Martedì, 26 Novembre 2024
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IO, CARAVAGGIO dal 12 al 17 febbraio 2019 all’Off Off Theatre

A partire da martedì 12 fino a domenica 17 febbraio all'OFF/OFF Theatre rivive il mito del pittore e dell'uomo Michelangelo Merisi, raccontato nel poetico Io, Caravaggio, spettacolo scritto e diretto da Cesare Capitani, in scena con Laetitia Favart.
Il testo ispirato al romanzo "La Course à l'abîme" Ediz. Grasset, di Dominique Fernandez, è una produzione presentata da Compagnie Prisma, le cui luci sono a cura di Dorothée Lebrun e la direzione d'attore di Nita Klein. Fotografia di scena di Franco Rabino e musiche di Claudio Monteverdi, Giulio Caccini, Michelangelo Grancini, Carlo Gesualdo insieme a composizioni originali della Favart, protagonista in scena insieme a Capitani, con cui sono eseguiti brani "a cappella". Lo spettacolo è sostenuto dall'Istituto Culturale Italiano di Parigi e il testo è pubblicato in francese e in italiano da Triartis.

E' il 18 luglio del 1610 e Michelangelo Merisi detto Caravaggio, trova la morte a Porto Ercole in circostanze ancora non definite. Quattrocento anni dopo, il 18 luglio del 2010, prende vita lo spettacolo Moi, Caravage al Festival di Avignone.
Dopo una serie di anteprime presso gli Istituti Culturali Italiani di Parigi, tra Rabat e Marsiglia, lo spettacolo Moi, Caravage debutta ad Avignone nel 2010, dove verrà riconfermato l'anno successivo, per poi tornare in scena sui palcoscenici parigini, dal Théâtre Lucernaire al Théâtre de la Gaïté, fino al Théâtre des Mathurins, per poi migrare in tournée tra Svizzera, Italia e ancora in Francia, collezionando circa 500 repliche dalla sua nascita, andando in scena ogni volta con una veste differente. Quello che arriva all'OFF/OFF Theatre il prossimo 12 febbraio, ha debuttato al Festival AstiTeatro nel 2017 e festeggerà proprio la sua cinquecentesima replica.

LO SPETTACOLO

Mai come in Caravaggio, arte e vita si mescolano senza mai dissolversi. La violenza dei suoi dipinti si ritrova nella sua esistenza, e viceversa. La foga con cui l'artista prepara e compie i suoi capolavori che il pubblico vedrà ricrearsi in scena, quasi per magia, sono la stessa frenesia e veemenza con la quale Caravaggio corre verso la sua autodistruzione. E' una rievocazione palpitante e coinvolgente quella che Capitani mette in scena, in cui Caravaggio rivive l'infanzia nel piccolo borgo lombardo e il primo approccio alla pittura, oltre che i primi problemi con la giustizia. Fino al suo arrivo a Roma. Nella città eterna, il giovane Michelangelo sconvolge il panorama artistico con i suoi dipinti pregni di forza ed erotismo, che sviscerano i soggetti e mostrano la realtà delle cose. Una pittura che lo porterà alla gloria e ben presto alla proclamazione di pittore ufficiale della Chiesa. E nonostante la sua gloria, il suo stile di vita è inaccettabile per l'incombente Inquisizione, che non può tollerare il suo amore per le donne e per gli uomini, unita alle sue lascive frequentazioni di prostitute, malfattori e vagabondi che poi riporta nei suoi dipinti in cui li ritrae con le sembianze di santi e madonne. A tutto questo si unisce un carattere violento, irascibile e sempre pronto a tirare di spada o peggio, a mostrar le mani. Sono proprio quelle stesse mani pregne di grazia a partecipare a numerose risse in cui è coinvolto, fino al punto di uccidere un uomo. Condannato a morte, il pittore è costretto a lasciare Roma ed errare tra Napoli, Malta e Sicilia. Morirà tragicamente su una desolata spiaggia di Porto Ercole.

