Sabato, 23 Novembre 2024
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Geppy Gleijeses: Teatro Quirino pronto a ripartire, ma le istituzioni dimenticano i teatri privati!

#intervista a Geppy Gleijeses, direttore responsabile del teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma

 

All’interno di un clima culturale e umano che ancora risente in modo preponderante del dramma causato dal Covid e dell’inquietante incertezza sul futuro prossimo che solo un nemico invisibile può instillare, riaprire un teatro non è solo un’operazione culturale ma un inno alla vita, un gesto rivoluzionario. Tale azione, infatti, condensa, all’interno della propria intenzionalità, coraggio, follia, romanticismo e quell'inarrestabile desiderio di non mollare.  Incontrando Geppy Gleijeses, il direttore artistico del Teatro Quirino Vittorio Gassman, a tal proposito, abbiamo analizzato la situazione spinosa dei teatri privati in questo particolare momento storico, che ci ha risposto così:

La situazione dei teatri privati si può definire a dir poco grottesca in questo preciso momento storico. Nonostante essi fatturino metà degli introiti dei teatri di tutta Italia, manca l’attenzione delle Istituzioni che non intervengono per supportarli economicamente. I finanziamenti pubblici ai teatri privati come il Teatro Quirino, sono minimi e non permettono, con la cifra elargita a noi di 56.000 euro, di pagare neanche il salario di un mese a tutti i nostri dipendenti. A fronte di questa crisi generalizzata, fanno rabbia le recenti dichiarazioni del direttore artistico dell’Eliseo. Ci assumiamo la responsabilità di affermare che Luca Barbareschi, dopo aver ricevuto 5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, somma ricevuta senza un’apparente giustificazione su cui sta indagando la magistratura, non può lamentare m ilioni di debiti. Troviamo non accettabile questa gestione economica che ha portato sull’orlo del fallimento uno dei teatri simboli di Roma, il nostro “j’accuse” è rivolto alla modalità sconsiderata con cui è amministrato, a nostro avviso, l’Eliseo. Riteniamo quindi incomprensibili le richieste di aiuto economico del teatro in oggetto.

 

Alla conferenza stampa di presentazione della prossima stagione teatrale si percepiva l’emozione di un nuovo inizio. In questo momento siete tra i pochi ad avere delle date certe per gli spettacoli in programmazione.

Nonostante le criticità di questo frangente storico, il Teatro Quirino si differenzia dagli altri teatri storici di Roma per le sue posizioni. Dal nostro punto di vista, bisogna avere il coraggio di rischiare. Noi abbiamo azzardato lanciando la campagna abbonamenti adesso e siamo stati premiati da un elevato numero di abbonati già a luglio e senza certezze per il futuro. Il nostro pubblico ci ha rinnovato la sua fedeltà. La riuscita della nostra iniziativa dimostra che gli appassionati hanno veramente desiderio di ritornare a teatro. A nostro avviso, il segreto del nostro successo si può ravvisare in un’efficiente gestione economica, in dipendenti che amano il proprio lavoro, in un pubblico affezionato che si fida delle nostre proposte e nel rispetto per la tradizione insita nel Teatro Quirino. Inoltre vogliamo aggiungere che al nostro teatro si percepisce un’atmosfera di familiarità e di calore non solo verso gli spettatori, ma anche verso gli attori che ospitiamo durante la stagione che per noi sono degli amici, fanno parte della grande famiglia del Quirino. 

 

Ci vuole parlare del cartellone 2020/21?

Posso anticipare la presenza di qualche nome come Gabriele Lavia, Paola Paoli, Alessandro Haber, Paola Quattrini che interpretano testi d’autore. Riproporremo alcuni spettacoli non andati in scena per la repentina interruzione a causa del Covid, ma ce ne sono 12 nuovi in programmazione. I lettori possono trovare le informazioni di cui necessitano sul nostro sito.

 

In base a quali criteri sono stati selezionati gli appuntamenti in cartellone?

Abbiamo selezionato una drammaturgia non uniforme dal punto di vista tematico all’interno della stagione, secondo noi il cartellone deve essere variegato diversificando i generi e i soggetti. Abbiamo operato una scelta per far emozionare, divertire, sussultare il pubblico. Lo spettatore per noi è prioritario, vogliamo proporgli un titolo che conosce, un attore che richiama, un autore di spessore e una regia di qualità. 

 

 

Mena Zarrelli

31 luglio 2020

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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