Sabato, 18 Gennaio 2025
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The Walking Dead "The ones who live" su Sky e Now: un prodotto a misura di Fan

Dopo una lunghissima attesa arriva anche in Italia uno dei sequel più attesi di The Walking dead “The ones who live”. Si tratta del sesto spin off della saga che racchiude tutto il suo nucleo narrativo nella storia d’amore fra i due protagonisti dell’epopea post apocalittica, Rick Grimes interpretato da Andrew Lincoln (doppiato da Christian Iansante) e Michonne, interpretata da Danai Gurira (doppiata da Laura Lenghi).

Aspettative alle stelle per un prodotto che i fan aspettavano da anni ovvero da quando, nella serie principale, Rick Grimes viene creduto morto dopo aver fatto esplodere un ponte per fermare una marea di zombie diretti verso il suo gruppo. Lui invece è vivo, salvato da Anne/Jadis (interpretata da Pollyanna McIntosh) - e intrappolato in una misteriosa, enorme comunità. Dopo aver passato anni a cercare di fuggire, entrato nel CRM (Civic Republic Military), l’esercito della comunità di sopravvissuti più grande e organizzata di tutte, Rick incontra inaspettatamente Michonne. Lei, dopo aver trovato il telefono con la sua immagine e quella di Judith, sapeva che Rick era ancora vivo ed era determinata a trovarlo, compiendo un viaggio lungo e pericoloso. Quando Rick si è ormai rassegnato a restare dove si trova, lontano dalla sua famiglia, Michonne lo ritrova rimettendo tutto in discussione… Incluso il destino del mondo.

Le premesse, insomma sono buone. Il risultato un po’ meno. O meglio si tratta di una serie che va a colmare i desideri dei fan, ma che incide poco sul piano narrativo, già dalla prima puntata si capisce bene dove si andrà a parare. A cozzare è soprattutto la mancanza di chimica fra i due attori protagonisti, Lincoln e Gurirai, che hanno scritto e prodotto insieme a Scott M Gimple la serie. Fra i due come detto non si evince quella chimica, quella carica emotiva che la storia richiede. Tutto è stato concepito come i fan avrebbero voluto. I cattivi perdono nel migliore dei modi, i buoni vincono uscendone ammaccati ma trionfanti, riuniti e pronti, ancora una volta a salvare il mondo. Gli zombie, come la serie principale ci aveva abituati già da un po’ diventano un elemento di sfondo, che a malapena intralcia il cammino dei protagonisti. Il vero “male” è incarnato dal comportamento di certi uomini che però reggono le loro convinzioni su dogmi che sono deboli e che rendono la loro figura poco più di una macchietta. Menzione di merito per la scelta di voler rendere omaggio alla storia originale, del fumetto, con Rick che in un atto disperato alla ricerca della libertà perde, inutilmente, la mano. Così come è apprezzabile, nel quarto episodio il dialogo fra i due protagonisti all’interno di un palazzo che sta per crollare e dove l’elicottero (riferimento all’11 settembre?) dove si trovavano si è schiantato

Tiriamo le somme. The Walking dead “The ones who live” si configura come una serie tv creata, anzi cucita, perfettamente sul corpo delle aspettative del fan ideale della serie. Peccato perché le potenzialità, a livello di temi trattati e scenari immaginabili era alto.

 

Riccardo Croce


14 gennaio 2025

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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