«Scrivendo "La Corsa all’abisso" - romanzo che tenta di far rinascere la figura di Caravaggio – non immaginavo di vedere un giorno risorgere veramente davanti ai miei occhi il pittore, proprio come me l’ero immaginato, ardente di desiderio, violento, indomito, votato al sacrificio e alla morte. Invece è successo: Cesare Capitani vince la sfida d’incarnare in scena quest’uomo divorato dalle passioni. Diventa davvero Caravaggio. S’appropria del destino del celebre pittore per condurlo al disastro finale». Dominique Fernandez, dell’Académie Française

CESARE CAPITANI è nato a Milano e lavora tra la Francia e l’Italia come attore, autore e regista.
Dopo gli studi superiori di lingue straniere, entra alla Scuola di teatro «Paolo Grassi» di Milano.
Vi fa incontri professionali importantissimi e familiarizza con l’aspetto artigianale del teatro. Tutto lo intriga: non solo la recitazione ma anche la scenografia, le luci, la musica, la regia e la scrittura.
Terminata la scuola, lavora alcuni anni in grandi e piccole compagnie teatrali italiane, incontrando personalità importanti della scena italiana e internazionale. Contemporaneamente inizia a scrivere alcune novelle ed una commedia.
Quando non lavora in teatro, Cesare parte alla scoperta di nuovi orizzonti: Malta, gli Stati Uniti d’America, l’Oriente.
Da sempre ha un sogno: poter lavorare e recitare in un altro Paese, in un’altra lingua…
Ama il suo Paese, ma vi si sente straniero come quando è all'estero.
Si vede come una pianta, le cui radici sono fisse in Italia, ma il tronco, i rami, le foglie, si tendono verso altri cieli.
Scopre Parigi e se ne innamora. Comincia a fare incontri importanti, a recitare piccoli ruoli, a suscitare la fiducia e il sostegno di persone importanti…  Piano piano si fa la sua strada.
Continua a scrivere novelle, commedie, adattamenti di romanzi. La sua lingua materna e la sua cultura si fondono sempre più con quelle del Paese che lo accoglie.
 «Moi, Caravage – Io, Caravaggio» (tratto dal romanzo di Dominique Fernandez «La Course à l’abîme», ed. Grasset) è il primo dei suoi spettacoli che incarna perfettamente questa fusione culturale e linguistica, sempre più importante per Cesare. Lo spettacolo sarà presentato in Francia e in Italia. Presentato al Festival d’Avignone nel 2010, poi al Théâtre Lucernaire, al Théâtre de la Gaité, al Théâtre des Mathurins. In tournée tra il 2011 e il 2015 (Francia, Svizzera, Italia, Marocco) per più di 430 repliche. Il testo Io, Caravaggio è pubblicato dalle Edizioni Triartis.
Successivamente crea un testo su Galileo, «L’Autre Galilée – L’Altro Galileo» e parallelamente, si lancia nella preparazione di un nuovo spettacolo, completamente diverso, «Promenade…in Italie». Accompagnato da due musicisti, Cesare propone un viaggio ludico e toccante lungo la Penisola. Mescolando canzoni e testi, poesia e teatro, evoca i vari clichés e i luoghi comuni che circondano l’immagine dell’italiano.
A teatro è diretto, tra gli altri, da: - Giorgio Strehler ne "I Giganti della montagna" di L. Pirandello; - René Loyon in "Penthesylée" di H. Von Kleist; - Michel Vershaeve ne "La Fausse suivante" di Marivaux; - Filippo Crivelli in "Gigi commedia musicale" tratta dal romanzo di Colette: - Paolo Valerio in "Romeo e Giulietta" di W. Shakespeare; - Peter Busuttil in "A Clockwork orange" di A. Burgess.
Firma la regia de La Traversée de la nuit di Geneviève de Gaulle-Anthonioz e Pinocchio di Collodi.
Scrive e mette in scena L’Aigle de Canossa.
Scrive il dramma Rapsodia, diverse novelle e un adattamento teatrale del romanzo di Umberto Eco "Il Nome della rosa". Al cinema, recita sotto la direzione di: - Dominique Farrugia in "L’amour c’est mieux à deux"; - Jacques Rivette in "Va savoir"; - Laurent Raymond-Vinas in "Mes amis d’en France"; - Mimmo Calopresti in "L’amour ne coûte rien";
- Giulio Manfredonia in "Si può fare".


Redazione
6 febbraio 2019


Informazioni


Compagnie Prisma presenta
IO, CARAVAGGIO
scritto e diretto da Cesare Capitani
ispirato al romanzo "La Course à l'abîme" Ediz. Grasset, di Dominique Fernandez
con CESARE CAPITANI e LAETITIA FAVART
luci Dorothée Lebrun
foto Franco Rabino
direzione d'attore Nita Klein
orario spettacolo: dal martedì al sabato h.21,00 – domenica h.17,00


Spettacolo sostenuto dall’Istituto culturale italiano di Parigi

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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