Fat men in skirts è una commedia nera e disturbante scritta da un giovane Nicky Silver quando muoveva i suoi primi passi nel mondo della drammaturgia.
Era il 1989. Oggi Silver è rappresentato a Broadway e stimato a livello internazionale, in Italia però di quest’autore non si è mai sentito parlare… fino ad ora.
Fat men in skirts è un’opera in tre atti che racconta in modo estremo e inconsueto della nascita e successiva distruzione della famiglia Hogan: un padre regista nel vortice di Hollywood, una madre naïve che deve imparare come comportarsi in società, un’amante giovane che sogna di lasciare il porno per ruoli più maturi, e un figlio ossessionato da Katherine Hepburn.
Tutto inizia nel momento in cui madre e figlio sono coinvolti in un incidente aereo e si ritrovano su un’isola deserta… in una sarabanda meta-teatrale di generi si alternano commedia nera, vaudeville, dramma giudiziario, farsa, grandguignol e teatro dell’assurdo, tutto per raccontare, indagare, vivisezionare, analizzare, ripensare, scandagliare l’animo umano.
Che vuol dire essere uomini? Cosa ci differenzia dalle altre specie animali? È possibile far convivere la nostra indomita spinta alla vita con le istituzioni sociali? Cosa vuol dire essere “normali”?
Nei trent’anni passati dalla scrittura il testo non è invecchiato di un giorno, sintomo evidente di qualità drammaturgica e forza dei temi.
Crescita, emancipazione, sanità mentale, delitto, tradimenti, fama, tossicodipendenza, morale, moda, cinefilia, potere e un’intensa, sanguinosa, scorretta, folle, esilarante storia d’amore.
Lo spettacolo, vincitore di ContraBBando 2019, sarà presentato in anteprima il 24 maggio al Nuovo Cinema Palazzo di Roma per poi approdare a Il Lavoratorio di Firenze il 26 maggio e debuttare ufficialmente al Festival Inventaria di Roma presso Carrozzerie n.o.t. il 31 maggio.
NOTE DI REGIA
L'uomo, si sa, è un animale sociale. Questo vuol dire che ogni individuo non può limitarsi a pensare al proprio benessere ma deve inevitabilmente contribuire al bene degli altri. Come le api, o le formiche. Ma c'è qualcosa che rende l'uomo diverso da queste specie: la capacità di pensiero astratto, la capacità di dire "io sono". Una formica ha senso solo nel formicaio, e solo lì si esprime per il suo ruolo, assecondando la sua nascita. L'uomo è capace di inventarsi un senso tutto suo, privato, autosufficiente. Far convivere la fantasia, l'ambizione, l'arte, la filosofia con la propria irriducibile spinta alla vita è il paradosso incolmabile, la grande aporia.
Nicky Silver si è dato sin dai suoi esordi nella drammaturgia il compito di scardinare il primo tra i consessi sociali umani: la famiglia. La famiglia come luogo di crescita ma anche come vincolo, legame. La famiglia che nutre ma anche quella che impone i lacci dell'educazione, della cultura, del vivere civile. Lacci, vincoli, ceppi. Crudeli per l'individuo, necessari alla sopravvivenza della specie.
Natura contro cultura.
Singolo contro comunità.
In questa tensione di forze uguali e contrarie si sviluppa l'esuberante ed eccessiva opera di Silver che in un esperimento quasi Illuminista spinge i suoi personaggi agli eccessi, li porta oltre i limiti del lecito per osservare che accade quando un bambino incrostato dai cattivi insegnamento di due genitori assenti ed immaturi viene restituito alla natura, e che accade quando un "Essere Naturale" viene buttato nella società.
Il risultato, zuppo di sangue e di sagacia newyorkese, è a mio vedere un bellissimo esempio di drammaturgia contemporanea.
Michele Demaria
redazione
21 maggio 2019
informazioni
CICCIONI CON LA GONNA
di Nicky Silver
Che succederebbe, Bishop, se fossimo due dementi fuori di melone e non ci fosse nessuno, nessuno da usare come metro della nostra sanità mentale?
Nicky Silver - Fat men in skirts
con
Ludovica Apollonj Ghetti, Roberto Salemi, Silvia Salvatori, Nicola Sorrenti
Musiche originali di Giorgio Mirto
Luci di Michelangelo Vitullo
Regia e traduzione di Michele Demaria