Recensione dello spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” in scena al Teatro Brancaccio dal 12 ottobre al 26 novembre 2017
A 43 anni di distanza dal primo debutto, la commedia musicale scritta dal duo Garinei e Giovannini e musicato dal maestro Armando Trovajoli, torna nei teatri italiani.
La storia liberamente ispirata alla commedia “After me, the deluge”, di David Forrest, narra le vicende di Don Silvestro, parroco di un piccolo paesino di montagna che riceve direttamente da Dio il compito di costruire una nuova Arca per salvare la sua comunità dall’incombente “secondo Diluvio Universale.”
Se nel 1974 il ruolo del protagonista era ricoperto da Johnny Dorelli, affiancato da un cast di tutto rispetto che andava da Paolo Panelli a Bice Valori, in questa edizione a farne da padrone è l’effetto revival. Infatti dopo quasi dieci anni, Gianluca Guidi torna a vestire i panni di Don Silvestro, proprio quelli che furono del padre.
Il protagonista è in piena sintonia con il suo ruolo, nelle parti cantate a tratti sembra addirittura di risentire la voce di Dorelli, il resto del cast, composto da 22 artisti tra attori e ballerini è altrettanto all’altezza della commedia.
Sia Toto (Piero Di Blasio), che Crispino (Marco Simeoli) meritano una menzione speciale, ottimi nelle loro parti da spalla. Cosi come l’allestimento scenico, che riprende le magnifiche scenografie in legno montate su un palcoscenico girevole della prima edizione.
La regia (curata dallo stesso Guidi) tratta con estrema sensibilità un’opera ormai entrata nell’immaginario del pubblico, senza stravolgerne troppo l’essenza, piacevole è la presenza dell’orchestra dal vivo.
Unica nota negativa è la co-protagonista, Clementina (Beatrice Arnera), ottima nelle parti recitate, ma un po’debole nel cantato, magari complice l’emozione per la prima.
A rendere tutto ancora più speciale è “la voce di lassù”, recitata (in diretta) da Enzo Garinei, fratello dell’autore dell’opera, e vera e propria leggenda vivente del mondo dello spettacolo italiano. La sua comparsa a fine spettacolo manda giustamente in visibilio un pubblico comunque già soddisfatto dell’opera.
Marco Baldari
18 ottobre 2017