Lunedì, 25 Novembre 2024
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Io non posso entrare, dalla cuccia di Enrico Brignano - dal 27 novembre al 1 dicembre 2019 al teatro Tirso De Molina di Roma

I nostri animali ci giudicano? Cosa pensano i migliori amici dell’uomo delle nevrosi dei propri padroni? Cosa accadrebbe se, per un attimo, ci mettessimo nei loro “peli”? La nostra società, con le sue convenzioni, le sue regole, le assurdità, le contraddizioni analizzata attraverso gli occhi ingenui e scevri da qualsiasi condizionamento che solo gli animali possono avere.

La cuccia di Enrico Brignano, sempre sensibile alle tematiche sociali e attenta a promuovere lo sviluppo culturale nel rapporto tra esseri umani e animali, presenta Perrozzi & Salvatori, affiancati dal brillante Andrea Pirolli in Io Non Posso Entrare. Lo spettacolo ha già riscosso in precedenza un ottimo successo e consenso da parte del pubblico. (Emozioni forti, quasi umane, affiorano con una tale spontaneità da sembrare di spiare davvero l’universo dei cani, come se potessero parlare anche nella realtà, trovando le parole per esprimersi e per dire ciò che pensano di noi – Il Corriere dello spettacolo).

Dialoghi serrati, comici e irriverenti, lo spettacolo racconta la quotidianità di ciascuno di noi, le avventure e le relazioni tra il mondo animale e quello umano, tra lealtà e ipocrisie, regalando risate e spunti di riflessione, tra allegria e momenti di commozione. La dinamica e dissacrante regia di Paola Tiziana Cruciani, le melodie accattivanti di Andrea Perrozzi e i dialoghi cinico-comici di Manuela D’Angelo ci guidano in un mondo “bestiale”, dove l’immaginazione e la realtà si fondono, gli animali parlano, gli uomini una volta tanto ascoltano e il divertimento si spreca. Uno spettacolo diverso interpretato da attori, “cani” sì, ma solo per gioco!


La Storia
In un canile come tanti, in una città come tante, vivono tre cani come ce ne sono pochi al mondo. Non sono le loro storie ad essere singolari, ma il fatto che, per la prima volta, le raccontino agli uomini proprio loro, i protagonisti. E che aggiungano alle proprie vicende anche delle considerazioni sulla vita, sulla società, sulle ipocrisie degli uomini che si sentono esseri tanto superiori agli animali ma che, a ben vedere, proprio perfetti non sono. Che l’umanità faccia acqua da tutte le parti è la convinzione di Randagio, un cane che non ha nome perché non è mai stato di nessuno: appartiene solo a se stesso e tiene tantissimo alla propria libertà. Per questo, mal tollera Artù, l’altro cane ospite/prigioniero del canile, che di fiducia negli uomini ne ha fin troppa perché è sempre vissuto in mezzo a loro, ne ha acquisito espressioni ed educazione, più avvezzo all’amicizia umana che a quella canina. Infine, il trio si completa con Lollo, un beagle un po’ schizzato che, sotto la superficie di divertente follia, porta con sé il ricordo terribile del laboratorio per esperimenti sugli animali in cui ha trascorso tutta la vita. Quando questi tre personaggi così diversi si confrontano, in agguato ci sono risate da una parte e riflessioni un po’ amare dall’altra. Sembrerebbe non esserci un terreno comune di dialogo tra queste tre esistenze, eppure qualcosa c’è: tutti desiderano uscire dalla gabbia. Dopo una vita trascorsa fuori dai negozi, dai bar, dai ristoranti che espongono tutti il cartello “io non posso entrare”, il paradosso per queste tre creature è che stavolta non possano uscire. Eppure, ognuno ha il proprio sogno: Artù vorrebbe tornare dalla propria famiglia d’adozione, che però lo ha abbandonato; Randagio vorrebbe riconquistare la facoltà di gironzolare a suo piacimento per le strade della città, vivendo di espedienti e di avventure; Lollo vorrebbe uscire, a qualunque patto, pur di vivere la vita “da cane” che in laboratorio gli è stata negata. Tra tentativi di fuga, riflessioni, fallimenti e, soprattutto, moltissime risate, si pennella un mondo canino sui generis, dipendente da quello degli uomini, ma che si rivela infinitamente più umano. Perché i cani sono animali, sì. Ma mica bestie!

 

redazione

6 novembre 2019


informazioni

Biglietti:
Intero 18 Euro – Ridotto 15 Euro – Ridotto Onlus e Associazioni 13 Euro – Ridotto Abbonati 10 Euro
Prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 06.8411827 – 329.5618223

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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