Domenica, 24 Novembre 2024
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#segnalazione

Si apre sabato 20 febbraio nella Sala Accademica del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” (via dei Greci, 18) la terza edizione del Festival “Un Organo per Roma” ideato da Giorgio Carnini e promosso dall’Associazione Camerata Italica, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana, il Conservatorio “Santa Cecilia” e, da quest’anno, l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC).

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#segnalazione

L’Accademia Filarmonica Romana prosegue la stagione al Teatro Argentina giovedì 18 febbraio (ore 21.15) con un nuovo progetto realizzato in coproduzione con la Compagnia Lombardi-Tiezzi e in collaborazione con il Teatro di Roma dedicato a Calderón unica opera teatrale di Pasolini ad essere stata pubblicata con l’autore in vita. PASOLINI: ROMA/SPAGNA (verso Calderón) – questo il titolo della serata – a cura di Federico Tiezzi su testi di Pasolini scelti e adattati da Sandro Lombardi e dallo stesso Tiezzi, si presenta come un concerto per cinque voci che vedrà sul palco accanto allo stesso Lombardi, l’attore Andrea Volpetti, la cantante romana Raffaella Misiti e i due musicisti Francesco D’Orazio fra i migliori violinisti italiani di oggi (suonerà su un Guarneri del 1711) e il giovane talento di Saria Convertino fisarmonicista pugliese.

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Report del Concerto in memoriam del compositore Robert Kahn nella Sala Accademia del Conservatorio di Santa Cecilia il 12 febbraio 2016

Per molti Robert Kahn è l'inventore del protocollo TCP/IP... questo caso di omonimia può sembrare uno dei tanti scherzi, forse il più recente, che il Fato ha voluto riservare a ben altro Robert Kahn, grandissimo e altrettanto obliato compositore tedesco vissuto a cavallo tra 1800 e 1900 che ha saputo incarnare a pieno l'essenza stessa della musica classica contemporanea che è, sì legata a una concezione tradizionale dell'espressione artistica, ma che con l'avvento delle avanguardie guarda con grane interesse anche all'innovarsi e rinnovarsi del linguaggio musicale.

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Antonio Ballista

Centocinquanta anni fa, nel 1866, nasceva Erik Satie, musicista ironico, stravagante, esoterico, sconcertante, insomma geniale. Adorato sempre da alcuni e ignorato a lungo da molti, è stato una figura chiave della musica del primo Novecento o un isolato comprimario? Satie è stato di volta in volta osannato come un genio che volava al di sopra delle mode e degli "ismi" o denigrato come bizzarra e eccentrica macchietta.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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