Balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare.
Torna in un riallestimento pensato da Fabrizio Monteverde stesso, il celebre titolo di Balletto di Roma Giulietta e Romeo; una creazione che segue fedelmente il testo di Shakespeare e la celebre partitura di Prokovief, e che riesce comunque ad essere, secondo anche le critiche dell’epoca, straordinariamente e meravigliosamente "asciutta". Proprio questo è l'aggettivo più adatto alla vocazione di Monteverde ad indagare fino all’essenza centrale e all’essenzialità anche le storie e le emozioni più ampie e senza confini.
La vicenda di Monteverde si sposta dalla fair Verona a un paese italiano mediterraneo - che incarna anche un qualsiasi sud - tra tradizioni, leggi furibonde e inesorabili, sentimenti di odio e di amore sublimi, divisi tra bellezza e ferocia. Ad esasperare ancora di più le emozioni dei personaggi, anche il tempo in cui si muovono: non più un medioevo giocoso ed esotico come quello Shakespeariano, non più un medioevo romantico come quello ottocentesco, ma il secondo dopoguerra del Novecento, con tutte le sue tensioni tra tradizionalismo e spinta a ricostruire e rinnovare.
Il muro decrepito, accumulo di macerie, indica la tragedia lasciata alle spalle: un conflitto mondiale che ha cancellato per sempre “l’età dell’innocenza”, ribaltando schemi morali e convenzioni e annientando energie ed emozioni. Ma è anche uno sfondo che segna, come uno spartiacque, la voglia di rinascere di passioni assolute e assaporare fino all’ultimo respiro ogni attimo di vita. E la voglia di rinascere è il tratto fondamentale del carattere del personaggio principale del balletto, già sottolineato nel titolo "ribaltato": Giulietta è una giovane donna che, pur vivendo in un paese che segue un pensiero conservatore, dimostra una vocazione alla ribellione, che scoprirà amaramente inutile. Giulietta, spirito indipendente e audace, fa innamorare Romeo e lo travolge con il suo anticonformismo. Romeo che, timido e introverso, curioso dell’amore, viene travolto dalla vitalità dell’innamorata. Accanto a loro però trovano spazio anche due personaggi poco trattati nella tradizione, che qui muovono i fili della tragedia: le madri. Conservatrici, diverse eppure così simili, muoveranno, nell’ombra come due Parche, la trama fino all’inevitabile finale.
redazione
3 aprile 2019
informazioni
Balletto di Roma
coreografie Fabrizio Monteverde
musiche Sergej Prokofiev
produzione balletto di Roma
Dal 9 al 14 aprile 2019