Domenica, 22 Dicembre 2024
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Il culto del segno: Lineante – Dal contare il superfluo a raccontare l’inutile

Recensione della mostra Lineante – Dal contare il superfluo a raccontare l’inutile presso Studio Gianluca Laconi dal 10 marzo all’8 aprile 2018

Marcare la differenza tra superfluo e inutile, giocare con il raccontare ai danni del contare, il segno diventa espressione pura come quella luce che ne disegna i contorni: il tutto all’interno di uno studio commerciale divenuto vera e propria wunderkammern rupestre, dove le opere non sono più esposte ma reperti che ci parlano di un tempo antico, atavico, primitivo eppure attuale. La mostra Lineante – Dal contare il superfluo a raccontare l’inutile - è un ambizioso e affascinante progetto curato da Giulia Nicolai per valorizzare le opere di Chiara Cavallo e Francesca Colonia con la complicità delle luci di Beatrice Amodeo. 

 

Incisioni, sculture, sigilli e gioielli dialogano tra loro attraverso un percorso assolutamente inedito a partire già dalla location: lo studio commerciale di Gianluca Laconi, casualmente – ma è poi un caso? – di fronte a quel MACRO a cui un allestimento del genere potrebbe tranquillamente aspirare. I gioielli contemporanei di Chiara Cavallo nascondono e rivelano piccole o grandi storie creative, tutte tese a esprimere nella forma più minimalista possibile quel non detto che vuol farsi racconto senza dirsi. Una sorta di ritrosia che però non vuol sottrarsi al suo compito, esprimendolo con le sue forme. Francesca Colonia imprime al suo discorso il ritmo di pennelli, spatole, puntesecche, caratteri in legno e piombo. Dal suo incontro con Giulia Nicolai nasce Betterpress, un laboratorio indipendente di stampa con caratteri mobili la cui indagine passa attraverso tutta la declinazione del verbo “lineare”. 

Beatrice Amodeo  intreccia e trasforma materiali poveri fino a farli divenire oggetti dalle forme naturali: appare così AMOD, una linea di lampade e arredi non convenzionali che gioca con la luce rendendone protagonista persino l’ombra da essa proiettata. La fusione di queste 3 entità artistiche femminili dà vita  a un universo di rimandi delicati eppure decisi, dove al sussurro della traccia si alterna la forza dell’incisione, come ben racconta il potente video creato ad hoc da Matteo Parisini. In uno studio commerciale viene, dunque, celebrata la sua antitesi e sintesi: ciò che conta non è l’utile ma il suo senso più profondo.

 

Cristian Pandolfino

20 marzo 2018

 

informazioni

La mostra è visitabile gratuitamente fino all’8 aprile dal Lunedì al Venerdì  negli orari 9:30 - 13:30/15:00 - 19:00 presso Studio Gianluca Laconi in via ia Nizza, 53 – Roma.

 

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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