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Prosegue alla IUC un panorama sulla scuola pianistica italiana con tre concerti consecutivi, concentrati in dieci giorni, che presentano pianisti di tre diverse generazioni. Dopo la generazione di mezzo, rappresentata da Pietro De Maria (28 marzo) e prima di due veterani come Bruno Canino e Antonio Ballista (8 aprile), che formano un duo che ha fatto la storia della musica degli utlimi sessant'anni, è ora la volta di una rappresentante della giovane generazione, Mariangela Vacatello, sabato 1 aprile alle 17.30 nell'Aula Magna della Sapienza (Città Universitaria, Palazzo del Rettorato, Piazzale Aldo Moro 5, Roma).
Ormai lanciata in una luminosa carriera artistica che la porta regolarmente in Europa, America, Asia e Africa, Mariangela Vacatello, è imposta sulla scena musicale fin dall'età di 17 anni vincendo una lunga serie di premi in prestigiosi concorsi nazionali e internazionali, quali F. Liszt" di Utrecht, cui sono seguiti molti altri riconoscimenti, ai Concorsi "Busoni" di Bolzano, "Van Cliburn" in Texas, Top of the World in Norvegia, Queen Elisabeth di Bruxelles, Premio Venezia, The Solti Foundation, Premio della critica Nino Carloni. Si è esibita in alcune tra le più importanti stagioni concertistiche del mondo come il Teatro alla Scala di Milano, IRCAM di Parigi, Wigmore Hall di Londra, Weill Hall di New York, Walt Disney Hall di Los Angeles, Oriental Centre di Shanghaj, Accademia di Santa Cecilia di Roma.
È conosciuta per la curiosità e versatilità degli orizzonti esecutivi, per il virtuosismo, per e la passione che infonde in ogni brano che inserisce nel suo repertorio. Recensendo su Gramophone il suo nuovo doppio cd dedicato all'integrale della musica pianistica di Ginastera, Bryce Morrison ha paragonato la sua esecuzione a quella leggendaria di Martha Argerich. Proprio Alberto Ginastera, il più importante compositore argentino, è stato da lei scelto anche per aprire il suo recital romano, con la Sonata n. 1 op. 22 e poi le "Danzas Argentinas" op. 2.
Sono cinque gli autori in programma, apparentemente diverissimi tra loro, ma in realtà collegati da sottili rapporti, che faranno vibrare segrete risonanze. La convivenza in Ginastera di solida formazione classica e di tradizione popolare argentina ricorda la forte presenza di ritmi e melodie spagnole nelle Sonate di Domenico Scarlatti. Gaspard de la nuit di Maurice Ravel e De la nuit di Salvatore Sciarrino richiamano entrambi i smisteri el einquitudini della notte, traendo dalla tastiera del pianoforte magiche rifrazioni timbriche. E sia la prima che la seconda parte del concerto si concludono con un'esaltazione del potere trascinante del ritmo, che trionfa sia nelle Danzas argentinas di Ginastera che in La valse di Ravel.
Il concerto sarà registrato da Rai Radio3 per successive trasmissioni.
Info
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Redazione
31 marzo 2017