Lunedì, 25 Novembre 2024
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RIVOLTE 70 - al Teatro India dal 17 ottobre al 3 novembre 2019

Il ritorno de La rivolta degli oggetti de La Gaia Scienza non può non portarsi dietro parole e immagini degli anni in cui è nata, i segni di un momento storico – gli anni ’70 – che ha disegnato l’orizzonte culturale e vitale del nostro paese. Le tre settimane di programmazione dello spettacolo al Teatro India saranno accompagnate da un calendario di eventi, mostre, incontri, e attraversate da molti che in quegli anni hanno iniziato a produrre pensiero radicalmente critico, in ambito culturale, politico e artistico.

Immagini inedite, una collezione di documenti mai assemblati per una esposizione pubblica, materiali editoriali eccezionali, installazioni, letture e interventi di personalità decisive allora, come ancora, nell’attuale panorama artistico e intellettuale italiano: tutto per squarciare una visione sul passato, ma anche e soprattutto per prendere da quel passato strumenti che possono aiutarci a rivoltare un immaginario presente.

Il tempo – dal 17 ottobre al 3 novembre – e il luogo – gli spazi del Teatro India – ospitano una ricomposizione di materiali, mai accorpati, ma che naturalmente riecheggiano di immagini comuni, di incroci e di storie che si intrecciano da tempo. Il Male, Simone Carella, Mario Mieli: tre nodi, di corpi e di pensieri, che si legano fra loro, rendendo presente un’immagine degli anni ’70, un’immagine antagonista e transdisciplianare, un’immagine in movimento ma sempre a fuoco.

Ad inaugurare il calendario delle attività, dal 17 ottobre al 17 novembre, la rievocazione della celebre mostra dell’IMMOBILISMO MOLISANO, un’avanguardia immaginaria a cui fu dedicata una mostra al Beat72, ideata dalla rivista Il Male. Un’installazione che rivive oggi, e diventa il presidio per tutte le tre settimane di un intero immaginario. La mostra sull’Immobilismo molisano fu uno dei falsi più eclatanti dalla redazione de Il Male. La riscoperta di questo movimento artistico, anzi, di questa “retroguardia” il cui motto era “perché stare fermi quando si può stare immobili?”, avvenne sulle pagine della rivista nell’ottobre del 1978. All’Immobilismo fu dedicata la mostra che si realizzò al Beat 72, nel cuore delle cantine teatrali romane dove mosse i primi passi la Gaia Scienza. Una mostra che divenne immediatamente happening, anzi non-happening, evento a cui parteciparono molti artisti dell’epoca. Nella cornice del Teatro India è rievocato quell’esperimento surreale mettendo in mostra una delle opere originali, la sedia da barbiere, alla quale sono affiancate le riproduzioni fotografiche di altre sei opere della mostra, e una serie di documenti audio e a stampa, come il frontespizio del manifesto del movimento immaginario e le foto della serata al Beat 72.

Tentando di tracciare la storia delle avanguardie artistiche romane a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, Simone Carella – fondatore del Beat 72 e animatore di innumerevoli progetti artistici a cavallo tra arte, teatro, poesia – aveva ideato Affresco, un gigantesco progetto fotografico che avrebbe dovuto invadere il foyer del Teatro India. Come il bozzetto preparatorio degli affreschi, chiamato appunto SINOPIA, traccia il contorno di un disegno che farà da traccia per la pittura finale, questa mostra – allestita dal 22 ottobre al 3 novembre – cerca di mettere ordine e creare una sequenza narrativa nell’archivio strabordante, disordinato ma assolutamente entusiasmante che Carella stava mettendo assieme per il suo progetto. Le “cantine teatrali”, come il Dioniso, Le Orsoline 15, l’Abaco, La fede, il Metateatro, le loro facce, come quelle di Manuela Kustermann e Giancarlo Nanni, Leo de Berardinis e Perla Peragallo, Pippo di Marca e Memè Perlini, Rossella Or e Lisi e Silvana Natoli, Remondi e Caporossi e Giuliano Vasilicò, Rosa de Lucia e Lucia Poli, fino al gruppo dei toscani Benigni, Monni e Sannini. E, ovviamente, Carmelo Bene.

