentina e riprendere la via dell’Italia. Si dice che succeda spesso a quelli che sono ritornati nella terra d’origine. La nostalgia della seconda patria, un impellente desiderio di ritornarvi… e se non sono troppo vecchi e malandati, riprendono la via del ritorno al contrario: “Napoli-Buenos Aires andata e ritorno”. La voglia di affermarsi in un nuovo Paese e la nostalgia della seconda patria, sentimento comune in tutti gli emigranti di qualsiasi razza e nazionalità, qui anche nella malia del tango.
Alfredo Rovere
30 luglio 2018