Presentazione del film Enaiat, l’incredibile storia tratto dal bestseller Nel mare ci sono i coccodrilli al Teatrocittà e anteprima al Cinema Eden di Roma con la presenza dell’autore Fabio Geda e di Enaiatollah Akbari dalla cui storia è tratto il soggetto del libro e del film
È stata organizzata in due giorni, il 6 e il 7 luglio, la presentazione del film Enaiat, l’incredibile storia tratto liberamente dal romanzo che ha venduto più di 600.000 copie in 10 anni ed è stato tradotto in 28 lingue: Nel mare ci sono i coccodrilli, il successo letterario di Fabio Geda del 2010. Ma per raccontare interamente e intensamente il vissuto autentico e fuori dal comune del protagonista Enaiatollah Akbari, non sarebbero bastati neanche gli 8 anni che lui ha impiegato a raggiungere l’Italia, periodo impregnato dall’estrema durezza e difficoltà iniziato nel momento in cui si è separato dalla madre per avere una vita più umana e degna di questo nome, impossibile nell’Afghanistan controllato dai Talebani. Il giorno 6 al Teatrocittà nel quartiere di Cinecittà e il giorno 7 al Cinema Eden situato nel cuore del quartiere Prati, a presenziare l’evento lo scrittore torinese Fabio Geda, Enaiatollah Akbari, il protagonista della storia, Patrizia Schiavo che oltre ad essere un’interprete all’interno del cast ha curato anche la regia e la drammaturgia, Antonio De Stefano nel ruolo di Enaiatollah, Eugenio Marinelli che ha ricoperto più personaggi.
In un’alternanza di voci, ognuno di loro ha argomentato sulla genesi del progetto nato da un’idea della compagnia Nuovo Teatro e prodotto da Persico film. È il caso di una sperimentazione, di una commistione tra teatro e cinema: il film è completamente girato all’interno del Teatrocittà e si fatica a credere che tutte le scene di un viaggio attraverso vari Paesi durato 8 anni, siano state interamente ricostruite all’interno dello spazio ridotto del teatro, compresa quella sulla zattera in mare. L’ausilio dei primi piani e gli sfondi sfumati hanno reso possibile e credibile il progetto. Antonio De Stefano, nelle vesti di Enaiat, è riuscito a restituire al pubblico presente nella sala del cinema, l’assurda lotta per la sopravvivenza durante il viaggio del protagonista che ha superato all’età di 10 anni, difficoltà che neanche un adulto, probabilmente, sarebbe riuscito ad affrontare. L’età dell’interprete di Enaiatollah però è superiore a quella di un bambino di 10 anni e questa discrepanza, a tratti, crea uno stridore che mette in dubbio la credibilità di alcune scene. Tuttavia questa è brillantemente risolta dalle emozioni e dalla partecipazione suscitata nel pubblico dagli sguardi, le espressioni degli occhi dell’attore in grado di comunicare tutto il mondo interiore del protagonista fatto di paure, di rabbia, di disperazione ma anche di vitalità, di energia, di estremo ed incredibile attaccamento alla vita. Struggente la prova attoriale di Patrizia Schiavo che presta il volto alla madre di Enaiat e di tutto il resto del cast che risulta ben diretto dalla stessa Schiavo che ha reso la drammaturgia potentemente espressiva. Il successo dell’iniziativa è testimoniato dalle copiose lacrime degli spettatoti in sala al Cinema Eden evidentemente provati dalla testimonianza dirette di Enaiatollah Akbari e dalla visione di enorme impatto emotivo di un film che è prova tangibile del concetto di resilienza.
Mena Zarrelli
8 luglio 2021