Martedì, 26 Novembre 2024
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Arriva anche al Brancaccio Calendar Girls

Recensione dello spettacolo Calendar Girls in scena al teatro Brancaccio dal 12 al 15 aprile 2018


Dopo il grande successo di pubblico ottenuto dal film scritto da Juliette Towhide & Tim Firth, con la regia di Nigel Cole del 2003, da alcuni anni anche molti teatri italiani ospitano l’adattamento teatrale di Calendar Girls. La commedia con un cast d’eccezione, ha tra gli interpreti Angela Finocchiaro, Laura Curino, Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni, Titino Carrara. Parimenti al film, anche la versione teatrale con la regia di Cristina Pezzolli, sta riscuotendo numerosi sold out.

La trama, ispirata ad una storia vera accaduta alla fine degli anni ’90 nell’Inghilterra puritana e tradizionalista simboleggiata dal Women’s Institute, racconta di alcune donne di mezz’età di quest’istituto, molto legate all’etichetta e alle attività tradizionali della donna, come il ricamo o la marmellata fatta in casa. Tutte sembrano molto allineate al pensiero dominante rigidamente sostenuto dalla direttrice, c’è solo una voce fuori dal coro: Chris, sempre sopra le righe, irriverente e insofferente verso le regole e le attività proposte, finché un evento romperà gli equilibri della rappresentazione: la morte di John, il marito di una di queste donne bon ton muore a causa della leucemia. Questo evento sconvolgerà il loro modo di pensare al punto tale da indurle a rivoluzionare la raccolta di denaro per beneficenza: decidono di fare un calendario nude mentre sono impegnate in attività domestiche! Il calendario avrà un successo strepitoso perfino al di fuori della nazione e queste cinque donne si ritrovano catapultate in una notorietà inaspettata e strepitosa.
La regia di Cristina Pezzoli ha mantenuto il taglio del film con un adattamento fedele alla versione cinematografica. Gli ingredienti vincenti del film, saranno gli stessi della commedia di cui va sottolineata in primis l’attenzione per la scenografia, con allestimenti curati ed eleganti. La vicenda ha la scansione temporale di un anno e il tempo è segnato dallo scorrere delle stagioni che si intervallano sullo sfondo grazie ad allestimenti e luci che caratterizzano i singoli momenti . L’interpretazione da parte del cast è di altissimo livello, ogni ruolo risulta ben caratterizzato creando dinamicità e movimento nelle singole scene che non annoiano mai. Una criticità si ravvisa però nel personaggio principale di Chris interpretato da Angela Finocchiaro che se nella prima parte risulta ben armonizzato con il resto del cast, nella seconda diventa preponderante rischiando di creare uno squilibrio, uno sbilanciamento troppo centrato solo sulla sua interpretazione. Inoltre la stessa Finocchiaro con i suoi saltelli sul palco, la sua mimica, la su gestualità, il tono della voce ripetuti a più riprese nelle scene, è troppo uguale a se stessa, rischiando di non caratterizzare il personaggio adeguatamente tradendo quasi un abuso della carta vincente da parte della regia. Tuttavia tale scelta registica si rivela funzionale e comunque trainante visto che non manca coinvolgimento e divertimento del pubblico in sala.
I temi di fondo della commedia, come la malattia di John, il conformismo di una certa parte della cultura inglese, la ribellione di Chris, il ruolo della donna e il diritto di sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, (soprattutto quando non è più giovanissimo) risultano trattati solo in superficie. La scelta di puntare quasi esclusivamente sull’ironia e sulle scene esilaranti è alla fine riuscita se relazionata con i continui sold out in tutta Italia, ma solo da lontano si accenna a spunti di riflessione mandando di spingersi su queste tematiche conservando, allo stesso tempo, un taglio leggero. A nostro avviso ci sembra che la strada battuta sia stata quella di non approfondire eccessivamente, creando un prodotto godibile e fruibile per un vasto pubblico, senza eccessive pretese.

 

Mena Zarrelli
17 aprile 2018

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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