Intervista a cuore aperto alla coreografa che parla delle gioie e delle delusioni della sua brillante carriera
In questi giorni va in scena uno degli spettacoli di punta della Stagione d’opera e balletto della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste: ‘Der Fliegende Holländer’.
Tantissimi i motivi musicali d’ interesse: la direzione di una delle bacchette wagneriane più interessanti della sua generazione, il Maestro Calesso; un cast di specialisti provenienti da tutta Europa; il fatto che per la prima volta, a Trieste e probabilmente in Italia, l’opera sia rappresentata nell’edizione in un atto, come originariamente voleva Wagner.
Certamente, però, uno dei punti di forza dell’allestimento saranno la regia di Henning Brockhaus, vero pilastro del teatro contemporaneo e le coreografie di Valentina Escobar. I due artisti avevano già firmato, nella scorsa stagione, una edizione indimenticabile di ‘Il Castello di Barbablù’, che speriamo il Verdi voglia riproporre presto e quella volta avevamo intervistato la Signora Escobar.
Da allora i successi per la Escobar si sono moltiplicati, in Italia ed all’estero ed anche per questa ragione abbiamo pensato di incontrarla di nuovo, per parlare un po’ delle esperienze maturate, per sentire qualcosa di questo incontro con Wagner e per conoscere sempre meglio una figura di grande talento, che per eleganza e misura ama stare un passo indietro rispetto a mondanità e clamori, ma non per questo merita meno attenzioni di altri colleghi più popolari, ma non per questo più bravi.
La Signora è stata diretta come sua abitudine. Ha parlato dei successi ma anche delle disavventure che le sono successe, dei grandi incontri, primi fra tutti Giovanna Lomazzi ed Adua Veroni, fra le altre cose la prima moglie di Luciano Pavarotti e fondatrice di una agenzia che rivoluzionò in modo positivo ed eticamente rispettoso il modo di essere agente teatrale, ma anche di alcuni attacchi personali subiti da quelli che oggi si chiamo hater e di come abbia saputo rispondere con lo strumento più potente: l’Arte e l’Onesta intellettuale.
Una intervista secondo noi potente, che mette in evidenza il caleidoscopio di sensazioni, di successi e sofferenze, di forza e fragilità, che sono caratteristiche fondamentali della vita degli artisti veri.
Buona giornata, Signora Escobar. Ci incontriamo un anno dopo il suo ‘Il Castello del duca Barbablu’.Ci racconta questo periodo che sappiamo essere stato ricco di successi e soddisfazioni?
Buongiorno a Lei e a tutti i lettori! È stato per me un periodo molto intenso , impegnativo, ma al tempo stesso anche gratificante e ricco di soddisfazioni. Ci sono state le riprese delle mie coreografie dell’ormai storica Traviata “degli specchi”con le scene del grande e indimenticabile Josef Svoboda, entrato nella storia mondiale della lirica, della scenografia ed illuminotecnica (al punto che c’è anche un proiettore che prende il suo nome) e la regia di Henning Brockhaus in Italia e all’estero con ottimi risultati.
A Pisa e Jesi ho avuto dei bravissimi ballerini spagnoli di flamenco venuti in Italia appositamente per l’occasione e altri italiani con i quali lavoro sempre benissimo da anni , di cui uno, Davide Romani, è anche campione nazionale di bachata e qualche tempo fa ha vinto il primo premio a “ballando con le stelle junior”.
C ’è stata la progettazione delle coreografie di “Der Fliegende Holländer” per il Teatro Verdi di Trieste.
E’ andato in scena lo spettacolo da me scritto e diretto: “Rinasci amor”, contro la violenza psicologica e gli abusi.
Ho curato l’anteprima milanese dello spettacolo dedicato a Maria Callas che ho scritto con la Signora Giovanna Lomazzi, alla quale sarò sempre infinitamente grata, umanamente e professionalmente, proprio partendo dai suoi ricordi umani e artistici dei tanti anni al fianco della grande Artista greca , per avvicinare anche i più giovani ( professionisti e spettatori) alla sua affascinante storia.
Insomma un tempo di Arte, lirica e preparazione di nuovi progetti.
Lei è uno dei nomi di punta della nuova scena lirica italiana, ma a differenza di tanti colleghi che scalpitano per avere visibilità, ha scelto un profilo basso, riuscendo a far emergere innanzitutto il suo lavoro, apprezzato in tutto il mondo. Questione caratteriale, scelta di vita, bisogno di una gerarchia di valori?
Scelta precisa e convinta, caratteriale, etica, umana e professionale basata sicuramente su una scala di valori e modelli positivi .
Vede, mio padre è stato sovrintendente di importanti enti lirici, direttore del Piccolo Teatro di Milano e prima ancora assistente di un grande, indimenticabile uomo di teatro e a sua volta sovrintendente al Teatro alla Scala: Carlo Maria Badini.
Fin da bambina, prima di studiare per diventare una professionista, ho quindi avuto la gioia, la fortuna, l’onore e il piacere di vivere e crescere in mezzo a tanti veri grandi Artisti entrati oggettivamente nella storia mondiale della lirica e del Teatro.
Mi vengono in mente, fra i tantissimi e scusandomi con quelli che non cito: Nicolai Ghiaurov, Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Fiorenza Cossotto, Raina Kabaiwanska, Leo Nucci, Placido Domingo, Luciana Serra , Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Claudio e Roberto Abbado, De Simone, De Hana, Vick, Zeffirelli, Ronconi, Puggelli, Strehler, Dodin, Bob Wilson, la Cavani. Ma anche tante grandi illustri personalità di spicco della storia dello spettacolo quali Carlo Fontana, Cesare e Stefano Mazzonis, lo stesso Badini, Vladimir Delmann, Gianandrea Gavazzeni, Zubin Mehta ( col quale ho poi avuto il piacere e l’onore di lavorare più volte) , Giovanna Lomazzi e Adua Veroni . Tutti veri Maestri, creatori di Teatro, Arte e Poesia
In tanti anni, ho verificato di persona, sia da semplice bambina che da donna professionista dello spettacolo, che i veri grandi , a teatro come nella vita, sono sempre umili, perchè intelligenti, equilibrati e più impegnati a crescere e migliorare in termini qualitativi umani , professionali e artistici che a screditare gli altri, invidiarli o talvolta diffamarli , ingannarli e denigrarli , maltrattarli ed umiliarli appositamente pensando cosi di essere “più importanti , potenti, bravi e valorosi”, pomparsi l’ego inutilmente o illudersi di essere delle entità soprannaturali, ovviamente senza esserlo.
Questi ‘montati’ stiano attenti perché abbiamo tutti il giorno in cui veniamo al mondo e un altro in cui la nostra vita terrena finirà; restiamo coi piedi per terra e la testa funzionante , la natura ci ha fatto tutti esseri umani, non siamo divinità ma, professionisti.
Wagner ha scritto una meravigliosa opera: “Il crepuscolo degli dei”, nel quale, con ragione, ci ricorda che anche le divinità sono destinate a crollare un giorno.
