Recensione dello spettacolo L’uomo che non capiva troppo - Reloaded in scena al Teatro Olimpico di Roma dal 28 novembre al 23 dicembre 2017
Dopo sette anni dal debutto di L’uomo che non capiva troppo, avvenuto proprio nello stesso Teatro Olimpico, Lillo e Greg hanno riportato sul palco una nuova e più moderna versione della vecchia commedia adattata per linguaggio e storia ai giorni nostri.
Felix, alias Lillo, è sempre quell’uomo tranquillo, abituato a indossare un pigiama tutta la giornata, che continua a sopravvivere alla sua esistenza fatta di fiction e sedentarietà finché il suo amico Oscar, alias Greg, irrompe nella sua vita rivelandogli che quest’esistenza monotona che lui e la moglie Edna sembrano portare avanti a fatica, altro non è che la copertura ideale di una realtà fatta di spie, società segrete e lotte per la conquista del mondo. Trovandosi catapultato all’improvviso in un mondo non suo ma di cui la moglie e il migliore amico sembrano essere i padroni, Felix non avrà altra scelta che adattarsi alle regole e ai giochi delle spie, ovviamente a modo suo, per farsi largo nella mischia cercando di salvare il destino dell’umanità tra sparatorie, aggressioni, personaggi subdoli e una perfida antagonista pronta alle più perfide azioni.
Con questo Reloaded, Lillo e Greg tornano alla grande sul palco del teatro romano che li ha accolti nuovamente con uno scroscio di applausi del tutto meritati. Perchè i due comici che negli anni abbiamo imparato a conoscere non smettono mai di meravigliare per creatività e genialità, rivelando quanto ancora del loro talento e carisma siano in grado di regalare al pubblico più affezionato ma anche a chi ha appena imparato a conoscerli, momenti di ilarità e di puro divertimento unici.
Se la precedente edizione dello spettacolo era nata dalla volontà dei due comici di portare a teatro gli sketch creati per la fortunata trasmissione radiofonica SeiUnoZero, questo nuovo capitolo, che rende omaggio al più noto lavoro delle sorelle Wachowski, si presenta in modo del tutto nuovo pur ricalcando la trama del precedente e sviluppandola fino al finale degno di una spy-story che vuole far ridere e sorprendere al tempo stesso.
Partendo, infatti, da un surreale intrigo che fa il verso un po’ a Hitchcock e un po’ ai film di James Bond, Lillo e Greg riescono con naturalezza e facilità a donare agli spettatori battute e sketch esilaranti e paradossali in cui l’incomunicabilità e l’incomprensione la fanno da padrone e ciò permette di generare situazioni irreali e assurde tra i personaggi, che per l’occasione si sono moltiplicati grazie al talento istrionico di Greg, che si è divertito a impersonare non solo lo 007 della situazione, ma si è anche calato perfettamente nei panni della nemica di turno e dei suoi alleati, riuscendo a delineare per ognuno di loro un carattere e una personalità talmente diversi che non si direbbbe che dietro gli abiti di scena si nasconda lo stesso attore.
Nello stesso modo, si sono ‘sdoppiati’ anche Danilo De Santis e Marco Fiorini che, se da una parte sono rimasti fedeli ai personaggi della versione precedente, dall’altra hanno dato vita ad altri antagonisti che metteranno più o meno i bastoni tra le ruote ai nostri eroi. Oltre a loro, del cast originale ritroviamo Vania Della Bidia che è rimasta fedele al personaggio di Edna, moglie di Felix (Lillo), mentre Benedetta Valanzano rappresenta la vera new entry di questo Reloaded, che può vantare anche la straordinaria partecipazione in video di Lorella Cuccarini, Giancarlo Magalli, Maurizio Battista, Antonella Elia, Dario Salvatori, Paolo Bonolis e Lallo Circosta.
Ciò che rende ancora più spettacolare la storia messa in scena sono gli effetti usati per questo capitolo: la scenografia completamente digitale è stata ideata da Andrea Simonetti e contribuisce a dare alla rappresentazione un taglio decisamente più cinematografico che teatrale dato che l’uso della CG permette di cambiare in modo istantaneo le location, mentre il gioco di luci a opera di Marco Palmieri e le musiche di Attilio Di Giovanni e Greg, conferiscono alla messinscena un tono ancora più elettrizzante e coinvolgente e le due ore di spettacolo filano via senza accorgersene.
Diana Della Mura
2 dicembre 2017