Dal 20 al 25 marzo al Teatro India in scena THEATRUM MUNDI SHOW(… commodiusvicus of recirculation …), una creazione originale e fortemente sentita dal suo ideatore, regista, interprete, Pippo Di Marca. Una lettura del mondo attraverso il teatro e la poesia, una summa della parola poetica occidentale, da Cavalcanti ai giorni nostri, declinata e rivista alla luce delle pratiche e delle esperienze di letteratura e vita con cui Pippo Di Marca si è nutrito, nel tentativo di elaborare una risposta alla complessità di un “theatrum mundi” che ci sfugge e ci sollecita, tra passato e presente.
«Lavoro su Joyce e sul Finnegans Wake dal 1981, da Violer d’Amoeres – raccontal’autore – Dal Finnegans ora riparto, come fosse una guida, una bussola, da questo sterminato poema dove la parola prova a rappresentare e reinventare tutte le lingue della storia d’occidente, realizzando una sublime parodia, una sorta di musica paradossale: non a caso lo spettacolo ha per sottotitolo “commodiusvicius of recirculatio”, uno dei capoversi iniziali dell’opera».Uno spettacolo dedicato alla parola poetica che si rivela un flusso di coscienza lungo sette secoli in forma di viaggio-odissea cui partecipano, oltre Joyce, altri e numerosi“nocchieri” la cui navigazione via via si trasforma in un caleidoscopico show per i più svariati porti: dove le loro voci, avanti e indietro nel tempo, sfidano il senso comune e «denunciano, testimoniano, cercano, esplorano, raccontano, imprecano, riflettono, cadono, si rialzano, muoiono, risuscitano, impazziscono, si esiliano, si cancellano, ricominciano».
«Che cosa rimane, oggi, di tutto questo? Delle profetiche visioni di Finnegans? Rimangono, almeno per noi, per molti di noi, le parole dei poeti, degli scrittori, degli artisti: le voci di quelli che nei più svariati modi si sono ribellati, chi usando l’opera come arma, chi cercando invano un grumo di bellezza, chi delirando, chi immolandosi, dei grandi solitari, dei reietti, dei maledetti, dei suicidi e dei “suicidati”, di tutti coloro cui ci siamo rivolti per nutrire la nostra immaginazione, le nostre utopie, il nostro bisogno di trascendenza e di immanenza, di “vita” – continua a raccontare Pippo Di Marca – Così ho chiamato a raccolta la schiera di quelli che mi sono stati “compagni” o vicini in anni di circumnavigazioni teatrali e non, per “mettere in scena”, attraverso “flussi” di coscienza, o magari di in-coscienza, una sorta di viaggio – odissea teatrale e multimediale lungo la letteratura, la musica, le arti, le immagini e soprattutto la poesia. Issati su un “battello ebbro” sono venuti così alla ribalta – per scene, blocchi poetici, “fluxus”, che nel loro avvicendarsi formano un testo, una “narrazione”– Joyce, Cavalcanti, Dante, Petrarca, Monteverdi ... Villon, Rabelais, Shakespeare ... Rimbaud, Baudelaire, Lautréamont, Mallarmé ... Eliot, Leopardi, Saba, Majakovskij... Emily Dickinson, Virgina Woolf, Amelia Rosselli, Sylvia Plath... Kafka, Ezra Pound, Benjamin ... Beckett, Genet, Thomas Bernhard ... Gadda, Sanguineti, Pasolini ... Duchamp. Nello show, si sono dischiusi spazi per figure e visioni ascrivibili alla grande famiglia della poesia dell’uomo: rievocare grandi poeti maledetti del rock come Jim Morrison, Jimi Hendrix, Brian Jones, Janis Joplin; abbandonarsi a “visioni” e rivisitazioni filmiche di “poeti” del cinema come Antonioni, Fellini, Visconti, Buster Keaton, Totò, Kubrick, Von Trier; perdersi (con la complicità di Saba) nella “bellezza” di un gesto sportivo, dei gol di Maradona, Pelé, Garrincha, Cruijff ... cosa che non sarebbe affatto dispiaciuta a Simone Carella - cui lo spettacolo è dedicato in memoria: di una vita che è stata alta e indefessa “azione poetica”. Per questo sono stati invitati a intervenire e partecipare in video/trading di loro versi nel fluxus ininterrotto dello spettacolo, uno per replica, tanti amici poeti italiani: Nanni Balestrini, Luogo Ballerini, Valerio Magrelli, Luca Archibugi, Marco Palladini, Gilda Policastro, Sara Ventroni, Carlo Bordini, Patrizia Valduga, Mariangela Gualtieri, Rossella Or e altri».
Lo spettacolo di Pippo Di Marca, insieme alle creazioni di Amedeo Fago (Pouilles - Le ceneri di Taranto) e di Marco Lucchesi (Il Capitale di Karl Marx), compone l’omaggio del Teatro di Roma alla Scuola Teatrale Romana.
Redazione
21 marzo 2018
Informazioni
THEATRUM MUNDI SHOW
(… commodius vicus of recirculation …)
di Pippo Di Marca
con Gianni De Feo, Pippo Di Marca, Fabio Pasquini, Anna Paola Vellaccio
scena Luisa Taravella
visioni Salvatore Insana – soundGlobster
luci Renato Barattucci
cura Giulia Basel
Produzione Florian Metateatro
inmemoriam di Simone Carella
Orari spettacolo: 20 - 22 - 23 - 24 marzo ore 21.00; 21 - 25 marzo ore 19.00
durata: 1 ora e 55 minuti senza intervallo
TEATRO INDIA
Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) - Roma
Biglietteria Teatro di Roma _ tel. 06.684.000.311/314
www.teatrodiroma.net
Biglietti: intero 20€ _ ridotto 14€