Quindi: gioia, stima, autostima, vitalità, entusiasmo, soddisfazione, impegno per cercare di ottenere il successo e i risultati tanto desiderati, per migliorare ogni giorno di più, ma sempre con equilibrio, costanza, intelligenza e i piedi per terra , niente falsi miti, mitomanie folli e fanatismi inutili o pericolosi! Il successo e il potere fanno piacere a tutti, non lo nego, ma restiamo umani , equilibrati, senza perdere la ragione di fronte a soldi , successi , potere.
Manteniamo i desideri sani e positivi di realizzare i sogni e la voglia di fare carriera nel modo migliore possibile.
Non amo sparlare, screditare gli altri, non ne sento proprio il bisogno . Non sono una frustrata, pettegola, fallita in malafede ed ho ben altri interessi e aspirazioni nella mia vita, umana e professionale.
Ognuno è libero, compatibilmente con la legge, di fare le proprie scelte, di vivere come meglio crede, ma francamente non ho mai capito tutto questo bisogno di falso divismo, le manie di protagonismo, a volte patologico e ridicolo, di certe persone.
Non mi interessano il gossip e gli scandali per gente frivola e poco intelligente o talvolta perfino ignorante!
Le vere “dive ” in realtà sono sempre state amabili e amate, donne in gamba, realizzate , felici, positive, intelligenti e umili , affidabili, con grande personalità , carisma e temperamento, ma anche equilibrate, serie, oneste e corrette.
Hanno fatto di tutto per tenere alta la qualità del loro lavoro dandogli la priorità, anche a suon di sacrifici; non si sono mai lasciate andare o contagiare dal malsano divismo, dai loschi giochi di potere, da capricci futili e infantili , da comportamenti immaturi, da scandali o pettegolezzi inutili, magari costruiti a tavolino per far parlare di se ad ogni costo e attirare così l’attenzione altrui (spesso chi lo fa o esagera inconsapevolmente o soffre di disturbo narcisistico di personalità , per il quale ci vorrebbe un bravo psichiatra!), così come le false rivalità teatrali sono spesso costruite da altri per stupidità, pettegolezzi di poco conto, pregiudizi, superficialità o ancora per interessi, a volte economici , a volte politici o per “strani” giochi di potere alle nostre spalle, non sempre leciti e legali.
Esempi di vere grandi Artiste, intelligenti e non malate di “divismo” , ma al contrario grandi professioniste e donne intelligenti ed ammirabili sono state, per esempio: Mirella Freni, Raina Kabaiwanska e la stessa Callas.
Impariamo da loro, vere grandi Donne, intelligenti e di valore, professioniste d’eccellenza ed equilibrate, i modelli umani e artistici positivi.
Ciò che conta non è l’apparenza , ma la sostanza e la qualità!
Potete essere raccomandato da chi volete, o avere la più grande agenzia che vi lancia e protegge, l’uomo o la donna più ricca e potente del mondo che vi spinge, in realtà se non siete capaci di fare il vostro mestiere si capisce al volo, perdete credibilità e ci fate solo una gran figuraccia di …..(non aggiungo il resto perché sono una Signora!).
Stupido e scorretto chi pensa di poter lavorare così, anche perché le verità vengono sempre a galla . Stiano attenti i ‘furbini’ perchè un giorno, coloro che fanno finta inizialmente di sostenerli, poi diventeranno gelosi, si stuferanno per qualche motivo, magari perchè non ricevono più il pizzo se sono corrotti -non intendo la normale percentuale pattuita da contratto, ma altro- e li scaricheranno, li bruceranno come niente, magari screditandoli appositamente anche in pubblico, in privato, dietro le quinte.
Quanto a me, chi mi conosce sa che, pur essendo oggettivamente e felicemente figlia di un grande sovrintendente, non mi sono mai comportata da figlia di papà, arrogante, cafona, in malafede, falsa, disonesta e raccomandata.
Mio padre non ha mai voluto che io lo mitizzassi, ma so che lui è sempre stato apprezzato in tutto il mondo per la qualità, onestà e serietà del suo lavoro e per lo spessore dei tanti grandi artisti che nella sua lunga carriera ha scritturato. E’ stato un professionista serio, che non si sarebbe mai presentato nella giuria di un concorso pubblico con un falso maestro a giudicare professionisti dello spettacolo; non avrebbe mai permesso a un truffatore in malafede di lavorare al suo fianco od in uno dei teatri pubblici da lui diretti.
Al di là dell’onestà e correttezza, valori preziosissimi che mi ha trasmesso e dei quali faccio tesoro, mi ha insegnato che la raccomandazione non serve. Quando hai ottenuto il lavoro in quel modo, poi cosa fai ? mandi un altro al tuo posto? Va il potente di turno a fare il tuo lavoro? No! Devi avere capacità e valori e dimostrarlo, a te stessa e agli altri !
Personalmente non mi sono mai montata la testa per i successi in Italia e all’estero in oltre vent’anni di gratificante lavoro.
Sono obiettivi ottenuti con studio , impegno, costanza e spesso anche sacrifici.
Non mi interessa sminuire gli altri o dire al mondo “guardate come sono brava io, guardate cosa sono diventata io”, autocelebrarmi, affermare “gli altri non sono nulla e non valgono niente ”.
Le vere persone di valore e degne di stima a mio parere non si comportano certamente così!
Ho scelto di occuparmi di regia e coreografie, ma la penserei sicuramente allo stesso modo se avessi intrapreso la carriera di attrice o cantante. Non ho mai desiderato fare o diventare la diva, diventare un personaggio finto, costruito, “puro marketing e facciata”, una maschera falsa e costruita da altri, prestarmi ad affari commerciali e poco artistici , quanto piuttosto cercare di svolgere il mio lavoro nel migliore dei modi possibili, onestamente e serenamente, seriamente, assumendomi le mie responsabilità , cercardo di tirar fuori il meglio da me e dagli altri artisti con i quali lavoro .
Io sono una professionista, una persona autentica , una donna vera e sincera con dei valori etici umani e professionali per me fondamentali e molto chiari , felice di esserlo, ho una dignità umana e professionale, ho delle idee più o meno condivisibili ma frutto di un pensiero umano, non sono una macchina da vendere come una confezione di caffè.
Ho studiato tanti anni e continuerò a farlo sempre con cura , passione, serietà, onestà e dedizione per garantire la qualità del mio lavoro, amandolo, per rispetto nei confronti di me stessa, della mia dignità umana e professionale, del pubblico, di chi mi scrittura, dei critici che vengono a vedere e valutare il mio lavoro e di tutte le persone coinvolte con me alla realizzazione di uno spettacolo, nessuno escluso.
Nella sua vita ha avuto tanti incontri positivi. Ma anche qualcuno decisamente sfortunato, che le piacerebbe non aver conosciuto?
Generalmente, e chi mi conosce lo sa bene , non parlo male di nessuno nè nella vita privata nè in ambito professionale, per carattere, educazione, correttezza e serietà ma a tutto c’è un limite!
