Recensione del film Lazzaro Felice
Si è in un’altra dimensione. Una collocazione temporale quasi sospesa. Un paesaggio che richiama un realismo fiabesco, originario. Questo film mostra il grande inganno e allo stesso tempo la grande meraviglia del cinema. La magia e il realismo si fondono dando vita ad un anomalo fantasy spirituale. Il tutto con un'innocenza tale da destabilizzare anche il più scettico occhio stanco. Vince il premio Prix du Scenario a Cannes 2018 come migliore sceneggiatura, e il National Board of Review come miglior film straniero. Ottiene tre candidature ai Nastri d'Argento, nove candidature ai David di Donatello, una candidatura agli Spirit Awards.
Siamo davanti ad un film che porta con se un messaggio bello ed importante: c’è una ritrovata fiducia nella vita, nella capacità d'ascolto, ed un’arrendevole ma sincera volontà di amare. Un film onesto, che ha con se’ quella dose di ingenuità fin troppo dimenticata nel vivere quotidiano. Un ritorno alle origini, un punto di arrivo e di partenza dove il tema principale è la vita stessa. Questa pellicola ha raggiunto un punto importante e raro: quello di non esagerare nel descrivere la verità con una dose indispensabile di fantasia riuscendo a creare un proprio linguaggio. Un film che con il suo ampio respiro che invade la sfera del privato e riesce ad arrivare in punti scomodi della quotidianità. Un respiro coraggioso e tagliente abilmente reso dalla regista Alba Rohrwacher.
Lazzaro Felice ha riscosso un certo successo al Box Office dato che in Italia ha incassato 489 mila euro e a Cannes ha ottenuto più di dieci minuti di applausi in sala. Sembra quindi che il ‘realismo magico’ che si respira abbia fatto colpo sul suo pubblico.
Lo scenario è il seguente: una famiglia allargata di contadini, alle prese con la loro dura quotidianità, servi della marchesa Alfonsina de Luna (Nicoletta Braschi). Una grande famiglia che silenziosamente lavora sacrificando la sua stessa vita, in situazioni ormai inesistenti e bandite al giorno d'oggi. Tra queste personalità si distingue quella di Lazzaro (Adriano Tardiolo al suo debutto cinematografico). Quello del protagonista è il ritratto di un ragazzo ingenuo e quasi fastidiosamente buono. Tanto buono da essere considerato stupido. Un animo sensibile e onesto, disponibile verso il prossimo, che vivrà tutta la sua vita con gli occhi di un bambino che per la prima volta scopre la differenza fra il bene e il male.
Volutamente Alba Rohrwacher sfida i nostri tempi richiamando un po’ il panorama di Zavattini, ponendoci difronte a quello che sembra così inarrivabile, ma incredibilmente vicino a noi. Forse quello che potrebbe essere se si considera fattibile? O forse quello che è potenzialmente dentro ognuno di noi ma che vacilla inibito dai giorni nostri? Se il cinema ha dunque la missione di smuovere lo spettatore dalla poltrona, Lazzaro Felice è riuscito nell’intento accendendo domande dalle molteplici possibili risposte.
Maria Elena Matteucci
16 luglio 2019
Informazioni
data di uscita 13 Settembre 2018
Regia: Alice Rohrwacher
Interpreti: Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher, Tommaso Ragno, Luca Chikovani, Agnese Graziani, Sergi López, Nicoletta Braschi
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 125′
Origine: Italia/Francia/Svizzera/Germania 2018