Recensione di Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi. Il romanzo è edito dalla Garzanti, una delle più antiche e prestigiose case editrici italiane
In questo nuovo appuntamento abbiamo deciso di analizzare Finché il caffè è caldo, un romanzo che è stato un caso editoriale in Giappone e ha conquistato tutto il mondo. Un libro che invita a cogliere l’attimo, perché pur potendo tornare indietro come fanno i protagonisti, il passato non si può cambiare. Bisogna vivere l’istante presente e farlo intensamente così da non avere rimpianti. Lo stesso titolo è una esortazione accogliere l’attimo poiché il tempo che hanno a disposizione i protagonisti per viaggiare è solo quello di un caffè.
“La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.”
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche se stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto.
C’è un piccolo caffè seminterrato, senza finestre con tre grossi orologi antichi di cui solo uno segna l’ora esatta. È un caffè speciale che ti permette di tornare nel passato o andare nel futuro senza però poter cambiare niente. Può sembrare un viaggio inutile, infatti in pochi ne approfittano veramente, ma ti consente di riappacificarti con te stesso e non aver rimpianti. Ma non è cosi semplice ci sono cinque regole da rispettare, ma la più importante è quella di poter restare finché il caffè è caldo. Ma cosa accade a chi non rispetta tale regola?...Chi vuol leggerlo lo scoprirà.
Il romanzo è suddiviso in quattro capitoli, ognuno con un differente protagonista ma lo scenario è sempre lo stesso. Sono tutti personaggi che ruotano intorno al caffè, familiari del proprietario, clienti abituali o che lo diventeranno. Non è un locale sempre pieno nonostante l’alone di leggenda che lo attornia perché ci vuole grande coraggio per affrontare i propri fantasmi. La prima ad affrontarli sarà Fumiko, una giovane donna che è stata lasciata da quello che considerava l’amore della su vita. È piena di rimpianti e anche se sa che tornando indietro non cambierà il passato decide di andare. Quando tornerà qualcosa sarà cambiato: lei, la sua prospettiva. Vedrà le cose sotto una luce diversa e capirà che ciò che conta è il presente. La stessa cosa faranno per motivi diversi Kotake, Irai e Kai. La più bella storia e la più commovente, a nostro parere, è quella di Kai, la moglie del proprietario del caffè. Kai viaggerà nel futuro per incontrare la sua futura figlia che non potrà mai conoscere poiché è affetta da una grave malattia.
É un romanzo molto intimo e introspettivo, in cui si respira l’aria di tranquillità che permea la cultura giapponese.
I personaggi sono ben analizzati e descritti nella loro interiorità e nelle loro esperienze ma poco delineati fisicamente.
Il linguaggio è immediato, molto chiaro e scorrevole. Il libro si legge tutto d’un fiato dall’inizio alla fine. L’unica difficoltà può essere familiarizzare con i nomi dei personaggi che sembrano molto simili. Superato questo scoglio però la lettura procede agevolmente senza intoppi.
Finché il caffè è caldo è un romanzo intimo che scalda il cuore e nella situazione attuale di sofferenza globale ne abbiamo bisogno per rompere la monotonia della reclusione e per infonderci calore e speranza.
Toshikazu Kawaguchi
Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.
Debora Fusco
4 aprile 2020
Informazioni
Finchè il caffè è caldo
Di Toshikazu Kawaguchi
Garzanti
Pag 192
Cartaceo 16,00 €
Ebook 9,99 €