A proposito di “divismo “ ed ego gonfiato, truffe …. Qualche tempo fa mi è capitato di incontrare un personaggio oggettivamente squallido , vergognoso, falso e ridicolo, di poco valore umano e professionale, in totale malafede nei miei confronti, che ha evidentemente mentito a me e ad altri .
Un arrivista in pompa magna (oltre alle menzogne evidenti e comprovate è arrivato a dirmi”guarda cosa sono diventato io “, convinto di essere chissà chi. Intanto se fosse diventato qualcuno importante non avrebbe avuto bisogno di dirlo. Poi, curiosa sono andata a vedere e… ah ah! Che figuraccia e che coraggio!! Ho scoperto che si è spacciato per maestro senza esserlo ed ha finto pubblicamente di essere un’altra persona, un direttore di un teatro, pur non essendolo. Insomma commettendo un reato ( truffa )! Ne ho le prove ovviamente altrimenti non lo scriverei.
Non era un attore, cantante che stava interpretando un personaggio su un un palcoscenico , un maestro, un dirigente teatrale, ma solo un falso in malafede che ha semplicemente mentito a tutti e a volte mi chiedo come certe persone possano sostenerlo e lavorarci insieme … Mah! Non faccio nomi appositamente perché non mi interessano scandali inutili . Mi auguro che una persona, cresciuta come me tra autentici Grandi Maestri e Artisti , figlia di due veri grandi professionisti dello spettacolo intelligenti e di vero valore, un giorno apra gli occhi.
Quello che conta per me in teatro e nella vita non sono le apparenze , la falsità, la bella facciata, le false promesse, i bei messaggi talvolta costruiti a tavolino per ottenere consensi mediatici, ma la verità, l’autenticità, i fatti concreti, i comportamenti, la sostanza , il vero valore umano e professionale delle persone e dei professionisti, la capacità, la competenza e serietà, correttezza e impegno, affidabilità delle persone e dei professionisti .
In teatro siamo tutti talmente esposti che le capacità o incapacità vengono sempre a galla, nel bene o nel male, come le verità, al di là dei giudizi altrui che possono essere oggettivi o no, positivi o negativi, giusti o ingiusti, affidabili o no, veritieri o manipolati, manipolatori e falsi Se il motto di Mirella Freni (grazie al cui esempio, da bimba, dopo aver partecipato, con lei ed altri veri grandi Artisti, ad una splendida tournée a Tokyo organizzata da mio padre, allora sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, ho deciso di diventare, da adulta, una professionista dello spettacolo) era : ”la grande carriera si fa con i no “( e che carriera ha fatto! Indimenticabile! Aveva perfettamente ragione: ha sempre scelto con cura le persone con cui collaborare e il repertorio più adatto alle sue corde vocali per non rovinare la sua splendida voce ), il mio è, da sempre : no ai falsi , ai farabutti in malafede, ai corrotti ed ai corruttori, a chi li sostiene, alle false vittime, ai falsi “maestri” ( io stessa ho sempre selezionato con cura e attenzione i miei ) . Desidero : onestà, niente truffe o raccomandazioni ma serietà, impegno , studio costante, affidabilità, umiltà, rispetto, intelligenza, creazione , sostanza, ricerca costante del valore vero, della qualità, correttezza umana e professionale, sincerità, onestà, Arte, stima , personalità, forza e determinazione, ma anche maturità umana e professionale, una sana dose di autostima e autocritica, consapevolezza delle proprie capacità e incapacità .
Non sono capace di truffare la gente , non mi interessa farlo e non voglio imparare da chi lo fa abitualmente! Leggo la partitura, ma non dirigo l’orchestra perché non è il mio mestiere , faccio quello che so fare bene; non inganno me stessa e gli altri, non mi spaccio per chi non sono! L’unico potere che mi interessa è quello ottenuto correttamente, in modo onesto, costruttivo e positivo: io costruisco, non rovino cose o persone! Non mento e non truffo proprio nessuno! Non ho nessuna intenzione di sprecare la mia vita a fare del male a qualcuno umanamente o professionalmente. Ho ben altri interessi, obiettivi e aspirazioni nella vita umana e professionale! Per fortuna!
Nella sua famiglia ci si occupa di opera e teatro da generazioni. Pensando anche a quello che ha sentito dai racconti , le pare sia cambiato il mondo dell’opera?
Non mi baso sulle voci di corridoio inutili, a volte stupide e false, ma sul principio di realtà e i dati di fatto: da bimba ho avuto la fortuna di vivere la scia di quelli che in gergo chiamiamo gli anni d’oro della lirica , ma da adulta e professionista, oggettivamente, mi rendo conto che la società , la politica culturale ed economica, i tempi sono cambiati quindi anche il mondo della lirica è cambiato, come del resto era prevedibile.
Non esistono più i tempi dei cachet stratosferici per noi artisti professionisti , non perché siamo improvvisamente diventati un branco di incapaci di poco valore ( con tutto il rispetto per quelli del passato ci sono ancora tanti validi professionisti capaci e seri), piuttosto perché non ci sono più le risorse economiche di un tempo.
Non è più pensabile spendere ad esempio 50.000€ o 50 milioni di vecchie lire per il costume della protagonista di un’opera se non viene creato o sponsorizzato da una grande casa di moda , ma difficilmente accade e comunque poche sono le opere con un’unica protagonista. Non si riesce più a pagare artisti con cachet stellari stratosferici, salvo rarissime eccezioni ormai più all’estero che in Italia e comunque non sono più come quelli degli anni 80 per intenderci. Ne ho parlato tante volte anche con la Signora Adua Veroni ,che stimo tantissimo per la sua splendida personalità, per come si è sempre comportata con me in tanti anni, per i suoi valori umani e professionali, ma anche in quanto donna di teatro , intelligente, competente e fondatrice della agenzia ‘stage door’ nei famosi anni d’oro della lirica. Il mondo cambia ed è cambiato per tanti motivi , ma sta a noi goderci il presente con il passato più bello nel cuore, nei ricordi migliori, farne tesoro, non dimenticarlo, andare avanti, vivere nel nostro tempo per non estinguerci o restare indietro e annegare in una valle di lacrime di nostalgia tanto romantica , ma a lungo andare nociva e logorante , cercare comunque di garantire la qualità del nostro lavoro anche adesso e di costruire un futuro possibilmente migliore .
Insomma vivere godendosi il presente e guardare al futuro senza dimenticare le meraviglie del passato o arrendersi di fronte alle difficoltà , ai farabutti in malafede, dannosi per noi e il nostro settore che dovrebbe essere pulito, basato solo su Cultura, Arte e Alti Valori umani, etici , professionali e culturali.
Esiste ancora il divismo nel mondo del melodramma? se si, secondo lei quali sono oggi i veri divi?
Sicuramente non come un tempo!
