Intervista a Isabella Cremonesi, direttrice artistica del teatro del Vigentino di Milano
L’improvvisazione teatrale negli ultimi anni ha interessato sempre più spettatori, vuoi per prima cosa spiegare di che cosa si tratta e in che consiste uno match di improvvisazione teatrale?
È l’arte di andare in scena con spettacoli completamente improvvisati. Nell’improvvisazione lo spettacolo nasce con gli spettatori in sala e finisce quando questi escono da teatro e non verrà mai più replicato. Nell’improvvisazione l’attore deve essere anche coreografo e regista perchè tutto nasce solo da chi è in scena, quindi è un’arte di gruppo, interattiva, di comunanza che se vogliamo può essere paragonata al Jazz, dove i musicisti conoscono la musica, ma l’opera nasce al momento. Nell’improvvisazione non si parla di spettacoli di prosa, con un titolo, ma di format e il match di improvvisazione teatrale è uno di questi. Il match nasce nel 1977 a Montréal da due attori canadesi che hanno pensato di unire lo sport al teatro. Quindi è una gara artistica, divisa in due tempi, fra due squadre di attori con un arbitro con tanto di fischietto, due assistenti e i giocatori/attori che indossano delle maglie con i numeri. In una serata vengono disputati diversi sketch che variano da uno a dieci minuti e alla fine di ognuno di questi il pubblico vota la squadra che è piaciuta di più, l’arbitro nel frattempo fischia eventuali falli e a fine serata si decreta il vincitore. Ci sono dei veri e propri campionati sia locali che nazionali, addirittura mondiali.
Nel 2005 hai fondato il teatro del Vigentino, che si è poi affermato come punto di riferimento per il teatro d’improvvisazione di Milano e provincia: come è stata la risposta del pubblico all’inizio e come è cambiata nel corso degli anni?
Sono partita dal nulla. All’inizio avevo un corso di improvvisazione di tre allievi che poi sono diventati dieci e da lì è stato un crescendo. Non c’erano i social quindi la pubblicità veniva fatta con volantini stampati a mano che distribuivo nei negozi o nelle fiere di quartiere. Il passaparola è stata l’arma vincente, segnale che il pubblico si divertiva e invitava anche altre persone a venire da noi.
Nel nostro pubblico abbiamo dei veri e propri affezionati che ci sono da sempre e poi c’è una parte che va e viene. La caratteristica degli spettacoli di improvvisazione, che sono per la maggior parte comici, sta nel coinvolgere il pubblico, anche chiedendo spunti, frasi, aneddoti, animali preferiti e da lì si parte con l’improvvisazione. Inutile dire che vista la natura degli spettacoli, in stragrande maggioranza di natura comica, c’è grande divertimento nel pubblico che anche per questo torna più che volentieri.
Quali saranno i prossimi spettacoli del teatro del Vigentino, ho letto nel cartellone che di un match di improvvisazione Milano vs Torino… di cosa si tratta?
Ci sarà questa sera e sarà proprio fra Milano contro Torino al teatro Barrios. Noi organizziamo queste sfide fra attori sia a livello amatoriale, ma di ottimo livello, oppure professionisti con i migliori attori d’Italia e ogni mese Milano incontra i migliori improvvisatori d’Italia, ad ottobre abbiamo incontrato i bresciani, a dicembre invece Bologna. Ci tengo a farvi conoscere, oltre a questi match, anche “Ah… però! Improvisazione al bicchiere” nato nel 2016 su una mia idea. Si tratta di un appuntamento mensile, che ha luogo ogni prima domenica del mese. In orario aperitivo alle 18.30 apriamo il teatro, offriamo un bicchiere di vino e alle 19.30 diamo il via ad uno spettacolo di improvvisazione con cinque attori di cui uno è musicista. Improvvisiamo usando spunti dalla vita del pubblico, sogni nel cassetto, lavori particolari, le storie delle coppie, aneddoti surreali… anche questo è un format che ha sempre un grande successo, tanto che spesso viene richiesto anche per feste o addii al nubilato.
Sappiamo bene quanto il teatro possa far bene, tanto agli attori quanto agli spettatori, nel caso del teatro d’improvvisazione quali sono i benefici? Te lo chiedo perché ho letto che organizzi molti workshop ai quali partecipano anche amatori…
Dico sempre ai miei allievi che l’improvvisazione mi ha salvato la vita perchè è una forma teatrale veramente libera, infatti il primo anno di corsi è basato quasi esclusivamente da giochi, un modo per far uscire la propria creatività, la propria fantasia, senza giudizi o pregiudizi, ma semplicemente con lo stupore di trovarsi a fare e dire cose che solitamente fuori dal teatro del Vigentino non faresti mai. Aiuta proprio a scoprirti e valorizzarti perchè si basa proprio su come tu sei, non devi essere diverso, ma tirare fuori le tue capacità le tue caratteristiche. È l’arte di gruppo per eccellenza perchè è grazie agli altri che vai a fare e dire cose che da solo non faresti mai. È una forma di teatro che sembra leggera, ma che con la sua leggerezza ti aiuta a socializzare con gli altri e capire meglio te stesso. Impari ad accettare te steso e gli altri e non è affatto poco…
Quali sono i prossimi obiettivi che vorresti raggiungere come direttrice artistica del teatro del Vigentino?
Non posso dire che ho raggiunto il massimo, andare avanti così sicuramente. Non so cosa mi riserverà il futuro, diciamo che non penso da imprenditrice. Il teatro del Vigentino è a misura d’uomo e voglio mantenere questa filosofia. Milano è una città grande con molte persone che arrivano da altre regioni, che sono da sole e realtà come questa sono importanti perchè c’è proprio bisogno di calore. Quando queste persone vengono al Teatro del Vigentino dicono due cose che mi piacciono tanto: “non sembra di stare a Milano” e “mi sento a casa”.
Lasciaci con un’improvvisazione. Devi convincere i nostri lettori nel minor tempo possibile a venire a vedere uno spettacolo di improvvisazione presso il tuo teatro… hai carta bianca: vai!
Vieni, stupisciti: vuoi vedere uno spettacolo che solo tu avrai visto, con gli altri spettatori, perchè sarà irripetibile? Vuoi ridere senza troppe menate? Vieni al teatro del Vigentino, che aspetti!
Enrico Ferdinandi
19 novembre 2022
Informazioni
https://www.teatrodelvigentino.it/