Recensione del libro Il teatro ai tempi della peste - Modelli di rinascita - di Alberto Oliva, edito da Jaca Book
Con “Il teatro ai tempi della peste” Alberto Oliva disegna un quadro chiaro, preciso e pregno di una grande cognizione di causa dell’attuale situazione del macrocosmo teatrale in relazione all’emergenza sanitaria mondiale.
Il titolo fa da presagio a quello che si può trovare all’interno del libro. Una riflessione, nata durante il periodo del loockdown, su quello che sta succedendo al sistema teatro a causa del Coronavirus. Oliva però ricorda fin da subito che ciò che stiamo vivendo non è affatto un unicum nella storia. Più volte l’uomo è stato chiamato a confrontarsi con emergenze simili, trovando sempre il modo per “sopravvivere” e lo stesso vale per il teatro.
La prima parte del libro è connotata da una scrittura più accademica, con una buona ed accattivante ricostruzione della storia del teatro e delle “emergenze sanitarie” che ha dovuto superare e con le quali si è dovuta relazionare. Interessanti le riflessioni sul ruolo dell’attore nella storia e della funzione che esso ha avuto nella società nel corso dei secoli. Questo capitolo è il giusto preludio per la seconda parte del libro, quella che lancia domande e apre le porte alle questioni legate al futuro del teatro già attorniato da decennali “crisi” di cui si discute da tempo, senza però grandi spinte propositive.
Quanto sono “giuste” le contaminazioni provenienti dal web, dai social o dalle dirette zoom passando per le messe in scena allestite appositamente per le registrazioni video da trasmettere magari in televisione?
Questioni che negli ultimi mesi hanno animato il dibattito intorno al futuro del teatro e che Oliva affronta, anche qui appoggiandosi alla storia, ricordando che le novità tecnologiche hanno spesso creato dei nuovi modi di fruire il teatro dando vita anche a generi di grande successo. Quanti di voi ad esempio conoscono il teatrofono usato verso la fine del ‘800 da personaggi come Marcel Proust o Claude Debussy?
Una cosa è certa, potremmo passare ore a discutere sul teatro del domani, su cosa sia più o meno “idoneo” per il suo futuro, ma ne vale veramente la pena?
Alla fine della lettura di questo libro appare ancor più chiaro che tutto dipende dall’afflato culturale che ognuno di noi decide di dare alla propria esistenza adesso, oggi… da questo dipenderà anche la forma e la presenza che il teatro avrà domani nella nostra società.
Enrico Ferdinandi
20 ottobre 2020
informazioni
Alberto Oliva
IL TEATRO AI TEMPI DELLA PESTE
Modelli di rinascita
208 pagine, 18.00 Euro
Alberto Oliva regista teatrale, scrittore e giornalista, diplomato alla Scuola d’Arte drammatica «Paolo Grassi» di Milano, è stato assistente alla regia, fra gli altri, di Andrée Ruth Shammah, Carmelo Rifici, Antonio Syxty. Ha fondato l’Associazione culturale «I Demoni» con l’attore Mino Manni, con cui ha realizzato molti progetti teatrali, fra cui Prospettiva Dostoevskij. Nel 2012 ha vinto il Premio Internazionale «Luigi Pirandello» come migliore regista emergente, seguito nel 2014 dal College Musica della Biennale di Venezia. Tiene corsi e seminari di recitazione, regia e storia del teatro. Questo è il suo primo libro pubblicato con Jaca Book (www.albertooliva.eu).