E poi attenzione: siamo davvero attratti da gente che si sente chissà chi senza magarli esserlo, fa sceneggiate e scandali inutili per far parlare di sè oppure preferiamo i grandi Artisti capaci, che cantano quasi “divinamente “( nessuno è Dio) , seri , corretti ed affidabili? Personalmente non mi sono mai interessati i divismi , i cosiddetti “ vip” da scandalo o giornalacci di poco valore, noti solo in quanto personaggi .
A me piacciono i grandi Artisti, Professionisti autentici apprezzati in tutto il mondo per le proprie doti artistiche , capaci e intelligenti .. L’Arte è magia, armonia, empatia, creazione, costruzione, emozione, fascino, qualità, espressione, equilibrio, collaborazione, non sceneggiate inutili e quasi infantili.
Per carità, se incontri qualcuno in teatro o nella vita con disturbi caratteriali , cerchi di mediare, di tenere comunque buone relazioni professionali con tutti nel limite del possibile , ma il divismo non serve proprio a nulla se non a perdere tempo, farlo perdere agli altri e sprecare energie positive. I veri Professionisti dello spettacolo nella prosa e lirica le assicuro che non hanno proprio tempo da perdere in sceneggiate inutili e “divismi “…. Lavorano e studiano tantissimo per tenere Alta la qualità del proprio lavoro e cercare di creare spettacoli di qualità, non sono casi psichiatrici o stupidi, sono concentrati sull’Arte e il proprio lavoro se seri e degni di stima!
Il Maestro Arturo Toscanini ( come vede continuo a preferire i veri Maestri a quelli falsi e dannosi) alle cantanti che si montavano la testa invece di migliorarsi e lo infastidivano con capricci inutili alla buona riuscita dello spettacolo o del concerto rispondeva in modo a mio avviso divertente e geniale: “ Signora le stelle di giorno non splendono!” E quando si arrabbiava per ribadire la forza e autorità del suo ruolo aggiungeva “ il sole sono io ed è Giorno “. ( Tutte le volte che il Maestro Sergio Segalini -cui sono infinitamente grata - , ce lo raccontava al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, ridevamo sempre tutti!). Se apprezziamo la Callas , la Freni e le altre grandi artiste della lirica, non è certo per i loro capricci inutili, talvolta insopportabili o per “divismi ” stupidi, che oltretutto il soprano greco e quello modenese non hanno mai fatto, ma le stimiamo per le loro doti e le capacità artistiche ampiamente dimostrate con le proprie splendide voci . Erano entrambe troppo intelligenti per sprecare così il loro tempo. La stessa Callas ha sempre dichiarato pubblicamente una grande verità: “il teatro è un lavoro di equipe!” Altro che individualismo, divismo o manie di protagonismo aggiungo io! Studio, lavoro, impegno! Umiltà, intelligenza, serietà e affidabilità, correttezza, equilibrio!
La Callas donna aveva paura di scendere dal “trono “ ovvero di non essere sempre all’altezza del personaggio Maria Callas che si era creato grazie alla sua Arte, alle sue reali capacità e allo studio costante ! Altro che divismo! Se fosse stata malata di “divismo “ non sarebbe mai andata al Covent Garden ad applaudire la Freni al suo debutto londinese di Traviata e non avrebbe probabilmente fatto la grande carriera mondiale che tutti noi conosciamo, perché invece di studiare per garantire la qualità del suo lavoro avrebbe perso tempo prezioso in cavolate inutili e infantili, scandali costruiti a tavolino per attirare l’attenzione altrui e far parlare così di se. La Freni, come le altre grandi artiste di cui parlo, si è sempre distinta per la sua splendida voce e arte , ma anche per la sua umanità e il suo anti divismo, le sue qualità umane , professionali, la sua semplicità, serietà, affidabilità, capacità. Il grande soprano modenese non avrebbe mai lavorato con falsi maestri e così la Callas o le altre grandi artiste entrate nella storia della lirica : ne sono certa perché troppo intelligenti e serie per farlo! Basta riascoltare le loro video interviste per capirlo e avere la prova concreta di quanto affermo.
Tornando a me un giorno scherzando durante la pausa di una produzione, una grande e bravissima artista russa in carriera con la quale ho avuto il piacere di lavorare, mi si è avvicinata e mi ha detto ironica ridendo, (voleva comunque farmi un complimento sincero che ovviamente mi ha riempito di gioia) “io regina di lirica e tu di coreografie possiamo fare due regine”. Ci siamo guardate, abbracciate , ( ben vengano la solidarietà e la stima reciproca tra persone che collaborano e un po’ di sana equilibrata autostima mischiata ad autoironia intelligente) , abbiamo guardato il loggione insieme e siamo scoppiate a ridere e mi ha detto: “ No, no! Ho sbagliato!! Questo è un teatro non un palazzo reale, noi non regine, noi professioniste di lirica”. La mia stima per lei è diventata ancora più grande all’istante!
Abbiamo riso di sana pianta all’unisono e ci siamo trovate perfettamente d’accordo .
Poi si sa che le vere grandi professioniste e artiste che cantavano “divinamente” erano grandi e basta, non avevano nessun motivo di fare del male agli altri perchè sagge e impegnate a garantire la qualità del proprio lavoro .
Quanto conta, oggi, la sostanze e quanto l’apparenza , per continuare ad avere una carriera di successo
Tanti sono i meccanismi dietro le carriere di successo , alcuni corretti altri scorretti …io preferisco sempre quelli leciti, perché per me contano sempre i fatti, la verità, non le apparenze e le chiacchiere inutili nel lavoro e nella vita. Le faccio un esempio concreto e mi piace la verità come pensò abbiate capito tutti da tempo . Se uno le dicesse che non mi occupo di regia e coreografia e sono un baritono pur essendo donna e non essendo cantante lirica lei ci crederebbe? Se le dicessero che sono una giraffa invece di una donna ? Non penso proprio perché la considero una persona intelligente. Uno può parlare bene o male di me, ma poi nella vita contano i fatti concreti non le parole e le apparenze !
Vede: una persona che forse ha qualche problema (in qualche caso sto cercando di capire molto serenamente quale sia il problema ) mi ha detto “dirò a tutti che non so chi tu sia!”… mah! Ho delle perplessità francamente! O ha dei problemi personali ( se è così mi dispiace tantissimo per questa persona e le auguro di poterli risolvere presto !) o sente ,chissà perché, il bisogno di diffamarmi o ostacolarmi.
Certamente sarebbe meglio che vivesse serenamente, facesse qualcosa di più utile e intelligente nella sua vita che diffamarmi o minacciarmi e non si preoccupasse di me
So perfettamente chi sono e cosa faccio o non faccio, cosa ho fatto nella mia vita umana e professionale e cosa no e chi mi conosce lo stesso.
È successo a me di sentirmi dire questa frase ma poteva succedere a qualsiasi altro professionista come me. Ennesima dimostrazione concreta del fatto che non contano le apparenze, le parole buone o cattive , ma i fatti concreti nella vita e nel lavoro.
