E' morto ieri, 25 marzo 2016, a Roma, dopo una lunga malattia, all'età di 86 anni, Paolo Poli.
Nato a Firenze il 23 maggio 1929, dopo essersi laureato in letteratura francese con una con una tesi su Henry Becque, nei primi anni '50 inizia a farsi notare nei teatri d'avanguardia grazie al suo istrionismo e alla sua pungente ironia.
Presta la voce ai burattini che popolano il mondo di Carlo Staccioli burattinaio in Firenze e in alcune serate li affianca con la sua neonata Compagnia dell'Alberello.
Dopo gli inizi radiofonici nel 1949, torna in RAI nei primi anni '60 dove racconta ai bambini fiabe tratte da Esopo e da famosi racconti letterari.
Nel 1963 rifiuta una parte in 8½ dell'amico Federico Fellini nonostante i suoi inizi cinematografici risalissero a "Gli amori di Manon Lescaut" di Mario Costa del 1954.
Per la RAI interpreta tra il 1962 e il 1965 diversi Caroselli (Nestlè, Campari e Sangemini) mentre nel 976 è tra i protagonisti dello sceneggiato "I tre moschettieri" insieme alla sorella Lucia, Milena Vukotic e Marco Messeri (che scopre a fine anni '60).
In teatro si divertiva, si mascherava, tirava fuori tutti i vezzi possibili, alla fine di ogni spettacolo improvvisando e quasi dialogando col pubblico, da beato immoralista dell'ambiguita' e della crisi dei valori, provocatore amato ma solitario, unico, esibizionista che rompeva gli ipocriti confini del perbenismo, facendolo sempre anche sulla propria pelle. Oltre ad essere interprete è anche regista di numerose opere da lui firmate, da "Aldino mi cali un filino", "Rita da Cascia" (1967) opera accusata di vilipedio alla religione e che segna la sua ascesa, "La nemica" (1969), "Soirée Satie" (1971), "Giallo!!!" (1972), "Femminilità" (1975), "Il coturno e la ciabatta" (1990), "La leggenda di San Gregorio" (1992), "L'asino d'oro" (1996), "I viaggi di Gulliver" (1998), "Sillabari" (2009, commedia tratta dai racconti di Goffredo Parise), "Il mare" (2010, ispirato ai racconti scritti da Anna Maria Ortese fra gli anni '30 e gli anni '70)... l'addio alle scene nel 2014 con l'ultimo spettacolo "Aquiloni".
Nel 2015 torna in televisione, dopo oltre 40 anni, su Rai3 insieme a Pino Strabioli, nel programma "E lasciateci divertire", dove, fra ricordi e approfondimenti culturali, esplora e spiega i sette vizi capitali. Poco meno di tre mesi fa, il 7 gennaio a Firenze, la sua ultima apparizione per l'inaugurazione, dopo il restauro, del Teatro Niccolini, chiuso da vent'anni e che è stato a suo tempo a lungo una delle sue "Case"'. Una vera e propria festa durante la quale ha preso vita in una piece-intervista dall'emblematico titolo "Teatrino" il raccontato attraverso l'ausilio di filmati, foto e della sua straordinaria memoria, della vita e della carriera di uno dei più surreali e poetici attori italiani del '900.
Fabio Montemurro
26 marzo 2016