Una camera d'albergo a Bucarest, 2006. Cristian e Ade sono diciannovenni. Si allenano con la primavera di una famosa squadra di calcio di Roma da quando avevano otto anni, e ora sono in competizione per lo stesso ruolo. È la sera prima del debutto in prima squadra - una partita di Champions League - e sono in una camera d'albergo a Bucarest. Dovrebbero dormire, ma sono troppo eccitati.
Si allenano, combattono, ridono, parlano di ragazze. E poi, improvvisamente, Cristian bacia Ade. Stacco a… Una stanza d'albergo a Barcellona, cinque anni dopo Cristian è in una costosa suite con una lap-dancer: Linda. È notte fonda, hanno bevuto, e lui sta cercando di portarla a letto. Ormai è uno dei calciatori più famosi del mondo. La borsa di Linda è dotata di una videocamera nascosta - è una trappola - ma alla fine diventa chiaro che non solo Cristian è a conoscenza della telecamera, ma è proprio lui ad aver commissionato in segreto questa truffa. Cristian vuole che su internet giri un video porno con una ragazza per smentire la voce che sia gay. Linda vuole andarsene ma lui insiste. Lei chiede il doppio per andare fino in fondo, del resto ha un figlio a carico. Lui accetta. Stacco a… Una camera d'albergo a Milano, cinque anni dopo Cristian ora ha ventinove anni, un divorzio alle spalle e un ginocchio in via di riabilitazione dopo un’operazione al legamento crociato. Sta finendo di scontare una squalifica di 5 giornate per via di un brutto fallo. Nella sua Penthouse c'è Ade, che non vede da dodici anni. Ade ora è un idraulico, e Cristian gli ha chiesto di venire a Milano per offrirgli un lavoro. Dice che vuole un preventivo per la sua villa in Grecia, ma sospettiamo che provi ancora qualcosa per Ade. Ade ora è apertamente gay, ha una storia con un ragazzo, mentre Cristian nega la propria sessualità.
Iniziano a bere, e Cristian chiama la reception per avere un cacciavite in modo da poter smontare la TV dal muro e gettarla dalla finestra. Un giovane cameriere, Enrico, porta il cacciavite e viene coinvolto da Cristian in un gioco pericoloso a base di alcol e droghe. Si crea una grande tensione fra i tre che sfocia in un confronto molto acceso tra Cristian e
Enrico, che verrà cacciato dalla stanza. Ora Cristian non ha più tempo e scuse a disposizione. Deve ammettere cosa prova per Ade. Non ci riesce.
Alla fine Ade se ne va.
Note di Regia
Due giovani calciatori poco più che diciottenni, la notte che precede il loro esordio in prima squadra. I sogni di gloria e l’immaturità per comprendere l’importanza del momento. L’amicizia e il tradimento. Un ingombrante segreto da custodire a tutti i costi. The Pass di John Donnelly porta il pubblico a misurarsi con un dilemma in apparenza semplice: da una parte, la ricerca del successo e dall’altra, il prezzo che si è disposti a pagare per ottenerlo. In un arco temporale che si snoda lungo tutto un decennio, assistiamo alla parabola dell’ascesa e della caduta di Cristian, giovane calciatore in erba pronto a tutto pur di ottenere la fama, anche a barattare la propria libertà in cambio. Fianco a fianco del suo protagonista, che ritroviamo sempre e solo in camere d’albergo, unica ambientazione di tutto il testo, Donnelly fotografa la vita di Cristian in tre fasi cruciali della sua carriera calcistica, l’esordio in prima squadra, l’apice e il tramonto, affrontando, così, in maniera trasversale, un quesito universale e quanto mai oggi urgente: cosa accade a chi rinuncia a una parte fondamentale di se stesso, a chi sacrifica la propria identità per rispondere alle aspettative altrui?
Prendendo a pretesto un tema importante come quello dell’omofobia e calandolo nel luccicante e machista mondo del calcio, The Pass di John Donnelly condensa tematiche fondanti del nostro tempo quali la costruzione dell’identità soggettiva, l’alienazione dell’uomo e la solitudine derivante dalla negazione della propria identità, l’invadenza dei media nella vita dei personaggi pubblici, la catalogazione dell’essere umano in forme cristallizzate che soffocano l’esistenza stessa. Non ergendosi mai a piedistallo moralizzatore né moralizzante, e senza mai esprimere giudizi netti né offrire soluzioni decisive, ma aderendo con onestà, senza eccessi e senza sconti, al percorso umano del protagonista. (Maurizio Mario Pepe)
Presentato al Royal Court Theatre di Londra nel gennaio 2014, The Pass nel 2016 è uscito in sala in una versione cinematografica prodotta da Lionsgate.
Redazione
27 gennaio 2019
Informazioni
FUORIGIOCO
The Pass
di John Donnelly
Traduzione a cura di Valentina De Simone
Con Edoardo Purgatori, Miguel Gobbo Diaz, Giorgia Salari e Gianluca Macrì
Sound design Lorenzo Benassi
Scene Nicola Civinini
Assistente alla regia Valentina De Simone
Casting director Federica Baglioni
Regia Maurizio Mario Pepe
Produzione KHORA. TEATRO in collaborazione con “LA FORMA DELL’ACQUA”
LE ATTIVITÀ EDUCATIVE SONO SVOLTE IN COLLABORAZIONE CON AMNESTY INTERNATIONAL
SPETTACOLO PATROCINATO DAL CONI
Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.00
domenica ore 17.00