6. Lei è artista preparata. Ha studiato danza, canto, recitazione. certamente doti importantissime. Come si dovrebbe preparare e dove, secondo lei, un ragazzo che volesse avvicinarsi alla regia lirica?
Ho studiato pianoforte oltre che danza ,mimo, regia, recitazione e drammaturgia, ma anche canto, non perché volessi cantare ( non ho la voce per cantare e quindi non mi è mai passato minimamente per la testa il solo pensiero di farlo perché a me piace fare le cose bene e garantire la qualità del mio lavoro), bensì perché penso che occupandomi sia di lirica che di prosa sia importante capire concretamente quello che i cantanti possono o non possono fare mentre cantano e cosa c’è dietro il loro canto, per poter parlare il loro stesso linguaggio lavorandoci insieme!
Ai ragazzi e ai professionisti più giovani dico: studiate sempre solo con i veri maestri, non fatevi ingannare da truffatori , false promesse, persone in malafede, inaffidabili, corrotte o corruttrici ( purtroppo ce ne sono); selezionate i concorsi, i professionisti con i quali collaborare, non cercate raccomandazioni o scorciatoie inutili, attenti ai Dulcamara, ovvero ai truffatori che spesso si aggirano purtroppo anche nei teatri, evitate “concorsi” truccati , giurati indegni o altre realtà vergognose.
Selezione , occhi aperti, carattere, coraggio, studio, impegno, costanza e determinazione, cercate qualità sempre, in voi stessi e negli altri.
Rispettate e fatevi rispettare. Non rinunciate mai ai vostri obiettivi, a cercare di realizzare i sogni e alla vostra dignità solo perché qualcuno cerca di spegnerli .
Studiate, studiate e studiate. Impegnatevi .
Credo che uno dei compiti di chi fa regia e coreografie sia cercare di dare il meglio di se e tirare fuori le qualità migliori da tutti gli artisti professionisti con i quali lavora con onestà , serietà, attenzione, correttezza, competenza professionale , rispetto reciproco, empatia, costanza e generosità . Non fatevi intimidire da cose, eventi o persone negative! Mai! Selezionate le persone con le quali studiare, avere dei rapporti umani e soprattutto professionali!
Lei ha formato un binomio solido e di successo con Brockhaus, regista di grande valore, autentica pietra miliare del teatro d’opera, ma non conosciutissimo al di fuori degli amanti del melodramma. Ci racconta com’è lavorare con il Maestro e come è cominciato il vostro rapporto ?
Certo e con grande piacere! Lavoravo già da quindici anni circa in italia e all’estero nella prosa e nella lirica , conoscevo il lavoro del Maestro Brockhaus e , stimandolo, mi piaceva l’idea di lavorare anche con lui. In un giorno di riposo da una produzione di Walter Pagliaro, uno dei miei Maestri ai quali sono infinitamente grata, ho deciso di contattare anche il regista tedesco, gli ho mandato il mio curriculum.
Ci siamo poi incontrati , insieme abbiamo deciso di collaborare, è nata subito una bellissima intesa professionale, basata su rispetto reciproco , empatia, condivisione di idee teatrali, che dura da tanti anni e mi ha portato tante soddisfazioni in Italia e all’estero.
Quando si parla di lei nell’ambiente, i giudizi sono sempre positivi: una donna preparata e corretta, che non ama sgambetti e pugnalate alle spalle. Quanto per lei è importante lavorare in un clima sereno e rispettoso?
Le persone scorrette, false e traditrici , che sia ricche, povere, potenti, conosciute o sconosciute per me non valgono proprio nulla e Dante, prima ancora che tutti noi nascessimo, aveva già deciso nella sua splendida divina commedia dove mandarle.
Credo fermamente che oltre alle capacità , alle competenze professionali e all’esperienza acquisita nel tempo, siano fondamentali, per lavorare bene, la serenità, la serietà , l’affidabilità e la correttezza .
Aveva ragione la Callas: il teatro è un lavoro dì equipe. Lavorare in teatro richiede anche sacrifici , impegno, fatica, serietà, serenità, costanza, capacità, benessere, armonia e rispetto reciproco.
Qualche giorno fa prima di venire a Trieste per la nuova produzione wagneriana, ho avuto un bellissimo incontro con la Signora Adua Veroni, che mi ha detto: per lavorare bene insieme, costruire cose belle e importanti è fondamentale farlo serenamente, chi dirige un’azienda o uno spettacolo deve garantire la qualità , ma anche un clima sereno e rispettoso , piacevole perché è più stimolante e il benessere psicofisico delle persone coinvolte contribuisce al successo e buona riuscita di un progetto. Lo dimostrano anche la scienza e i fatti concreti . Pensate: all’estero ci sono aziende con all’interno la sauna e psicologi esperti altamente qualificati per garantire il benessere psicofisico ed assicurare così una migliore produttività dei dipendenti.
Ha mai avuto scontri sgradevoli? Come li affronta?
Un vero Maestro quale Leone Magiera, che stimo molto, mi ha insegnato una cosa fondamentale che non dimenticherò mai: “le soluzioni si trovano sempre ”!
Ha ragione: anche se non sempre le cose nella vita vanno come vorremmo, vale sempre la pena di provare a risolvere eventuali problemi o situazioni delicate!
Sono equilibrata, costruttiva, mi piace andare d’accordo con tutti nel limite del possibile: il teatro si fa insieme!
Rispetto ed esigo rispetto perché me lo merito anch’io ! Amo collaborare e cercare sempre le soluzioni ad eventuali problemi , evitare di crearli o risolverli nascono e se necessario, mediare quando possibile.
Io medio , sono equilibrata, cerco sempre le soluzioni migliori per risolvere eventuali problemi perché fa parte anche questo del lavoro e talvolta può essere stimolante cercare una soluzione ma volte sono necessarie anche forza e fermezza, chiusura e distacco, distanza, scelte drastiche !
Io con i falsi farabutti disonesti in malafede non voglio avere proprio nulla a che fare ne umanamente ne professionalmente.
Come anticipavo sopra ho incontrato una persona falsa e in malafede ( può capitare a tutti noi purtroppo) che ha mentito spudoratamente a me e ad altre persone e ha commesso ben due reati: sostituzione di persona e truffa . beh…. L’ho escluso dalla mia vita umana e professionale definitivamente, non stimandolo affatto .
Non è stato comunque piacevole anche perché mi ha creato dei problemi e danni che sto cercando di risolvere, ma sono infinitamente grata a tutti i colleghi e amici che mi hanno sostenuta, ai miei legali , alle Signore Adua Veroni e Giovanna Lomazzi, della quale vi viene da parlare ancora al presente, che mi sono state vicine .
Adua Veroni, di cui mi fido molto, mi ha insegnato ,tra un cioccolatino e l’altro a casa sua, una cosa fondamentale per la vita:“è dalle crisi che nascono le cose migliori!”…
Non lo dimenticherò mai, la ringrazio anche pubblicamente e gliene sarò sempre grata!
In questo anno lei ha accompagnato in tante riprese l’allestimento della cosiddetta ‘Traviata degli Specchi’, conoscendo platee diversissime.
