Il futuristico e suggestivo edificio della Nuvola di Fuksas a Roma, ha aperto le porte per soli 3 giorni, dal 14 al 16 aprile 2024, ad una video installazione performativa che ha catturato l'essenza della monotonia e della ripetitività della vita quotidiana attraverso una coreografia di movimenti semplici ma potenti. L'opera, intitolata Inside e creata dall'artista greco Dimitris Papaioannou, risale al 2011 e ha fatto il suo debutto presso il Teatro Pallas di Atene, dove è stata esibita per venti giorni di fila.
La stanza, allestita come un comune appartamento, ospita un totale di 30 danzatori che si muovono simultaneamente in un fluire di azioni quotidiane. Gli spettatori assistono a una "danza" di routine: persone che entrano, si spogliano, si lavano, mangiano, e dormono, tutto questo in un continuo ciclo di normalità apparente. L'artista riesce a trasformare la banalità del quotidiano in un rituale quasi ipnotico.
Il climax dell'opera si verifica quando l'intera scena viene temporaneamente abbandonata per poi essere nuovamente popolata. Un uomo entra, si siede sul letto, si toglie le scarpe e osserva fuori dalla finestra un panorama sempre più definito. Da una quiete quasi totale, la stanza si riempie gradualmente dei suoni caotici della vita urbana: uccelli, macchine e lavori in corso, mentre il personaggio principale piano piano scompare nel nulla. Questo continuo avvicendarsi di personaggi, che entra e esce senza mai realmente interagire, sottolinea un senso di solitudine condivisa, attraverso le innumerevoli combinazioni e sovrapposizioni che creano una tessitura visiva e sonora densa e complessa.
La genialità del coreografo sta nel permettere al pubblico di entrare e uscire a proprio piacimento, offrendo la possibilità di esperire la performance in momenti diversi, ognuno dei quali rivela una scena uguale nella ripetizione ma unica nel risultato. Ogni visita diventa un'esperienza personale, una nuova scoperta nel mare della quotidianità.
Inside non è solo una riflessione sulla solitudine e sulla ripetitività, ma anche un'invocazione al cambiamento, una speranza che anche nella più monotona delle giornate possa scaturire un momento di rivelazione. Questa installazione rappresenta una sfida alla percezione dello spettatore, invitandolo a riflettere sulla propria vita e sulle infinite variazioni nascoste nella routine di ogni giorno.
Alessia Fortuna
17 aprile 2024