Il 13 Ottobre 2015, presso l’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano (Roma), si è svolto l’evento “Innovating Colosseo. Cultura e ricerca a banda ultralarga” che inaugura l’attivazione del collegamento in fibra ottica del Colosseo, del Foro Romano e Palatino e delle sedi del Museo Nazionale Romano (Crypta Balbi, Palazzo Altemps, Palazzo Massimo, Terme di Diocleziano) alla rete GARR, l’infrastruttura che fornisce connettività a banda ultralarga al mondo della ricerca e dell’istruzione.
La collaborazione tra GARR e Soprintendenza si inserisce all’interno di una strategia di utilizzo delle nuove tecnologie ICT al servizio della conservazione, studio e valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale del nostro Paese.
GARR e Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma hanno voluto così celebrare un importante momento storico, per mettere in luce il potenziale archeologico nazionale a beneficio dei cittadini.
L’evento, moderato dal giornalista scientifico, Marco Castellazzi, è stato introdotto dai saluti istituzionali del Soprintendente Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, Francesco Prosperetti, che ha illustrato le politiche culturali della Soprintendenza, tra conservazione, fruizione e innovazione tecnologica. A seguire, il Presidente del Consortium GARR, Sauro Longhi, ha descritto le caratteristiche della rete GARR, nata con l’obiettivo di offrire connettività ad altissime prestazioni e consentire la condivisione delle informazioni, favorendo collaborazioni multidisciplinari tra ricercatori, docenti e studenti di tutto il mondo. Infine, Mirella Serlorenzi, Direttore del progetto SITAR, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, ha parlato dell’archeologia in rete e del sistema informativo SITAR, strumento di approfondimento per gli interventi dell’Ente nel campo dell'edilizia scolastica, della viabilità, della tutela e della valorizzazione del territorio.
Valentina Valentini, docente dell’Università La Sapienza di Roma, ha introdotto la performance dal vivo “Nave Argo, la Macchina del Tempo”, ideata e realizzata per l’occasione dal regista di fama internazionale Giorgio Barberio Corsetti, in un approccio multidisciplinare e innovativo che da sempre caratterizza i suoi progetti. Nella rappresentazione, accompagnata dalle musiche di Gianfranco Tedeschi e Fabrizio Spera, riecheggiano parole antiche, da Seneca a Bhagavadgita e Rutilio Namaziano, e parole contemporanee di Alex Barchiesi e Giorgio Barberio Corsetti, che rimandano alla trasformazione della nostra cultura e al formarsi di nuove identità.
Gli interpreti, dislocati in luoghi distanti tra loro, attraverso la rete, hanno interagito in tempo reale, dando vita a uno spettacolo originale e di grande impatto. Una sorta di viaggio nel tempo, condotto dalla figura di Europa: simbolo del presente, luogo di congiunzione tra il passato dei siti archeologici e il futuro rappresentato dalla cupola di Dafne e dall’acceleratore di particelle.
“Qui, in questa aula Ottagona oggi sono tra passato e futuro, è una finzione, perché quello che è stato ce lo possiamo solo ricordare, e quello che sarà è una visione, eppure io son qui a elogiare e castigare, a prendere sul palmo della mano i miei figli esausti, schiacciati nelle loro città…o nelle campagne, polverose propaggini dei centri abitati…io sono vostra madre…sono Europa”, ha esordito un’intensa Maddalena Crippa.
Dallo schermo centrale, in collegamento con il Colosseo, una figura inquietante, la Furia, interpretata da Valeria Almerighi, minaccia Europa di una terribile vendetta, evocando la caduta di Palmyra, porta tra Oriente e Occidente, e l’uccisione del suo guardiano per mano dell’IS: “…su questa arena di sangue dello spettacolo di sangue, in questo circo, in questo teatro di guerra finto con vero spargimento di sangue, preparo la vostra fine…”.
In proiezione video e in collegamento dalla cupola di Dafne, nei laboratori Nazionali di Frascati, un’altra figura si rivolge a Europa. È il Tempo, impersonato da Gabriele Benedetti: “Si rigira e si rotola a terra come un cane fedele, non canta di morte e vecchiaia, non canta di ossa e dolore, giunture e fatica, è una canzone antica”.
Il passato riemerge infine con forza dal fondo sotterraneo della Crypta Balbi, in collegamento audio e video, dove un uomo, interpretato da Gabriele Portoghese, si sveglia e aggirandosi negli scavi della Città sepolta si reincarna in Giasone, eroe sconfitto. Europa lo esorta a riemergere nel presente, tendendogli la mano.
“…Vi saluto da qui, dove mi sono perso, cari spettatori del mondo in questo momento, di questa macchina del tempo che è il teatro, la mia presenza, è vera o pura finzione, sono un uomo del nostro tempo o un personaggio inventato, sono un giovane attore sperimentato?”.
La Nave Argo rappresenta la concretizzazione di un possibile futuro in grado di coniugare la fruibilità del nostro patrimonio artistico, comunicato e veicolato attraverso un nuovo linguaggio teatrale che dialoga con la tecnologia.
redazione
15 ottobre 2015
informazioni
NAVE ARGO
La Macchina del Tempo
13 Ottobre 2015
ore 17,00
Aula Ottagona – Terme di Diocleziano
Via Giuseppe Romita, 8 – Roma
Testi di Seneca, Bhagavad Gita, Alex Barchiesi e
Giorgio Barberio Corsetti
Ideazione e regia di Giorgio Barberio Corsetti
Con Maddalena Crippa, Valeria Almerighi, Gabriele Benedetti e Gabriele Portoghese
Immagini e video di Igor Renzetti