Ci sono differenze fra il pubblico italiano e quello straniero? E fra quello cittadino e quello della provincia?
Nonostante le difficoltà e non ci siano più i famosi anni d’oro della lirica , è salito tanto anche il livello qualitativo dei teatri di provincia ( grazie al lavoro meticoloso e impegno di tutti noi professionisti artisti, di dirigenti seri e corretti, affidabili ) e di conseguenza l’entusiasmo del pubblico , sempre più eterogeneo L’opera italiana è ancora amatissima dal pubblico sia in Italia che all’estero e questo è un dato molto positivo.
In Oriente continuano a nascere nuovi teatri d’opera e questo è un ulteriore stimolo a non arrendersi mai e continuare a vivere di teatro. Penso sia molto importante, in Italia ed all’estero, fare progetti dedicati anche agli spettatori più giovani , preziose risorse del presente e del futuro per avvicinarli al mondo della lirica, alla magia e bellezza del Teatro, senza nulla togliere agli spettatori adulti, ai veterani e agli storici abbonati dei teatri italiani, altrettanto cari e graditi a tutti noi professionisti dello spettacolo.
Arriviamo al presente: come sarà il Vascello Fantasma triestino?
Come un sogno, una concatenazione di sogni, un affascinante viaggio ( almeno speriamo di affascinarvi) incentrato sul dualismo tra amore e morte , sul contrasto tra la forza e la dolcezza presente nella musica wagneriana, tra forza fisica e vocale musicale e profondità dell’anima. La musica di Wagner è stupenda perchè ti carica di adrenalina fisica forte potente qual’è e al tempo stesso entra nell’animo, nel corpo, ha una dimensione quasi epica .
È il suo primo incontro con questo titolo e con Wagner?
No ho già lavorato in diverse opere wagneriane sia con Pagliaro sia con Brockhaus : La Valkiria , Siegfried, Il crepuscolo degli dei, Lohengrin e ora finalmente anche L’olandese volante. Ho sempre desiderato fare quest’opera e il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Altro sogno realizzato.
L’inserimento delle coreografie sulla struttura tradizionale di questo titolo è un po’ una novità. Come è stato confrontarsi con la musica del grande compositore tedesco?
Un’esperienza stupenda, molto stimolante, ma al tempo stesso impegnativa . Ho creato le coreografie in totale armonia con la musica wagneriana e l’idea registica di Brockhaus come una sequenza di sogni dei cantanti protagonisti e di tutti noi esseri umani. L’opera wagneriana è una serie di sogni: Senta sogna Holländer; Holländer sogna una donna fedele che lo salvi; Erik sogna il tradimento di Senta che poi diventa realtà ; i marinai sognano di tornare dalle loro donne a divertirsi.
Giovanna Lomazzi mi ha scritto in uno dei nostri ultimi messaggi, dopo che le ho mandato, nel momento difficile di cui ho già parlato, una mia foto al mare “ questo mare in piena ti rappresenta bene, non puoi e non devi mollare, te lo dice una che lotta ancora alla sua età! Lei e la signora Veroni mi hanno sempre spinta a non abbattermi mai .
Ho ascoltato loro, ho tenuto presente il famoso motto della Signora Freni “in alto e avanti”
(lei si riferiva alla posizione della voce , ma io l’ho presa anche come lezione di vita: avanti sempre cercando la qualità più alta possibile)-, ho “obbedito” a Wagner seguendo la sua musica e….. ecco a voi l’olandese volante!
Chi è che non si sente un po’ come l’Olandese Volante? Chi non va mai in crisi? Costretti a non mollare mai a passare di mare in mare, marinai che pur resistendo a tutto , tempeste , onde, vento e mare in burrasca, pirati ( io l’ho incontrato davvero un pirata ….) ogni tanto vorrebbero solo un po’ di tranquillità, un po’ di umanità, di l’affetto, l’amore vero e sincero, un abbraccio…( tutti i marinai nell’opera costretti a lottare contro la morte , la tempesta della vita imprevedibile, cantano la loro speranza di rivedere presto le loro donne amate , come Holländer cerca una donna fedele che lo salvi.).
In alcune delle mie coreografie ho voluto rappresentare proprio questo, in un ‘atmosfera quasi epica da ultimi giorni dell’umanità , una lotta tra onde, mare, vento, morte , vita e amore, ricerca di salvezza e umanità, amore, dualismo tra vita e morte, sogno e realtà, partendo dalla partitura wagneriana e rispettandola.
Fra qualche mese andrà in scena il lavoro che ha scritto con la signora Lomazzi su Maria Callas. Ci piacerebbe che ci parlasse di questo testo,che sappiamo essere delicato ed attento.
È stata una splendida esperienza umana e professionale per me scrivere il copione di questo spettacolo a casa sua, seduta sul suo divano di fronte a lei e al suo bellissimo pianoforte a coda, tra una foto e l’altra della grande cantante greca che ci “guardava” e ammiravamo sempre insieme partendo dai suoi ricordi umani e artistici più belli e significativi con la sua amica Maria. Le si illuminavano gli occhi quando mi parlava di lei, era la sua vita, si ricordava ogni dettaglio, tutte le date e gli spettacoli ( ovviamente abbiamo dovuto fare una selezione anche se non è stato facile visti tutti o bellissimi anni che hanno vissuto insieme e la splendida carriera della Callas), aveva una memoria pazzesca, ammirevole e incredibile . Un giorno mentre mi raccontava una delle crisi artistiche della Callas ( ne ha avute anche lei) si è ricordata di quando le ha afferrato la mano perché cercava un ‘ancora di salvezza e mentre me lo diceva ha afferrato la mia…. Brividi!
Se al mio posto ci fosse stato uno squilibrato sarebbe dovuto andare dallo psicologo per crisi di identità! Abbiamo parlato della Callas donna e Artista e di alcuni grandi Artisti o Artiste con le quali ha lavorato, il suo rapporto con la musica, il pubblico e la critica. Il nostro obiettivo non era fare uno dei tanti omaggi alla Callas che sono stati allestiti nel corso del centenario, alcuni di qualità alta altri un po’ meno, o cercare una cantante che facesse in modo assurdo la brutta copia o falsa erede della Callas ma, con l’aiuto della bravissima attrice Cristina Castigliola, come in un sogno raccontare la sua storia per avvicinare alla lirica sia il pubblico che già la ama e apprezza da anni , sia quello più giovane e trasmettere i suoi preziosi consigli e gli insegnamenti ai giovani cantanti vincitrici del concorso lirico di Spoleto in collaborazione con gli amici della lirica e il conservatorio di Riva del Garda che ringrazio. Ovviamente lo spettacolo sarà dedicato anche alla Signora Lomazzi.
