Venerdì, 18 Ottobre 2024
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Sonata d’inverno: musica e colori d’inverno in un romanzo sulla condizione umana

Recensione di Sonata d’inverno di Dorothy Edwards, edito da Fazi Editore per la prima volta in Italia a 94 anni dalla sua prima pubblicazione

 

Sonata d’inverno è un romanzo quieto, profondamente intimo, cupo, in cui lo stato d’animo dei personaggi si accorda perfettamente con la musicalità delle descrizioni. Un racconto sulla condizione umana, sulle relazioni e su come a volte siamo inermi, immobili e  impreparati a ciò che ci accade nella vita.

 “Tutto era immobile; niente incrinava la rigida quiete dell’inverno. L’orologio del campanile batteva le ore, ma sembrava che la notte rimanesse ferma.”

In un piccolo villaggio della campagna inglese mentre l’inverno imbianca il paesaggio si dipanano le vicende sentimentali e sociali di una piccola comunità: due sorelle corteggiate a intermittenza, un cugino che non sa cosa fare di sé, una ragazzina ribelle che cerca di evadere da un contesto familiare soffocante, e il forestiero Arnold Nettle, giovane e cagionevole musicista trasferitosi in campagna per fuggire l’inverno cittadino. Le lunghe serate trascorrono tra goffe conversazioni ed esibizioni musicali che sono le sole ad animare la calma che avvolge il paese. Tutti, in cuor loro, aspirano a qualche indefinito mutamento, sperano in un attimo epifanico che possa imprimere alla vita un corso più deciso, ma la voce dei protagonisti rimane in gola, così come il rumore dei passi si perde nel silenzio ovattato dell’inverno.

Il titolo Sonata d’inverno calza perfettamente al romanzo che sembra una vera è propria sonata che accompagna i differenti personaggi nell’evolversi del racconto. Il violoncello suonato dal forestiero, il canto di Pauline, la ragazzina ribelle, e le descrizioni dei paesaggi portano il lettore in un’atmosfera invernale quasi magica, rarefatta. I paesaggi, sono tratteggiati nel dettaglio, come un affresco, a volte in modo ripetitivo ma è attraverso queste descrizioni che si capisce chi sono i personaggi e il loro stato d’animo. Ogni aspetto è descritto con dovizia di particolari con un’attenta selezione di parole, nulla è lasciato al caso.

La musicalità con cui sono dipanate le varie vicende ben si accorda con lo stato d’animo dei personaggi, malinconici, immersi nei loro pensieri che a stento parlano tra loro.  La stessa suddivisione in quattro capitoli è tipica di una sonata musicale, quattro sono infatti  i movimenti di una sonata.

L’ambientazione è un piccolo villaggio della campagna inglese che ricorda Jane Austin e Cechov, sia per le descrizioni che per l’atmosfera. Tutti i personaggi sono profondamente soli, immersi  nelle loro rflessioni e anelano un cambiamento che non hanno il coraggio di attuare. Non troverete storie romantiche o grandi discorsi, tutto procede ad un ritmo lento e cupo, come è cupo l’inverno.

A mezzogiorno rientrò lentamente al suo alloggio. Faceva freddo, fu colto di nuovo da quella sensazione di stanchezza estrema che aveva avvertito in precedenza.Dopo aver pranzato rimase qualche istante seduto in poltrona senza muoversi. Formulava a malapena dei pensieri e lo scudo del sogno che aveva occupato la sua mente sembrava essersi ritirato in un luogo remoto e aver perso parte della sua profondità emotiva.”

Il sentimento predominante è la solitudine, ognuno è immerso ne proprio mondo, nei properi pensieri ed è profondamente solo. Troviamo ad esempio Arnold Nette, il nuovo arrivato, che è incapace di avere interazioni sociali, sta lì in silenzio, parla molto poco perchè si sente inadeguato alla vita sociale; le sorelle  Olivia ed Eleonor Neran che trascorrono il tempo tra passeggiate e letture, Eleonor anela l’amore ma si accontenta di leggerlo nei libri; George Curle, un ometto buono e affabile che dice di studiare filosofia e si sente importante quando si immerge nelle sue riflessioni.

Ma nelle ultime pagine qualcosa sembra cambiare, nascono i primi fiorellini, arriva la primavera e anche gli animi se pur lentamente sembrano risvegliarsi.

Un ottimo romanzo che ben spiega l’appartenenza dell’autrice al Bloomsbury Group, il circolo letterario creato da Virginia Woolf. È introspettivo, profondo e anche se spesso le descrizioni sono ridondati senza di esse non si percepirebbe lo stato d’animo dei personaggi.

 

 

Dorothy Edwards

È stata una figura eccentrica rispetto all’establishment letterario dell’Inghilterra d'inizio secolo: gallese, socialista e vegetariana, dopo la laurea in greco girò l’Europa impartendo lezioni d'inglese. La sua raccolta di racconti Rhapsody (1927) la fece conoscere e apprezzare dalla critica e le aprì le porte del Bloomsbury Group, ma Londra non era il Galles e Dorothy tornò ben presto nella casa natia, dove si dedicò a tempo pieno alla scrittura. Morì suicida nel 1934. Sonata d’inverno è il suo unico romanzo.

 

 

Debora Fusco

3 febbraio 2022

 

 

Informazioni 

Sonata d’inverso(Winter sonata)

Di Dorothy Edwards

Traduzione di Francesca Frigerio

Pag. 176

Cartaceo € 17,00

eBook     € 9,99

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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