Segue, dal 29 ottobre al 17 novembre, PRIMA E DOPO IL MALE, una mostra di materiali eccezionali, tratti dagli archivi di Angelo Pasquini e Mario Canale, per raccontare l’indimenticabile esperienza del Male, fondamentale rivista dell’epoca, e del suo gruppo redazionale. Il Male è stata una delle riviste di satira più geniali e irriverenti, realizzata dalle firme più interessanti e corrosive della fine degli anni Settanta tra fumetto, grafica e scrittura. Tra le firme che collaborarono alla rivista ci sono quelle di Pino Zac, Vincino, Vauro, Mario Canale, Jacopo Fo, Vincenzo Sparagna, Angelo Pasquini. Questa mostra racconta “Il male prima del male”, ovvero le riviste più o meno autoprodotte dove alcuni dei futuri redattori del Male hanno affinato le loro matite. Come “Zut”, rivista dada-situazionista che sperimentava nuovi modelli di impaginazione, attorno a cui nacque il Centro diffusione notizie arbitrarie. O ancora Cannibale, rivista fondata da Stefano Tamburini sulla quale approdarono firme iconiche di quegli anni come Andrea Pazienza, Filippo Scozzari e Tanino Liberatore. Chiudono il cerchio le esperienze de La Rivoluzione e L’Avventurista. Un'altra sezione della mostra racconta invece i fotoromanzi del Male. Di questi ultimi sarà possibile vederne alcuni in formato video tra cui “Maledetto Trussardi!”, introdotto da Roberto Benigni e proiettato una sola volta prima di ora.

Il 1° novembre evento eccezionale OVVERO: MARIO MIELI, un incontro con Mario Mieli in forma di installazione (dalle ore 16 alle ore 23, con chiusura al pubblico dalle ore 21 alle ore 22). Ma anche un’installazione in forma di incontro con il pensatore più geniale e controverso del movimento di liberazione omosessuale italiano degli anni Settanta. Foto, epistolari privati, scritti autografi – tutti materiali curati e scoperti da Franco Buffoni – sono gli elementi attraverso i quali viene plasmato un ambiente immersivo, in cui è possibile trovarsi a diretto contatto con l’autore di “Elementi di critica omosessuale”. Il cuore della mostra è uno slideshow di una serie inedita di foto a colori, ritrovate fortuitamente tra i banchi di Porta Portese, in cui Mieli appare come le giovani generazioni non l’hanno mai visto e come non lo vedevano da tempo quelli che lo hanno conosciuto. Una serie di scatti in cui fuoriesce il lato performativo dell’attivista e studioso, che frequentò molto il linguaggio teatrale. Assieme alle poesie, agli scritti autografi, gli scatti costruiscono un flashback polifonico in grado di disegnare la tridimensionalità di un personaggio fondamentale per il movimento omosessuale italiano, ma troppo spesso dimenticato.

Il 2 novembre (ore 20.30) il neo Cardinale Matteo Zuppi (recentemente nominato da Papa Francesco) e lo scrittore e filosofo Franco Berardi Bifo si incontrano per parlare di presente e di apocalisse, dell’apocalisse del presente, ma anche delle sue irriducibili alternative. Un incontro unico ed esclusivo per riflettere sulla possibilità della consistenza di un pensiero critico, dagli anni ’70 ad oggi.

 

redazione

16 ottobre 2019

 


informazioni

Teatro India
17 ottobre ● 3 novembre 2019

Il riallestimento de La rivolta degli oggetti de La Gaia Scienza
diventa l’occasione per riallacciare dei fili con un periodo storico preciso - gli anni ‘70 - dal punto di vista politico, artistico, sociale. Per le tre settimane di programmazione – dal 17 ottobre al 3 novembre
al Teatro India – lo spettacolo sarà attraversato e accompagnato da un ricco calendario
di attività, tra approfondimenti, riflessioni e incontri.

RIVOLTE 70

IMMOBILISMO MOLISANO | dal 17 ottobre al 17 novembre
a cura di Gli Autori del Male

SINOPIA | dal 22 ottobre al 3 novembre
a cura di Elettra Carella Pignatelli
allestimento a cura di Riccardo Fazi / Muta Imago

PRIMA E DOPO IL MALE | dal 29 ottobre al 17 novembre
a cura di Gli Autori del Male

OVVERO: MARIO MIELI | 1 novembre
archivio Franco Buffoni
a cura di Francesco Paolo Del Re
Sala A dalle ore 16.00 alle ore 23.00
(con chiusura al pubblico dalle ore 21.00 alle ore 22.00)

CON FRANCO BERARDI BIFO E MATTEO ZUPPI | 2 novembre ore 20.30

ingresso libero

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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