Ma adesso vorremmo ci parlasse della coautrice del testo: Giovanna Lomazzi, figura importantissima per il teatro italiano del Secondo Novecento, scomparsa circa una anno fa e che lei ha a lungo frequentato
È stata una grande professionista e una donna ricca di umanità e valori umani! Un punto di riferimento per molti di noi professionisti dello spettacolo, al di là del suo intenso e bellissimo pluriennale rapporto con la Callas. Era una gioia e un onore stare con lei, sia dal punto di vista umano che professionale.
A volte rileggo ancora i suoi messaggi e non mi sembra possibile che non sia più tra noi fisicamente. Ogni tanto mi viene voglia di chiamarla e poi mi fermo perché realizzo che purtroppo non è più con noi fisicamente. Ha fatto tantissimo per i giovani, , aiutandoli a costruire la carriera con cura e attenzione; per me; per la lirica.
Oltre al suo rapporto umano e artistico con la Callas, preziosissimo, era una grande professionista, seria, corretta e affidabile, competente, un punto di riferimento per tanti noi professionisti dello spettacolo.
Fino all’ultimo ha amato tantissimo il suo lavoro , i giovani , l’onestà.
Anche per questo abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto umano e professionale basato sulla reciproca stima e fiducia e grande rispetto reciproco.
Pensate: quando ha capito, prove alla mano , cosa mi stava facendo il “pirata”( chiamiamolo così per restare signore eleganti ) , pur essendosi ritrovata per sbaglio in giuria con costui, si era rifiutata di andare alla finale, per non confondersi con lui.
Un esempio di serietà e onestà umana e professionale allo stato puro.
Mi ha chiamata e mi ha detto con grande forza e determinazione: “ vieni con me , non abbatterti. Anche se non è giusto cosa ti ha fatto , detto e come si è comportato quell’uomo
(aveva visto e capito tutto, era lucidissima fino alla fine ), non chiuderti in te stessa, sei forte e una professionista, esci di casa, prendi il treno, vieni da me a Milano- ero nel mio appartamento a Piacenza-, ti aspetto a casa mia, mangiamo qualcosa di buono e poi andiamo a vedere Traviata a Como insieme” e così abbiamo fatto!
Non dimenticherò mai questa cosa, non si può dimenticare un gesto umano e professionale così forte e determinato da una persona così ricca di valori, carattere e serietà umana e professionale .
Altro che divismo e falsi Maestri…. Lezione di stile , vita, umana e professionale memorabile e ammirevole che non dimenticherò mai!
Un esempio di carattere, correttezza umana e professionale, forza pazzesca, positivo per tutti noi. Non auguro a nessuno di trovarsi nella situazione quasi surreale che ho vissuto io, umanamente e professionalmente, ma non mi sono mai arresa, non intendo farlo e non dimenticherò mai l’incoraggiamento della Signora Lomazzi e della Signora Veroni a resistere e non arrendermi mai, ( mia madre mi ha dato la vita e loro due sono state le mie due guide, autentiche ancore di salvezza, fonti di forza e determinazione, che non dimenticherò mai per nessun motivo al mondo!) . Due grandi donne e professioniste che hanno fatto la storia della lirica e mi sono state vicine caricandomi di energie positive, determinazione e forza di volontà ! A loro la mia gratitudine immensa e sincera!!!
Queste sono le donne forti , esempi positivi e di valore per tutti noi da stimare e tenere in considerazione, nei nostri ricordi umani e artistici più belli . Queste Signore sono Maestre di Vita e Teatro per tutti noi. Impossibile per me non essere grata a Giovanna e Adua, alle Signore Lomazzi e Veroni ! Due forze della natura!
Quando abbiamo fatto l’anteprima a Milano dello spettacolo dedicato alla Callas, facevo le prove dalla Signora Mariagrazia Inneco, che abitava a quattro minuti da casa Lomazzi.
Volevamo farlo vedere, dopo due anni che lo avevamo scritto insieme, alla signora Giovanna e lei, saputo dove lavoravo, mi chiedeva di andare da lei tutti i giorni prima di iniziare a lavorare e dopo.
Un grandissimo piacere umano e professionale, stavo con lei e facevo il pieno di energie positive che riusciva ancora à trasmettermi, voleva stare con me fino a quando non le si chiudevano gli occhi per la stanchezza, voleva resistere e parlare con me della sua amata amica e artista Maria e questo la riempiva di gioia ed energia . Fra noi c’erano affetto vero e sincero, stima, rispetto e intesa professionale.
Alla fine dei nostri incontri la salutavo con gratitudine, lei mi guardava e mi diceva: voglio stare con le persone che mi vogliono bene , domani torni? E la mia risposta era :certo! Pensate alla grinta e alla forza di volontà e resistenza che aveva : poco prima della nostra anteprima, non mi rispondeva più. Ero preoccupata, ovviamente. Dopo un po’ mi ha richiamata perché ha trovato la chiamata e mi ha detto che era in ospedale per un incidente, ma ha aggiunto : “stai tranquilla non mi arrendo sono ancora viva e voglio venire a vedere lo spettacolo!”
Quando ha saputo che non potevano dimetterla in tempo, mi ha detto “fatelo voi poi mi dici come è andata”
Abbiamo fatto l’anteprima lo stesso: abbiamo imparato da lei, abbiamo sfidato l’emozione, avevamo paura che non si salvasse, ma ci siamo dette : dobbiamo farlo lo stesso, dimenticare le paure, comportarci da professioniste quali siamo e dedicarglielo e così abbiamo fatto. Ai ringraziamenti finali l’abbiamo portata tra noi simbolicamente, tenendo tra le nostre mani la sua foto con la Callas, trattenendo a fatica le lacrime .
Poi l’ho chiamata, rispettando la promessa fatta e mi ha detto:” brave così si fa e si vive! Avete imparato”
Brividi e lacrime alla fine della telefonata ,ovviamente, ma erano lacrime bellissime di commozione, gratitudine infinita, gioia e speranza che si salvasse.
Ci sentivamo quasi sempre negli ultimi tempi, compatibilmente con i suoi e i miei impegni, finché un giorno, mentre ero proprio a Trieste per ‘Il Castello di Barbablù’ mi è arrivata una telefonata dal suo numero , ma non era la sua voce, non poteva più parlarmi perché…..era la telefonata che mi ha spezzato il cuore e che avrei voluto arrivasse più tardi possibile….
Resterà sempre nei miei ricordi più belli umani e professionali e la mia gratitudine umana e professionale per lei è infinita, così come la mia stima, il mio affetto vero e sincero disinteressato.
La nuova edizione dello spettacolo a Riva del Garda in collaborazione con gli amici della musica, il conservatorio di Riva del Garda , Accademia e il concorso dello sperimentale di Spoleto sarà ovviamente ancora una volta dedicato non solo a Maria Callas , ma anche alla Signora Giovanna Lomazzi.
Mi sento di dire dal profondo del cuore: grazie Giovanna, grazie Signora Lomazzi , grande donna di valore, operatrice culturale eccellente, professionista onesta e competente, umile, onesta e corretta .
Non è il suo solo lavoro letterario. Sappiamo di un lavoro su Mirella Freni che speriamo presto potremo vedere nei palcoscenici. Ci racconta qualcosa anche di questo?
