Sabato, 23 Novembre 2024
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Accordi. Teatro Furio Camillo dal 5 all'8 e dal 12 al 15 marzo 2015

La pièce teatrale è liberamente ispirata al dramma in due atti Camminano forse due uomini insieme? di Abraham B. Yehoshua sulla costruzione dello Stato d'Israele e il tema dell'identità ebraica. Lo spettacolo rivisita l'incontro di due uomini profondamente diversi, ma ugualmente tormentati e visionari che potrebbero cambiare per sempre le loro vite e il destino di Israele. Zeev Jabotinsky, scrittore e poeta, traduttore in russo di Dante e Goethe, di Edgar Allan Poe, Rostand e Verlaine, sognava di riunire nello stato di Israele le due rive del Giordano. David Ben Gurion, che conosceva a memoria i poemi di Bialik, uno dei padri della cultura nazionale ebraica, profetò la trasformazione del deserto del Negev nelle terre coltivabili dove fondare le nuove città per gli ebrei. Tra sottigliezze psicologiche e richiami etici, i due avversari alternano lo scontro passionale e il rispetto reciproco per le idee, rievocando nel loro dialogo episodi, rivoluzioni, profezie, poemi, romanzi, disegni politici, guerre e altro ancora...

Poche cose appaiono cariche di suggestioni e dense di significati come la cultura ebraica e le vicende storiche che hanno coinvolto il suo popolo. Accordi cerca di appropriarsene senza pregiudizi e travalica la storicità dei due personaggi per restituire, con l'ironia del gioco e la leggerezza dell'improvvisazione, il senso profondo e universale dell'incontro con l'altro, dell'individuo e la comunità. A fare da intermediaria è la musica con citazioni jazzistiche e atmosfere klezmer,

ACCORDI travalica la storicità dei due protagonisti delineati da Yehoshua per restituire, con l'ironia del gioco e la leggerezza dell'improvvisazione, il senso profondo e universale dell'incontro con l'altro, del rapporto tra individui e comunità. I due signori ebrei, Zeev e David, si ritrovano in un ipotetico aldilà dopo la morte e attendano la fine dei tempi guardando da vecchi buoni amici alla loro esistenza terrena: dapprima attraverso la poesia, con distaccata ironia e la complicità della musica, poi con il sarcasmo dell'immedesimazione e la forza dell'abitudine nel raccontare la storia che si ripete – proprio come due attori che giocano i loro personaggi sulla scena sera dopo sera – nell'ambizione di farsi altrettanti pifferai di Hamelin e di trascinare la moltitudine degli ebrei recalcitranti della diaspora nella Terra promessa.

Si rivisita così l'incontro di due uomini profondamente diversi, ma ugualmente tormentati e visionari che potrebbero cambiare per sempre le loro vite e il destino di Israele.

IL TESTO

Camminano forse due uomini insieme? è il dramma di Abraham B. Yehoshua a cui Accordi si ispira liberamente e racconta di un incontro segreto avvenuto a Londra nell'autunno del 1934 tra due importanti esponenti del sionismo, Vladimir Jabotinsky, all’epoca leader della destra revisionista sionista e David Ben Gurion, ebreo e socialista, futuro primo ministro di Israele. Lo scrittore israeliano ha immaginato il tentativo di avviare un dialogo tra le due anime contrapposte del sionismo, nell'affrontare il destino del popolo ebraico mentre sull'Europa incombe lo spettro del nazismo.

Zeev Jabotinsky, scrittore e poeta, traduttore in russo di Dante e Goethe, di Edgar Allan Poe, Rostand e Verlaine, sognava di riunire nello stato di Israele le due rive del Giordano. David Ben Gurion, che conosceva a memoria i poemi di Bialik (uno dei padri della cultura nazionale ebraica), profetò la trasformazione del deserto del Negev nelle terre coltivabili dove fondare le nuove città per gli ebrei.

Yehoshua, Abrāhām B. (Gerusalemme 1936) è docente di letteratura all'università di Haifa e sostenitore di una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Scrittore in costante sperimentazione stilistica, è autore tra gli altri de L'amante, Il signor Mani, Viaggio alla fine del millennio; l'ultimo suo romanzo La scena perduta, affronta il legame tra vita e creazione artistica. Il dramma in due atti Camminano forse due uomini insieme? (Hayelchu shnayim yachdav) è stato edito in Italia nella traduzione di Alessandra Shomroni da Einaudi nel 2013.

 

redazione

3 marzo 2015

 

informazioni

Spettatori&Attori e Intermedia86 

presentano

ACCORDI 

Composizione drammatica di Vito Favata e Maurizio Lucà

con Vito Favata e Maurizio Lucà

costumi Giuseppina Vacalebre 

disegno luci Luca Barbati 

composizione grafica Edoardo La Rosa 

comunicazione Carla Romana Antolini 

Teatro Furio Camillo

 5-6-7-8 e 12-13-14-15 marzo 2015 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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