#andiamoateatro
Intervista a Felice Della Corte, direttore artistico del Teatro Nino Manfredi di Ostia e da questa stagione del nascente Teatro Marconi. Abbiamo avuto modo di parlare con Felice Della Corte che ci ha raccontato qualcosa di più sul Teatro Marconi, sua nuova avventura iniziata proprio questi ultimi giorni con due spettacoli fuori cartellone.
Cultura e divertimento, come nasce lo slogan “Teatro Marconi, come a casa tua!”?
"Teatro Marconi, come a casa tua" è lo slogan che ho scelto perché rispecchia la verità del mio intento. Il primo obiettivo è fare di questo spazio un centro culturale che abbia come asse portante il Teatro.
Vuole essere un luogo in cui ci si può incontrare, non solo per vedere spettacoli, ma anche per ammirare quadri, leggere libri, incontrarsi con gli amici. All'ingresso del teatro, infatti, ho voluto creare un salotto arricchito da un bar per offrire al pubblico tutto quello di cui ha bisogno. Un spazio, insomma, adatto per chi vuole dedicarsi un momento di svago, arricchito dalla possibilità di vivere un'emozione.
Cosa l'ha portata a fare la scelta contro corrente di aprire un nuovo Teatro a Roma, in un periodo in cui ne abbiamo visti tanti chiudere i battenti a causa delle correnti politiche culturali e del grande disinteresse generale?
La risposta è semplice. L'amore per il teatro. Chi prova un grande amore non si ferma davanti alle difficoltà anche se enormi... Ovviamente è stata anche una scelta ponderata: ho valutato il posto, l'ampio parcheggio interno, ho voluto un bar, una sala per mostre e vernissage, tutto quello che per me era adatto a creare qualcosa di utile al pubblico. È, nel mio piccolo, anche un modo per mostrare alla politica che la cultura non va presa sottogamba ma va considerata come un volano del progresso e della società. Oltre a rappresentare un'importante opportunità di lavoro e sviluppo economico.
Ci parli delle cartellone e delle proposte di questa stagione avviata sul finire del 2015 (quindi in netto ritardo rispetto a tutti gli altri teatri romani). Ci sono state difficoltà nell'improntarla?
Sarei ipocrita se dicessi che non ho incontrato difficoltà. La prima è stata rappresentata dalle lentezze burocratiche. Mi sono mosso in tempo per far partire tutto ad ottobre, ma la burocrazia ed altri imprevisti hanno rallentato il percorso. Inoltre, per evitare grandi danni economici, ho preferito muovermi con i piedi piombo, scegliendo accuratamente tutti gli spettacoli in scena. Il cartellone è stato improntato pensando al pubblico. Infatti, la prima stagione del Teatro Marconi, strizza l'occhio al divertimento senza rinunciare alla qualità degli spettacoli proposti. Da E' tutta una farsa, lo spettacolo di apertura, a Ti amo sei perfetto ora cambia, che chiude la stagione, ho voluto dare ampio respiro a quegli spettacoli che da sempre sono garanzia di buon teatro e alla drammaturgia contemporanea.
Qual è il sottile filo rosso che lega il nascente Teatro Marconi al Teatro Nino Manfredi?
Il direttore artistico in primis (ride n.d.r) e poi l'intento: dare identità ad un teatro. Quello che succede ad Ostia, al Teatro Nino Manfredi, spero si ripeta anche a Roma con il Teatro Marconi. Il pubblico del Nino Manfredi vive quel teatro come punto di riferimento per chi, divertendosi, vuole aprire la propria mente.
Quanto e come punta questo nuovo teatro sui giovani?
Tantissimo. Gran parte dell'attività del Teatro Marconi è legata ai laboratori per i più giovani. Non solo, abbiamo pensato ai più piccoli anche realizzando una stagione dedicata a loro. Inoltre, abbiamo creato degli abbonamenti ad hoc per gli under 25 che pagano un biglietto ridottissimo e per i giovani dai 19 anni in giù che possono usufruire di un biglietto a 2.00 se i nonni o genitori sono nostri abbonati.
Quanto spazio sarà dedicato alla formazione?
É una delle attività principali del Teatro. Ci sono laboratori specifici per bambini, ragazzi, adolescenti e giovani. Ci saranno stage di regia, scrittura creativa con grandi professionisti del settore e corsi di danza classica, contemporanea, hip-hop e breakdance.
Un invito ai lettori de La Platea a venirvi a trovare...
Venite, perché questo spazio diventerà un punto di riferimento per chi ama il Teatro.
Fabio Montemurro
1 dicembre 2015