Con grande piacere ! Nel 2021 ho scritto con la figlia Micaela, che ringrazio sinceramente dal profondo del cuore, un copione di uno spettacolo dedicato alla grande Artista e donna che è stata Mirella Freni, depositato alla Siae con i nostri nomi su consiglio proprio della Signora Lomazzi ( conservo ancora tutte e nostre bellissime conversazioni a tre su Skype ) e definito, da esperti che lo hanno letto, eccellente per avvicinare i giovani alla lirica .
Diciamo subito, per chiarire cattiverie e falsità di certa gente, che non ho mai pensato minimamente di approfittare della figlia della Signora Freni per questo lavoro o altro. Se avessi voluto raccomandazioni e fossi stata scorretta avrei potuto usare mio padre che per di più ha scritturato tante volte Mirella Freni e invece non l’ho fatto! Ho solo cercato di fare del bene come potevo, umanamente e professionalmente rendendo omaggio a una grande Artista, coinvolgendo anche sua figlia; nient’altro, francamente.
Qualche tempo fa ho convinto il presidente di un teatro a metterlo in scena il 27 febbraio, in occasione del novantesimo compleanno di Mirella, ovviamente lasciando a Micaela la sua parte di diritti,visto che lo abbiamo scritto insieme. Peraltro avevamo deciso insieme, nel 2021, di dedicare parte dell’incasso ai bimbi malati di tumore.
Quando, con altri lavoratori del teatro in questione abbiamo controllato il piano di produzione annuale, ci siamo accorti che purtroppo tutti gli spazi nell’edificio erano occupati in quella data per altre attività previste e programmate precedentemente già da tempo .
Non potevamo chiedere di cancellare spettacoli e licenziare ingiustamente altri professionisti già scritturati da tempo , per fare l’omaggio alla grande cantante modenese : sarebbe stato scorretto e illegale, umanamente e professionalmente!
In base agli accordi presi e per il contratto stipulato con la società che tutela gli autori , può andare in scena solo con la mia regia e nostra autorizzazione in quanto coautrici e ideatrici. Anche se non è stato possibile allestire lo spettacolo lo scorso febbraio, sono comunque felice di averlo scritto con sua figlia, alla quale voglio dire pubblicamente e sinceramente: grazie! Sono certa che ci saranno comunque tante altre occasioni per ricordare Mirella Freni, grande Artista e grande donna, che sarà sempre “viva” nei miei ricordi umani e artistici più belli e penso di non essere l’unica a pensarla così .
Un altro suo titolo è‘Rinasci Amor’ , sul tema complesso di Amore e violenza psicologica. Si è mai sentita calpestata sul lavoro e come ha fatto ad uscirne?
No, non mi faccio calpestare nel lavoro, umile ma non umiliata , rispetto ma esigo rispetto e fortunatamente ho dei bravissimi legali pronti a proteggermi e difendermi se necessario . Se qualcuno non mi rispetta, mi faccio rispettare.
Sono rispettosa degli altri, ma il rispetto dev’essere reciproco e se saltano equilibri per qualche motivo ( può succedere a tutti a volte di esagerare anche involontariamente) metto dei paletti, mi allontano, stacco e glielo faccio capire.
Nessuno ha il diritto di farci del male, calpestare la nostra dignità e mancarci di rispetto!
Anche se vanno separati gli ambiti la stessa cosa per me vale sia nella vita privata e affettiva sia in quella professionale.
Ho scritto questo spettacolo dopo aver ricevuto messaggi di una persona che prende psicofarmaci, dove si parlava esplicitamente di manipolazione, violenza, diffamazione e stalking insieme a un video con carabinieri sotto casa sua dopo un festino esagerato, con una donna cacciata a calci fuori di casa, i vicini che hanno chiamato carabinieri e ambulanza.
Mi sono molto turbata, ho chiesto consiglio e aiuto a legali amici e conoscenti ,una psicologa criminologa .
Inizialmente pensavo ad uno scherzo, ma poi ho iniziato a preoccuparmi seriamente, ho tolto i contatti, ho chiesto aiuto, documentata con esperti sull’argomento.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno supportata in quel periodo molto difficile per me.
Ho scritto questo spettacolo contro violenza psicologica e abusi che fanno persone con disturbi psichici.
Le persone con disturbi psichici devono curarsi con psichiatri esperti! Nessuno ha il diritto di farci del male, calpestare la nostra dignità umana o professionale e non dobbiamo mai permetterlo a nessuno.
Se una persona è malata non va discriminata, soffre solo di una patologia, ma deve curarsi accuratamente con bravo esperto e la malattia non può e non deve diventare alibi o pretesto per fare del male agli altri, soprattutto a chi come me non meritava il male non avendolo fatto a nessuno.
Ho vissuto un’ incubo, credevo di non farcela e invece non mi sono arresa e sono andata oltre, mi sono ripresa e ho voluto fare qualcosa di utile per me e soprattutto per tutte le altre donne vittime di violenza psicologica, meno evidente di quella fisica ma altrettanto terribile e dannosa.
A tutte loro dico : reagite, non sentitevi colpevoli o vittime, siate forti e coraggiose, tornate a splendere e a vivere felici perché ve lo meritate!
Nessuno e dico nessuno ha il diritto di farci del male, maltrattarci, calpestare la nostra dignità, integrità umana e professionale, di mancarci di rispetto e rovinarci la vita o farci soffrire! Viviamo bene e serenamente : ve e ce lo meritiamo! Avanti sempre , oltre il male e la gentaglia che prova a farcene.
Quali sono i prossimi impegni?
Dopo ‘L’Olandese Volante’, andrà in scena a Riva del Garda lo spettacolo dedicato alla Callas, che vedrà protagonisti la stessa grande cantante greca indimenticabile, l’attrice Cristina Castigliola , un giovane soprano e un giovane mezzosoprano dell’ Accademia di Spoleto e vincitrici delle precedenti edizioni del concorso del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto in collaborazione con gli amici della musica e il conservatorio di Riva del Garda. Una garanzia perché il concorso e l’accademia spoletini sono noti per la loro grande qualità , correttezza, valore e serietà professionale! Poi ci sarà la ripresa di ‘Mahagonny’ al Petruzzelli e altri nuovi progetti top secret per il momento.
Che cosa le piacerebbe le avessi chiesto ed invece ho taciuto?
Come sempre le sue domande sono molto stimolanti e penso che abbiamo già raccontato abbastanza finora ai nostri lettori.
Infine, ringraziando tantissimo per la disponibilità e la cortesia e sperando di poterla incontrare presto, chiudo chiedendo quali sono i suoi sogni e cosa augura al mondo del teatro dell’opera?
Sono io che ringrazio tantissimo lei e i nostri lettori, chi crede e ha creduto in me. Sogno un mondo migliore ricco di modelli positivi per tutti noi e condizioni produttive per i teatri d’opera sempre in miglioramento e stimolanti!
Gianluca Macovez
21 marzo 2025