Ci siamo: giovedì alle 21 nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica si alza il sipario sulla sesta edizione di Libri come, la grande Festa del libro che quest’anno richiama tutti sui banchi di scuola. È questo infatti il tema chiave che guida gli oltre 100 eventi della manifestazione promossa e organizzata dalla Fondazione Musica per Roma, a cura di Marino Sinibaldi, con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa Polacco. Dal 12 al 15 marzo 2015 la Scuola e i suoi protagonisti, chi la vive e chi la racconta, sono al centro di conferenze, presentazioni, mostre, laboratori e maratone collettive.
La festa si inaugura all’insegna dei mentori, quelle figure di riferimento per i giovani e non solo, che trasmettono il sapere, aiutano a capire se stessi e ad orientare le proprie scelte. Per il ciclo di interviste “I miei Maestri”, Marino Sinibaldi dialoga con Umberto Eco: cosa significa oggi essere un maestro, che responsabilità comporta e quali sono stati i suoi, in carne ed ossa come pure letterari? Un botta e risposta intenso che promette di appassionare il pubblico e ispirare i più giovani. Conclude il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini sul ruolo della scuola come fonte di nozioni ma anche e soprattutto di lezioni di vita.
Ma non è che l’inizio: venerdì 13 Libri come entra nel vivo e il tema della scuola scandisce le giornate. Proprio come in aula, infatti, sono previste alcune “Lezioni”, molto speciali. A cominciare da quella di filosofia con Umberto Eco, lo scrittore e semiologo Roberto Cotroneo e il filosofo Riccardo Fedriga (Teatro Studio Borgna, ore 19): come conciliare una pratica tanto antica con le nuove tecnologie, come armonizzare il calmo e paziente esercizio del pensiero con i ritmi frenetici imposti oggi dalla società? Un dialogo a tre voci per riscoprire il fascino della filosofia e la sua utilità pratica, accostandola alle altre discipline e alle potenzialità delle agorà digitali.
Alle quali, inoltre, si deve la decisa rinascita della scrittura come fenomeno di massa; un bene, certo, per la circolazione di idee e conoscenze, ma anche di difficile gestione: se pubblicare online un testo (in un sito o blog, sui social o con il self-publishing) è alla portata di tutti, non tutti sono portati per la scrittura. Ecco perché il magistrato maestro di legal thriller Gianrico Carofiglio si rivolge alla platea di aspiranti autori per spiegare Come non diventare scrittori (venerdì 13, Sala Sinopoli, ore 21). Un decalogo al contrario per ricordare che scrivere è faticoso, costa tempo e sofferenza, e quando sembra divertente significa che si sta sbagliando tutto. O che è arrivata la manna dell’autentica ispirazione.
Precisamente quanto accaduto a Elena Ferrante, che con il solo potere della narrazione ha riscosso un successo di pubblico e di critica internazionale, conquistando le firme più autorevoli del “New York Times”, del “New Yorker”, della “Paris Review”. Ma chi si cela dietro questo pseudonimo, sul quale si indaga e si dibatte come nella migliore tradizione giallistica? Per i lettori più appassionati l’identità dell’autrice non è che uno dei personaggi che hanno imparato ad amare: Libri come ha voluto allora organizzare la serata omaggio Come Elena Ferrante (venerdì 13, Teatro Studio Borgna, ore 21), un incalzante reading delle sue pagine più celebri con Annalena Benini, Leonetta Bentivoglio, Anna Bonaiuto, Sandra Ferri, Nicola Lagioia, Melania Mazzucco, coordinati da Paolo Fallai.
redazione
11 marzo 2015