Recensione dello spettacolo Conceal / Reveal in scena al teatro Argentina di Roma il 6 e 7 ottobre 2015
Un trittico di coreografie è ciò che viene proposto al pubblico per le serate del 6 e 7 ottobre presso il teatro Argentina di Roma. Le creazioni sono del coreografo internazionale Russel Maliphant, e testimoniano un tuffo nel suo percorso artistico, unito alla collaborazione con il light designer Micheal Hull, che ad oggi compie Vent’anni.
La prima pièce è Broken Fall, creata nel 2003 per l’etoile Sylvie Guillem, ed oggi riproposta con Carys Staton, Nathan Yoiung e Adan Kikhnam. Sulla scena sono presenti, quindi, tre danzatori che interagiscono tra loro con intrecci e prese composti da movimenti legati e lenti, quasi statuari. Le luci e la musica intensificano l’atmosfera: si passa da toni caldi e sottofondi musicali a luci fredde, bianche tendenti al celeste e un ritmo sostenuto.
I movimenti dei danzatori diventano rapidi, sempre più avvolti da una dinamicità che si interrompe solamente all’arresto delle cadute del personaggio femminile. I salti diventano più acrobatici, così come le prese; il corpo della danzatrice non tocca mai il suolo durante le cadute, ma viene sempre accolto dalle braccia dei due uomini: si instaura la sfida per resistere alla forza di gravità.
La seconda coreografia della serata, creata nel 2015, è interpretata dalla danzatrice Dana Fouras, compagna di vita di Maliphant. In Both, and, la protagonista della scena non è sola, la sua danza è accompagnata dal suo corpo proiettato su un grande telo posto all’estremità del palco, quasi davanti al pubblico. Le sue movenze richiamano discipline orentali, i suoi lunghi capelli sciolti si irradiano nello spazio seguendo il suo corpo.
La performance è arricchita dall’utilizzo della proiezione: la danzatrice si duplica, si triplica e poi ritorna ad essere sola. Le sue braccia creano disegni nello spazio e nella tela, a volte talmenti rapidi da sembrare schizzi di vernice.
A terminare la serata c’è l’ultima creazione di Maliphant Pièce n° 43, una coreografia creata per l’intero quintetto che compone la sua compagnia. Sulla scena si stagliano corpi scultorei, immobili in posizioni che ne evidenziano la muscolatura. Sono statue che cambiano forma e che, nella loro staticità vengono attraversate da coni di luce che mettono in evidenza il loro corpo.
La musica inizialmente eseguita dal pianoforte cambia, assume ritmi da discoteca, e con essa mutano anche i movimenti dei danzatori che la assecondano. L’assolo della danzatrice cinese Yu Hsien Wu lascia il pubblico attonito: la sua fluidità di movimenti, la rapidità di esecuzione e la precisione sono splendidi.
Le coreografie di Malliphant non evidenziano una trama, non narrano una storia, ma evidenziano dei corpi e delle dinamiche che esaltano i sensi, e catturano lo spettatore.
Alessia Fortuna
6 ottobre 2015
informazioni
Teatro Argentina
Coreografia Russel Maliphant
Interpreti Adam Kirkham, Carys Staton, Dana Fouras, Nathan Young, Yu Hsien Wu
Musiche Mukul, Barry Adamson
Luci Michael Hulls